Rivista "IBC" X, 2002, 1

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni

Santiago Calatrava. Quadracci Pavillion, Milwaukee Art Museum, "Opera progetto", n. 0, dicembre 2001, Bologna, Editrice Compositori
Calatrava, per cominciare

Beatrice Furlotti
[collaboratrice dell'IBC]

Con la monografia del progetto di Santiago Calatrava per il Milwaukee Art Museum si propone ad un pubblico dai palati fini "Opera Progetto", rivista semestrale di architettura. Anzi: di cultura dell'architettura, come - non a torto - si autodefinisce.

Disponibile nelle librerie fin dal mese di dicembre con il numero inaugurale, la rivista già nella struttura riflette un atteggiamento nuovo nei confronti dell'opera che presenta. E non a caso qui scrivo opera e non opere, perché ogni numero è consacrato ad una e una sola architettura di recente realizzazione, a tutto vantaggio della profondità - leggi: qualità - dell'analisi.

L'opera a cui è dedicato il numero zero è l'ultima realizzazione di Santiago Calatrava, il Quadracci Pavillion del Milwaukee Art Museum. Il Quadracci Pavillion è quindi un museo, anzi meno: l'ampliamento di un museo. Tuttavia questo intervento riassume in sé molti dei temi cari all'architetto spagnolo: il ponte, le strutture mobili, le forme organiche, il colore bianco. Se a Siviglia il Ponte Alamillo è un segno indelebile nella città, a Milwaukee la passerella è una barra sottile che fa da bilancere al volume principale. Se l'aerostazione di Lione-Satolas è un enorme uccello scuro che si posa a terra, il Quadracci Pavillion si protende sull'acqua come un grande uccello bianco.

La documentazione di questa architettura è scandita da quattro tempi successivi che costituiscono l'ossatura fondamentale della rivista, per questo numero così come per quelli che seguiranno. Primo tempo, il luogo: lo spazio fisico, storico e culturale che ha sotteso alle scelte architettoniche. Secondo tempo, il progetto: il percorso dell'idea dalla mente allo schizzo alle parole dell'architetto che la racconta dopo averla fatta realtà. Terzo tempo, l'opera: la realizzazione dell'idea, descritta con ogni tipo di documentazione - testi, schizzi, tavole, fotografie. Quarto tempo, l'altro da sé: le suggestioni che l'opera porta in sé, le relazioni con le architetture fuori da sé secondo la critica internazionale.

È evidente come ai quattro tempi luogo-progetto-opera-altro da sé corrisponda un movimento progressivo dal generale al particolare, che avviene non solo nello spazio ma anche e soprattutto nel tempo. Questo movimento porterebbe ad un ripiegarsi della trattazione su se stessa, se non fosse per l'ultimo tempo, l'altro da sé, che in una parola è la sintesi di quanto letto - e visto - nei tre tempi precedenti. L'altro da sé rilancia l'analisi, portandola ben al di là dell'opera in sé e talvolta fuori dal territorio stesso dell'architettura: è proprio qui che sta il plus di "Opera Progetto", nuova rivista di architettura contemporanea "pensata dagli architetti per gli architetti".

 

Santiago Calatrava. Quadracci Pavillion, Milwaukee Art Museum, "Opera progetto" n. 0, dicembre 2001, Bologna, Editrice Compositori, 110 p., Ç 30,99.

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