Rivista "IBC" X, 2002, 1

musei e beni culturali / pubblicazioni

S. Bagdadli, Le reti di musei. L'organizzazione a rete per i beni culturali in Italia e all'estero, Milano, CRORA - EGEA, 2001
Le reti di musei

Margherita Sani
[IBC]

La cooperazione in rete tra musei è stato un tema ricorrente nel dibattito culturale degli ultimi anni, anche alla luce delle numerose esperienze che sono state avviate nel nostro paese, principalmente su scala locale, comunale e provinciale. All'impulso che alcune leggi regionali (in particolare quelle della Toscana, dell'Umbria e dell'Emilia-Romagna) a partire dagli anni Novanta hanno dato a questo fenomeno, incentivando l'aggregazione dei musei in sistemi con la destinazione di fondi specifici a progetti condotti in partenariato, si aggiunge ora l'ulteriore spinta che il decentramento amministrativo e l'applicazione del principio di sussidiarietà verticale imprimono, in particolare alle amministrazioni comunali, per studiare ed attuare forme di gestione associata dei servizi.

Il libro di Silvia Bagdadli - economista studiosa di organizzazione, che da molti anni si occupa di questi temi - esce dunque in un momento molto opportuno, in cui si sente la necessità di fare il punto su quanto finora realizzato in Italia in tema di creazione di "sistemi museali", dotandosi di strumenti di lettura ed analisi delle forme organizzative in questione, ed aprendosi al tempo stesso al confronto con esperienze straniere significative.

Il libro della Bagdadli raggiunge entrambi questi risultati, offrendo al lettore una griglia di riferimento ed un apparato concettuale per studiare e comprendere i fenomeni di "networking" culturale, che l'autrice applica a sette case studies, italiani e non, all'interno di una ricerca commissionata dalla Regione Lombardia, particolarmente interessata negli ultimi anni a studiare e mettere in atto modelli organizzativi che permettano di semplificare e migliorare la gestione del patrimonio culturale. Le realtà analizzate comprendono: i sistemi museali delle province di Ravenna e Modena, il sistema dei musei senesi e quello umbro, l'Azienda speciale Fiesole Musei, il Sistema del Museu de la Ciéncia e de la Técnica de Catalunya, i Trust della città di Sheffield (Regno Unito). Esse sono state analizzate guardando alla tipologia della rete ed ai meccanismi di coordinamento utilizzati, alle ragioni che ne hanno determinato la nascita, ai vantaggi conseguiti, alle forme gestionali prescelte. Premesso che due dei casi presentati (l'Azienda speciale Fiesole Musei e i Trust della città di Sheffield) non si configurano come realtà organizzative a rete, e tuttavia rivestono un interesse poiché presentano formule istituzionali e gestionali innovative ed hanno conseguito risultati importanti dal punto di vista del miglioramento gestionale, dalla ricerca emergono alcune caratteristiche delle reti museali nel nostro paese, che si ritiene opportuno riportare in questa sede, anche se in estrema sintesi.

Innanzitutto va detto che in Italia ci troviamo ancora in una fase iniziale della cooperazione, incoraggiata dalla normativa regionale e dagli enti locali - in particolare dalle amministrazioni provinciali - mentre sembra mancare un'iniziativa autonoma alla realizzazione di sistemi da parte dei singoli musei. Nascono dunque reti "burocratiche", disomogenee come tipologia di istituti rappresentati, il cui obiettivo è non tanto l'efficienza, quanto il miglioramento della qualità e quantità dei servizi, da raggiungersi con attività principalmente di tipo promozionale. Gli esiti conseguiti sono pertanto una maggiore visibilità, lo sviluppo di iniziative di maggior rilievo, l'incremento dei servizi offerti, l'aumento del numero dei visitatori, anche se l'assenza di rilevazioni precedenti o successive la costituzione della rete non consente di avere indicatori che possano corroborare i risultati dichiarati.

Rimane dunque ancora molto da fare per sviluppare appieno le potenzialità che il lavoro in rete consente in ambito culturale, sapendo tuttavia che per dare risultati apprezzabili la messa in sistema andrà guidata da un progetto forte e condiviso, possibilmente inserito all'interno di un più ampio piano di valorizzazione del territorio, che porti alla costituzione di un distretto culturale, dove le diverse componenti - culturali, turistiche, di servizio, ecc. - possano integrarsi.

 

S. Bagdadli, Le reti di musei. L'organizzazione a rete per i beni culturali in Italia e all'estero, Milano, CRORA - EGEA, 2001, 196 p., Ç 18,08.

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