Rivista "IBC" X, 2002, 1
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni
La competenza e la passione per la ricerca critica hanno portato Renato Barilli ad inaugurare il 24 gennaio la mostra "Officina America": indagine sulle tendenze artistiche dell'arte contemporanea sviluppatasi negli Stati Uniti e in Canada, istanze che privilegiano l'idea del rapporto dell'uomo con il proprio ambiente e gli oggetti afferenti ad esso, sia quello naturale o il più artificiale degli spazi abitativi. I riferimenti alla tragedia che ha colpito gli USA l'11 settembre 2001 sono molti e sentiti, espressi con opere che tendono ad un messaggio di pace attraverso una trasformazione positiva dei simboli della guerra.
Il sottotitolo "Rete Emilia-Romagna" sottolinea un approccio espositivo coordinato, a sistema, delle sedi che hanno ospitato, fino al 31 marzo, la rassegna, promossa primariamente dalla Regione Emilia-Romagna, Vice Presidenza e Assessorato alla Cultura, dalla Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura, e dai Comuni di Bologna, Cesena, Imola e Rimini, rispettivamente dai Sindaci e dagli Assessorati alla Cultura. Un'azione che ha valorizzato le sedi museali che ospitano le opere; e per l'occasione si è resa fruibile anche la ex Pescheria di Cesena, che dimostra essere uno spazio espositivo adatto ad attrarre il pubblico.
A Villa delle Rose, a Bologna, il curatore ha pensato di esporre una nuova casa dell'umanità: la temperie culturale illustrata dimostra essere, per usare categorie critiche da lui privilegiate, calda, aperta, soffice e pittoresca, con un'oscillazione del pendolo del tempo intrinseco al susseguirsi degli stili, in pieno recupero di un decorativismo amante delle superfici. Nel 1982, nel suo volume Culturologia e fenomenologia degli stili, Barilli metteva a punto un sistema critico dimostratosi particolare chiave di lettura per l'indagine dell'epoca contemporanea, scandagliata con larghe panoramiche temporali in cui il rapporto tra tecnologia ed arte si palesava a tratti dialogico e a tratti conflittuale. Nel saggio in catalogo, che ha accompagnato la mostra, egli denuncia la contrapposizione che l'arte americana contemporanea ha nei confronti della tecnologia prodotta dall'uomo, in particolare quella autodistruttiva; e preconizza, attraverso la lettura delle opere in mostra, un futuro abitativo in cui si coniugherà la natura e l'artificio di essa, ricollegandosi agli sviluppi scientifici della riproduzione cellulare.
La sezione allestita presso i Chiostri di San Domenico ha manifestato la nuova sensibilità pittorica sollecitata da emozioni tattili e visive al tempo stesso che recuperano, attraverso l'ingenuità del puer insito in ogni essere umano, una visione infantile anche di avvenimenti e simboli drammatici. Una voglia di superamento attraverso l'esprit, coniugato con linguaggi immediati come il fumetto, la fotografia e l'oggettistica raffinata da tecniche da Arts and Craft presenti, all'interno della rassegna nella parte dedicata all'iperoggetto, sia a Cesena che nel Palazzo dell'Arengo di Rimini. Sono state declinate opere direttamente discendenti dalla Pop Art che in filigrana rivelano l'assimilazione d'istanze concettuali dell'arte povera, ma in particolare come il graffitismo newyorkese sia stato il movimento artistico che ha coeso la cultura americana dell'ultimo periodo.
Maestro nel saper individuare le qualità estetiche e il loro preciso contrario all'interno di un'unità, sia essa l'operare di un artista, un movimento o un secolo, Barilli conclude con il desiderio di aver dimostrato il sottile, sensibile e difficile equilibrio che ogni espressione artistica cerca, con difficoltà, per esprimere compiutamente l'idea generatrice.
Officina America. Rete Emilia-Romagna, catalogo e mostra a cura di R. Barilli, Milano, Mazzotta, 2002, 194 p., Ç 25,82.
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