Rivista "IBC" X, 2002, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne, pubblicazioni
Curato da Marzia Faietti e Massimo Medica con la collaborazione di Silvia Battistini, il catalogo della mostra "La Basilica incompiuta.Progetti antichi per la facciata di San Petronio" (Bologna, Museo Civico Medioevale, 4 ottobre 2001 - 6 gennaio 2002) costituisce uno strumento insostituibile e finalmente organico per le indagini sulla vicenda secolare del cantiere di San Petronio, illustrata di volta in volta dai disegni conservati nel Museo della Fabbriceria della basilica.
Fin dal suo nascere la basilica, tra i monumenti più costitutivi dell'identità civica e storica della città, fu espressione di un progetto che partiva dalla volontà popolare e comunale e non dalla gerarchia ecclesiastica. Fu concepita a partire dal 1390 come tempio civico dedicato al culto di San Petronio, assunto ufficialmente dal Comune guelfo come patrono degli ideali di libertà e indipendenza sia contro i vecchi poteri feudali che contro la sovranità pontificia. Il primo progetto, che risale all'ultimo scorcio del XIV secolo, un momento di grande ripresa della città dopo la grande crisi economica trecentesca, fu affidato ad un architetto locale, Antonio di Vincenzo. Subito si contravvenne a una consuetudine tradizionale degli edifici ecclesiastici medioevali, stabilendo l'orientamento dell'abside a sud, e non a est, al fine di garantire l'ergersi della facciata sulla Piazza Maggiore a nord. Tema dominante del cantiere, che si protrasse per diversi secoli nell'alterno intersecarsi delle volontà e dell'orgoglio del Comune prima, e del Senato poi, insieme con l'ingerenza romana del papa tramite i legati, fu per l'appunto la conclusione della facciata, che doveva esprimere la volontà di dar corpo e forma ad una presenza forte nella piazza principale, dove si affacciavano i palazzi rappresentativi dei poteri laici e religiosi della città. Ma forse proprio per la compresenza di più poteri coinvolti, di più volontà diversamente orientate, la facciata non ebbe mai compimento.
Il catalogo raccoglie dunque una selezione dei progetti per la facciata, dalle proposte tardogotiche a quelle tardobarocche, testimoniando l'inesausto dibattito e la feconda sperimentazione artistica che il cantiere petroniano seppe alimentare nei secoli : da Domenico Aimo da Varignana a Peruzzi e a Vignola; da Giulio Romano e Cristoforo Lombardo al Terribilia; dal Palladio al Rainaldi fino al rigore neocinquecentista di Mauro Tesi, prima del riaprirsi del dibattito alla fine dell'Ottocento.
La Basilica incompiuta. Progetti antichi per la facciata di San Petronio, a cura di M. Faietti, M. Medica, con la collaborazione di S. Battistini, Ferrara, Edisai, 2001, 165 p., s.i.p.
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