Rivista "IBC" IX, 2001, 1
musei e beni culturali / pubblicazioni
L'attività dei ceramisti è sempre frutto di ricerca. Vi è da una parte l'attenzione alla tradizione e d'altra parte non può mancare una continua pratica artistica, ma tutto il lavoro della ceramica è fatto sia dai costanti legami tra produzione e oggetto che dalle sapienti combinazioni di colore, materia e forma. Nel lavoro il ceramista trova dunque inevitabilmente un proprio percorso e una propria specializzazione che differenzia ogni bottega dall'altra.
Questa diversità, che è un sicuro elemento di ricchezza, emerge in modo forte anche dalla Guida agli artigiani ceramisti dell'Emilia-Romagna, curata da Micaela Guarino, con la collaborazione di Antonella Ravagli e Patrizia Tamassia, e pubblicata nella collana "Ricerche" dell'IBC per Pàtron Editore. Sono infatti documentate attività per prodotti d'uso dai molteplici utilizzi, produzioni legate alla tradizione, elaborazioni artistiche e progettazioni di elegante design.
A rendere ancora più ricca la Guida sono gli stessi risultati quantitativi del censimento svolto nella ricerca preparatoria. Sono infatti 173 i laboratori complessivamente citati con una distribuzione articolata su tutto il territorio regionale. Dalle 4 botteghe censite in Provincia di Piacenza si passa alle 6 di Parma e Ferrara, alle 10 di Modena, 13 del forlivese-cesenate, 23 del riminese e alle 28 della Provincia di Bologna. La concentrazione maggiore è però, come noto, nella Provincia di Ravenna con 69 imprese di cui 52 nella zona di Faenza.
Di tutte queste botteghe, o più esattamente delle 144 oggetto della rilevazione poiché 29 imprese sono solo elencate come nuove iscritte in data successiva all'indagine, sono fornite indicazioni molto puntuali per analizzare, come ricorda Micaela Guarino nella introduzione, "le odierne lavorazioni ceramiche sotto molteplici aspetti". Tra le informazioni che si possono reperire, oltre alla storia e produzione della bottega, vi sono il percorso formativo dei ceramisti, le caratteristiche artigianali-artistiche dei manufatti, le fonti e i modelli di ispirazione, le collaborazioni e le eventuali attività di restauro o di specializzazione.
Il volume è arricchito, in modo opportuno per facilitare la lettura ad un pubblico vasto, da un glossario del lessico ceramico compilato da Antonella Ravagli che insieme ad Annalisa Gasparetto ha svolto anche l'attività di rilevazione, e da un inserto fotografico dedicato ad alcune delle collezioni ceramiche presenti nei musei dell'Emilia-Romagna.
La guida elaborata dall'IBC d'intesa con la Commissione Regionale Artigianato fornisce così il quadro di una "conoscenza necessaria", come afferma Ezio Raimondi nella sua introduzione, capace di rendere visibili una tradizione e una attività artistica di lunga esperienza, ricomponendo "un paesaggio umano e tecnico di cui si conosceva solo qualche immagine". Il materiale fornito da questa documentazione sarà utile per appassionati, curiosi, turisti e per quanti vogliono meglio conoscere i tesori di un territorio che da sempre lavora ed elabora prodotti sapendo utilizzare al meglio anche gli elementi primordiali come il fuoco, l'acqua e la terra.
Guida agli artigiani ceramisti dell'Emilia-Romagna, a cura di M. Guarino con la collaborazione di A Ravagli e P. Tamassia, Bologna, Pàtron Editore, 2000 ("Ricerche" IBC, 22), 232 p., L. 35.000.
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