Rivista "IBC" X, 2002, 4
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
Ad un anno dall'inaugurazione della Biblioteca comunale Sala Borsa di Bologna, avvenuta il 13 dicembre 2001, abbiamo chiesto un bilancio al suo direttore (Giordano Gasparini) e una opinione a uno dei suoi utenti (Riccardo Bonavita).
La parola al direttore
Il primo numero della nuova serie della rivista "IBC", pubblicato nel gennaio 1993, riportava l'intervento del professor Romano Prodi in occasione del congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche (AIB). Lo ricordo come un intervento di grande rilievo che, pur non trattando direttamente temi specifici, collocava forse per la prima volta le istituzioni bibliotecarie in un contesto economico, civico ed educativo, centrale per lo sviluppo e la crescita di una comunità. Oggi a Bologna, con la realizzazione della Biblioteca Sala Borsa, ci misuriamo quotidianamente con compiti ed obiettivi assai complessi, dove la biblioteca non è più solo una raccolta di documenti, ma diventa un servizio fortemente innovativo nel quale gli utenti rappresentano il punto centrale del nostro lavoro.
La Biblioteca Sala Borsa, inaugurata il 13 dicembre 2001, nasce in una fase di crescita "turbolenta" della società dell'informazione, caratterizzata da una diffusione molto veloce dell'innovazione tecnologica. La scelta che ha portato l'Amministrazione comunale di Bologna a volere la nuova biblioteca fa parte di una più ampia cultura dei servizi che delinea alcune caratteristiche peculiari:
- la possibilità di accesso per l'intera comunità e non solo per una parte di essa;
- la coscienza che solo la qualità dell'offerta può rendere il servizio strumento efficace di utilizzo e di crescita dei cittadini;
- la consapevolezza dell'importante ruolo che devono svolgere le tecnologie multimediali.
È questo il quadro di riferimento da cui parte e si sviluppa il progetto Sala Borsa. Occorre inoltre aggiungere la ricchezza e l'aggiornamento delle dotazioni di documenti e la funzionalità e piacevolezza degli spazi, altri due obiettivi sui quali la biblioteca ha realizzato importanti e mi auguro efficaci investimenti.
Progettare una biblioteca di nuova generazione come Sala Borsa significa innanzitutto guardarsi intorno, conoscere e studiare altre esperienze analoghe, inserirsi in una rete internazionale di confronto e di scambio. L'assenza di esperienze significative in Italia ha spostato il nostro sguardo sul resto dell'Europa e nel fare questo ci siamo resi conto di come il nostro Paese sia giunto in ritardo a riflettere ed ad investire in questo settore. Le nuove biblioteche si configurano come istituzioni idonee a svolgere non solo il ruolo di diffusione dell'informazione e della conoscenza, ma anche di apprendimento delle nuove tecnologie per l'accesso alle più diverse "fonti" del sapere.
Solo con il piano d'azione "Mediateche 2000", promosso dal Ministero per i beni culturali e ambientali, si è iniziato ad affrontare l'argomento con decisione e chiarezza. Da un'analisi delle diverse esperienze vediamo come siano state proprio le città di media grandezza, con un sistema avanzato di servizi e in molti casi con la presenza di una importante Università, a realizzare le più rilevanti esperienze europee di public library. Tra gli esempi più significativi ricordiamo la biblioteca dell'Aia (quattrocentomila abitanti) a cui abbiamo guardato con molta attenzione; la nuova biblioteca di Copenaghen (quattrocentonovantamila abitanti) e le nuove biblioteche del Sud della Francia, tra cui Montpellier (duecentocinquantamila abitanti), Nimes (centotrentamila abitanti) e Marsiglia (ottocentomila abitanti).
Gli obiettivi di una biblioteca contemporanea come Sala Borsa sono:
- rendere di facile accesso a tutte le fasce di età informazioni e documenti nei diversi formati;
- attuare un rapido aggiornamento dei patrimoni librari e documentari e delle attività di informazione e promozione rivolte a utenti di età, livelli di istruzione, lingua ed etnie diverse;
- rivolgere una specifica attenzione ai nuovi strumenti di comunicazione tecnologica e multimediale, per documentare il sapere e guidare all'uso della biblioteca e delle reti informative.
Altre caratteristiche della biblioteca sono:
- accesso diretto a tutti i materiali, collocati a scaffale aperto;
- cablaggio diffuso e strutturato a banda larga con numerose postazioni per il pubblico;
- ricerca dei documenti attraverso la consultazione del catalogo automatizzato di Sala Borsa e delle altre biblioteche della rete di Bologna;
- postazioni per non vedenti e ipovedenti e superamento delle barriere architettoniche.
Dopo nove mesi di apertura, terminata la fase di completamento e assestamento dei settori, abbiamo realizzato il primo step del programma di sviluppo della biblioteca, caratterizzato dall'introduzione di nuovi servizi e nuove offerte agli utenti [si veda la scheda informativa, ndr]. Ulteriori informazioni sull'organizzazione della Biblioteca Sala Borsa si trovano nel numero 4 del maggio 2002 di "Biblioteche oggi", con testi di Anna Maria Brandinelli, Elena Boretti, Fabrizia Benedetti e Giovanni Maini.
La realizzazione di un progetto così complesso ed economicamente rilevante, che si pone come obiettivi primari la qualità, l'innovazione dei servizi e contestualmente l'accesso di un numero sempre più ampio di cittadini, presuppone nelle fasi progressive di attuazione, gestione e sviluppo, un'ampia convergenza di soggetti diversi. Solo grazie ad una convinta concertazione di enti ed istituzioni "attratti" dal progetto Sala Borsa, è stato possibile realizzare la biblioteca multimediale e garantire anche in futuro l'alto livello dei suoi servizi.
In tal senso i fondi stanziati dal Governo italiano nell'ambito delle manifestazioni di "Bologna 2000" sono stati fondamentali per il completamento del progetto di recupero architettonico dell'edificio. Inoltre la continua e proficua collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, e con l'Università di Bologna attraverso il Centro interfacoltà biblioteche (CIB), garantisce un costante aggiornamento dei servizi bibliotecari di Sala Borsa e dell'intera rete bibliotecaria regionale, con particolare riferimento all'innovazione dei servizi on line.
A ciò si aggiungono: l'accordo con l'Assessorato alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna per la definizione di programmi di investimento nell'ambito del Piano telematico regionale; gli apporti di importanti competenze tecnologiche di imprese di grande professionalità quali Engineering, Achanto, Akros e le generose sponsorizzazioni di Telecom Italia e della Fondazione Cassa di risparmio e Fondazione Banca del Monte. Un lungo elenco che è importante far conoscere per capire il grande lavoro di pianificazione e concertazione che sta dietro la realizzazione di un progetto importante ed innovativo come Sala Borsa.
Va anche ricordato che la biblioteca vive quotidianamente del lavoro coordinato degli operatori dei vari servizi, che molto hanno contribuito al suo grande successo. Una particolare attenzione verrà prestata alla loro crescita professionale, attraverso una formazione mirata e continua sulle innovazioni dei servizi bibliotecari e sul loro utilizzo nei confronti dell'utente. E inoltre sarà importante comprendere i diversi contesti economici, di sviluppo tecnologico e culturali che circondano il nostro lavoro quotidiano.
La biblioteca deve perciò gradualmente acquisire, insieme alla capacità di gestire i servizi al pubblico più richiesti, quella di "produrre" informazione attraverso ricerche, bibliografie, percorsi di lettura, di ascolto e di visione, utilizzando i diversi "formati" a disposizione e le infinite possibilità di accesso di cui dispone. Obiettivo irrinunciabile per una biblioteca con le caratteristiche di Sala Borsa è dotarsi di un piano strategico di sviluppo tecnologico, costruendo una ragionata partnership con le imprese coinvolte nel programma. La sua missione è infatti quella di mantenere aggiornata e innovativa l'offerta dei servizi agli utenti e di collocare l'istituzione bibliotecaria al centro dei programmi legati allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche per l'informazione e la comunicazione nei servizi rivolti ai cittadini.
I nuovi servizi di Sala Borsa
www.bibliotecasalaborsa.it
Il nuovo sito internet è un vero portale di ingresso a tutte le risorse della Biblioteca Sala Borsa: con notizie e riferimenti ad eventi, a mostre, a percorsi di lettura tematici, con facilità di accesso al mondo librario e multimediale della biblioteca e delle reti.
Nuovo catalogo (OPAC - On line Public Access Catalogue)
L'interfaccia di interrogazione del catalogo automatizzato della biblioteca è stato reso più facile ed amichevole. È oggi disponibile una modalità di interrogazione del catalogo che visualizza, come risultato della ricerca, titoli più completi e verifica della presenza del volume in biblioteca e disponibilità al prestito.
Iscrizione on line
I nuovi lettori potranno chiedere l'iscrizione direttamente al sito internet http://www.bibliotecasalaborsa.it collegandosi dall'esterno. Chi non dispone di un proprio collegamento può servirsi delle postazioni di consultazione del catalogo della biblioteca.
Autoprestito / self-check
Le operazioni di prestito sono state rese più veloci grazie alle nuove postazioni automatizzate per l'autogestione del prestito. Il lettore potrà accedere direttamente al prestito libri e VHS senza l'intermediazione di un operatore.
Reference on line
Il servizio offre anche agli utenti remoti, che possono contattare i bibliotecari dal proprio PC, una consulenza e un aiuto nella ricerca di informazioni bibliografiche e tematiche. È sufficiente collegarsi via internet al sito web della biblioteca per accedere ad un apposito modulo elettronico. Gli utenti riceveranno una risposta tramite e-mail entro tre giorni lavorativi.
CD-ROM Library
La CD-ROM Library permette l'accesso diretto agli oltre 650 CD-ROM multimediali. Il lettore può accedere ai CD-ROM senza assistenza da parte del personale della biblioteca e senza necessità di richiedere il disco. I titoli sono accessibili su tutti i PC di Sala Borsa senza alcun processo di installazione e senza difficoltà tecniche per l'utente. I CD-ROM sono suddivisi in diciannove categorie tematiche. Ampia la collezione di titoli per ragazzi (sei-undici anni) suddivisa in dieci aree tematiche.
La parola ad un utente
È una situazione frequente nei film hollywoodiani. Scena, per lo più dialogata: il protagonista scopre di dover acquisire alcune informazioni indispensabili. Stacco. Nuova scena: l'atmosfera elegante della public library, luci soffuse, calma, persone che si spostano silenziose e con movimenti fluidi, come in un acquario. La troviamo anche nell'ultimo episodio della saga fantascientifica Star Wars, con la Libraryopportunamente ammodernata, senza più libri ma piena di schermi video e di bizzarri contenitori di files. È il segno della forza e del radicamento di un'istituzione completamente pubblica, in un paese che invece dà tendenzialmente spazio all'iniziativa privata. Come interpretare, allora, la rarità di scene simili nel nostro cinema e negli altri luoghi cardine del nostro immaginario collettivo?
Certo non si può dire che manchino, soprattutto in questa regione, biblioteche pubbliche ricchissime di storia, oltre che di volumi, per di più situate in palazzi che farebbero la felicità dei registi e dei direttori della fotografia più esigenti. Manca, probabilmente, una reale percezione del patrimonio culturale come bene davvero pubblico, vivo e realmente alla portata di tutti, da non riservarsi solo alle gelose attenzioni di insegnanti e specialisti. Ma credo che forse, almeno a Bologna, la nuova Biblioteca comunale Sala Borsa inizi a sanare questa dolorosa separazione tra la vitalità potenziale della cultura e il vissuto concreto dei cittadini.
Perché ad entrare in spazi come questi mi sembra di respirare un'aria diversa, di sentire davvero il significato di quella che spesso è una frase rituale o di circostanza: siamo entrati in Europa. Vale a dire in una comunità più vasta e potenzialmente aperta allo scambio, alla solidarietà, al dialogo, alla tolleranza, alla condivisione tra mondi diversi. E tra generazioni: incontro amici che portano i figli a giocare e a muovere i primi passi nell'universo della lettura, compagni d'Università che formano tutta una simpatica nuova leva di bibliotecari, ragazzi delle superiori che curiosano tra i CD e i video, pensionati e professionisti in sala riviste.
Anche la struttura architettonica invita a colpo d'occhio al confronto ed allo scambio tra epoche e culture: dall'antichità classica delle rovine (rivelate dal pavimento di cristallo della sala) al recente passato delle colonne e degli affreschi liberty, al presente-futuro dei mobili, degli schermi video, dei lettori CD, dei computer... Se si aggiunge il sistema a scaffale aperto molto ben congegnato, reso di facile consultazione dai cataloghi on line e dalla fresca cortesia degli addetti, la sala dedicata alla navigazione in internet, con quella selva di lampade in alluminio che piacerebbe a Wim Wenders, il meccanismo ben oliato del sistema prestiti e restituzioni, la ricchissima sala periodici, il panorama da idillio è completo. Aggiungo solo che, un po' per la sua ubicazione, un po' perché sa richiamare il pubblico giovanile, la Biblioteca Sala Borsa può vantare l'indiscutibile merito di essere uno dei pochi luoghi di ritrovo e di svago del nostro inquinatissimo centro storico completamente sottratti alla logica pervasiva della merce. Per ora.
Perché il panorama che ho tracciato è ancora provvisorio, e non so quali trasformazioni potrà subire quando, come è ormai deciso, alcuni esercizi privati apriranno nello spazio pubblico della biblioteca. E qui, per dovere di cronaca, diventa necessario incrinare un poco l'idillio.
Infatti lo spazio dedicato ai bambini ed agli adolescenti è stato ridotto per creare una discussa scala mobile, che deve portare potenziali acquirenti agli esercizi commerciali del piano superiore. Esercizi sicuramente utili a coprire parte del costo di gestione della biblioteca, ma non necessariamente indispensabili per gli utenti: a parte una caffetteria e/o un ristorante, di quali altri servizi dovrebbero avere bisogno? È davvero impossibile da parte delle amministrazioni pubbliche offrire ai cittadini servizi d'alto livello senza doversi associare ad imprese private? Ed è possibile che nessuna delle tante fondazioni bolognesi, che finanziano con generosità le iniziative culturali più diverse, si sia dichiarata disponibile a coprire una parte delle spese?
Sembra inoltre che non tutti i miei amici che lavorano in Sala Borsa possano godere delle sicure garanzie di un contratto a tempo indeterminato: alcuni lavorano in cooperative e quindi hanno una copertura molto più limitata e una posizione precaria. Forse è un'occasione mancata per la città: si sarebbero potute mettere stabilmente a frutto, al servizio dei cittadini, culture e competenze dimostrate "sul campo" nel lavoro d'ogni giorno.
Altra occasione mancata, e questa evidente anche a chi non può conoscere i retroscena contrattuali, è l'enorme carenza di posti a sedere per la consultazione dei libri in loco. Perché, a questo punto non è banale ripeterlo, una biblioteca è valida e vitale soprattutto se offre uno spazio confortevole per la lettura: un posto pulito, illuminato bene, come recita il titolo d'un famoso racconto di Hemingway. Non può essere solo un magazzino o un deposito di cui ci si serve e da cui poi ci si allontana. Anche perché è paradossale che sia riservato il giusto spazio per fruire dei video, dei CD, dei periodici e del World Wide Web e invece si scoraggi la lettura sul posto dei libri, che rappresentano ancora, nell'immaginario come nella realtà, il cuore della biblioteca. Non si capisce per quale motivo il vastissimo atrio e le balconate debbano essere sottratte al loro più logico utilizzo, che sarebbe quello di ospitare i lettori. Il risultato, piuttosto paradossale, è una biblioteca ricca e facilmente consultabile, con vasti spazi a disposizione ma con i lettori ammassati ovunque, corridoi e deposito compresi... tranne che nella sala più grande!
Se non fosse per questi inconvenienti, con un ventaglio di servizi così ampio e così qualitativamente elevato, la Sala Borsa potrebbe tranquillamente reggere il confronto, nel suo piccolo, e nonostante il limitato numero di volumi, con biblioteche di famose città europee e con le public libraries americane. Speriamo che se ne accorga qualche brillante regista (e, chissà, anche l'Amministrazione comunale...).
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