Rivista "IBC" X, 2002, 4

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

M. Poli, A. Santucci, Vedute pittoresche di Bologna di Antonio Basoli. 100 immagini della città ottocentesca, Bologna, Costa Editore, 2002.
Così la vide Basoli

Elisabetta Landi
[IBC]

Sono cento le immagini della Bologna ottocentesca scelte da Marco Poli e Andrea Santucci per la mostra Vedute pittoresche di Antonio Basoli, allestita nel capoluogo dall'8 ottobre 2002 al 7 gennaio 2003 nella nuova sede della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in via delle Donzelle 2, dov'è stato realizzato uno spazio dedicato alle attività espositive. "Grande mosaico della città che non c'è più", le acquetinte provenienti da una collezione privata costituiscono la raccolta incisa dall'artista nel 1833, che per la prima volta, qui, è stato possibile vedere tutta insieme. Una testimonianza d'eccezione per il recupero della memoria storica di Bologna, prima delle trasformazioni che tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX alterarono irrimediabilmente il tessuto storico della città.

Proprio per questo risulta prezioso il catalogo della mostra, dove le incisioni figurano una accanto all'altra in un collage dagli esiti esaltanti, invitando il lettore alla scoperta di luoghi noti e non più noti, da confrontare continuamente con la realtà odierna dei percorsi cittadini. Le immagini a stampa ripetono disegni e soprattutto quadri ad olio, spesso di ridotte dimensioni e quindi di larga diffusione, dipinti da Antonio Basoli per l'aristocrazia e la nuova borghesia di Bologna, salita alla ribalta dopo la parentesi napoleonica. Non c'è dubbio che il carattere specifico di queste opere sembri precorrere prima del tempo una ripresa dal vero, quasi en plein air, della quale l'artista era capace nonostante la calligrafica precisione del disegno ricalcato col bulino e con il torchio dell'incisore. Quasi un registro dei tempi e un testamento della città antica: strade, cortili, portici, scaloni, palazzi, chiese, devozioni, luoghi d'acque ma anche mestieri, professioni scomparse, figure tipiche di una realtà che oggi possiamo soltanto immaginare, evocate fedelmente da Basoli, vedutista e scenografo erede della grande tradizione prospettica bolognese.

Veri taccuini d'appunti, insomma, nulla più che "una costante annotazione della realtà, una routine e un metodo ben oliato per ottenere molto con il minimo sforzo" (Santucci), soddisfacendo le richieste di mercanti e speculatori. Sono queste "cartoline" del 1833, luoghi della memoria carichi di storia, ad esigere il massimo della tutela per quanto resta della città nuova, diventando per noi un insostituibile documento di rilettura. Così le immagini di Bologna, suddivise per soggetti rappresentati, sono illustrate nel dettaglio dai curatori, che ci accompagnano al confronto tra ieri e oggi con schede scientifiche di grande chiarezza, nelle quali si evidenziano le modifiche architettoniche e i restauri che determinarono, nel corso dell'Ottocento, il volto storico della città. Da percorrere, e riconoscere, per le vie di Bologna, dando una sbirciatina al catalogo della mostra.

 

M. Poli, A. Santucci, Vedute pittoresche di Bologna di Antonio Basoli. 100 immagini della città ottocentesca, Bologna, Costa Editore, 2002, 151 p., s.i.p.

 

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