Rivista "IBC" X, 2002, 1
musei e beni culturali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
A Parma, nel corso del mese di marzo, l'amministrazione comunale ha inaugurato due nuovi e importanti contenitori culturali: il Castello dei burattini - Museo "Giordano Ferrari" e la nuova sede della Biblioteca "Cesare Pavese".
La collezione di Giordano Ferrari, al quale è dedicato il museo omonimo, è considerata una delle più grandi collezioni al mondo di burattini, marionette, pupi, pupazzi, copioni, canovacci, scenografie, mobili, armi e costumi. Ferrari ha raccolto questo patrimonio documentando il lavoro di centinaia di burattini e di animatori, anche stranieri, che hanno operato negli ultimi secoli, raccogliendone con passione le testimonianze. La raccolta è pervenuta al Comune di Parma attraverso il Banco di Sardegna, che lo aveva acquisito dalla famiglia Ferrari a metà degli anni Ottanta.
Lo straordinario materiale museale andava valorizzato al meglio: l'amministrazione comunale ha individuato negli spazi al piano terreno dei Musei civici di San Paolo (gli spazi attigui alla Camera del Correggio) i locali idonei ad ospitare "Il Castello dei burattini", e qui il 2 marzo è stata aperta al pubblico la sezione espositiva; a questa seguirà la sezione relativa al centro studi, che ospiterà i materiali documentari della collezione; in seguito una terza sezione sarà destinata al laboratorio e all'attività teatrale didattica e di animazione (per altre informazioni: www.comune.parma.it/castellodeiburattini). Prossimamente anche la Pinacoteca Stuard sarà trasferita nell'ala più antica del monastero prospiciente Borgo del Parmigianino, contribuendo così alla costituzione del primo importante, nucleo dei Musei Civici di San Paolo.
Il 25 marzo 2002 è stata inaugurata la nuova sede della Biblioteca "Cesare Pavese", un complesso progettato e realizzato dall'architetto Paolo Zermani. Costruita a forma di losanga su una superficie di circa settecento metri quadrati, con superfici in mattone faccia a vista pressoché senza aperture, la biblioteca ha la forma di due libri aperti affacciati o di due mani ravvicinate, quasi a costituire una zona di protezione e di raccoglimento per la lettura. La luce arriva dall'alto, attraverso lucernari e per la grande via del chiostro centrale, nel cui centro un albero costruisce un piccolo giardino zen. Con uno stile che richiama anche molte suggestioni dell'architettura locale nasce quello che forse è il primo edificio parmense costruito per essere originariamente destinato a biblioteca.
Quella che vi troverà casa non è invece una biblioteca proprio nuova, seppur giovane sul metro secolare delle istituzioni. La Biblioteca "Pavese" è infatti aperta al pubblico dal 1985 e rappresenta una delle realtà più vivaci e interessanti nel panorama bibliotecario cittadino. Con un patrimonio che raggiunge quasi i trentamila volumi, nello scorso anno ha effettuato oltre sessantaseimila prestiti, di cui circa il sessanta per cento a ragazzi. Sta infatti in questo rapporto col pubblico giovanile e con gli adulti che se ne curano, genitori ed insegnanti in primo luogo, la vocazione della "Pavese", fondata sul quotidiano rapporto di servizio ma anche su iniziative di informazione e formazione, quali il recente convegno "W.W.W.: bambini e adolescenti nell'era digitale" conclusosi l'8 febbraio scorso, oppure le pubblicazioni come Driiin 2, guida alla lettura per la fascia dell'obbligo, curata da Giovanni Greci, bibliotecario responsabile della "Pavese". Notizie sulla biblioteca e sulle sue attività nel sito web del Servizio bibliotecario comunale di Parma: http//www.biblcom.unipr.it.
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