Rivista "IBC" XXVIII, 2020, 1
interventi, leggi e politiche, progetti e realizzazioni
Nel periodo di chiusura al pubblico conseguente alle misure di contenimento dell’emergenza pandemica da Covid-19 nei primi mesi del 2020, dovendo fronteggiare le oggettive difficoltà indotte dagli effetti del distanziamento interpersonale, le biblioteche della nostra regione, al pari di quelle di altri territori ( 1), hanno dimostrato eccezionali capacità di adattamento e di resistenza, riassumibili con un termine oggi molto in voga, mutuato dalla tecnologia dei metalli: “resilienza”.
Laddove vi erano le condizioni organizzative, logistiche e di sicurezza, alcune biblioteche non hanno rinunciato a rendere disponibili i libri cartacei mediante il prestito a domicilio, spesso all’utenza anziana, debole o sola. La maggior parte delle biblioteche ha potenziato i servizi del “reference online”, cioè il servizio di consulenza, informazione e orientamento agli utenti sull’accesso alle proprie e altrui risorse documentali e informative, svolto in via telematica, in questi tempi così prezioso per contrastare il dilagare delle notizie false o fasulle, sfruttando tutti i canali di comunicazione a disposizione (telefono, e-mail, canali social). In virtù degli investimenti cooperativi nelle biblioteche digitali, che IBC ha sostenuto con convinzione negli ultimi anni sui piani bibliotecari ex LR 18/2000 ( 2), hanno potuto mantenere e orientare online una parte significativa dei servizi di prestito e di accesso all’informazione. Oltre al potenziamento delle attività di mediazione informativa e documentale, le biblioteche – a volte coinvolgendo attivamente altri soggetti (utenti, associazioni, volontari, ecc.) – si sono trovate nella necessità di creare nuovi contenuti, nella forma di varie tipologie di documenti (testi, video, immagini, ecc.), rivolti a fasce particolari di utenza o, potenzialmente, all’intera comunità, in massima parte veicolati online sulla rete internet ma anche attraverso canali radiotelevisivi – in particolare cogliendo l’occasione offerta dal programma dell’Assessorato regionale #laculturanonsiferma ( 3), trasmesso quotidianamente su Lepida TV per tutto il periodo del lock-down e per la cui promozione IBC si è attivato prontamente presso gli istituti culturali del territorio.
Queste impressioni generali trovano conferma nei questionari compilati dalle biblioteche che hanno partecipato all’indagine “Monitoraggio degli effetti del Covid-19 nei comparti della cultura in Emilia-Romagna”( 4) – promossa dall’Assessorato alla cultura della Regione, in collaborazione con ATER Fondazione, IBC e con Osservatorio culturale del Piemonte – e che ha avuto come riferimento temporale tre periodi comprendenti la prima fase emergenziale e gli inizi della cosiddetta “ripartenza”: febbraio-marzo, aprile, maggio-giugno ( 5).
Dalle risposte delle biblioteche alla domanda sulle diverse modalità di accesso virtuale alla propria offerta culturale emerge il ruolo preponderante svolto dalle varie forme di biblioteca digitale (oltre il 60% delle risposte durante il lock-down e ancora il 46% nel periodo successivo) presenti sul territorio regionale, quali i servizi cooperativi di EmiLib ( 6) e Scoprirete ( 7) (il primo si basa sulla rete “MLOL–Media Library OnLine” e il secondo sulla rete “Indaco” e su MLOL), oltre alle varie e specifiche banche dati digitali su porzioni particolari dei patrimoni documentari, accessibili a partire dai siti web delle singole biblioteche e dei sistemi bibliotecari. Una “esplosione” confermata dalle statistiche mensili d’utilizzo di tali servizi ( 8) che, nel periodo della chiusura, hanno visto, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, aumentare del 200-300% utenti, consultazioni e prestiti, per mantenersi durante l’estate su livelli di crescita elevati (oltre il 100%), per assestarsi in autunno sul 50-80% in più. Parliamo ovviamente di ordini di grandezza “assoluti” notevolmente inferiori rispetto ai volumi di traffico generati dalle persone in presenza (a fine anno, presumibilmente stimabile in un rapporto di 1 a 10) ma che denotano comunque una forte vitalità dell’ecosistema digitale, per forza di cose divenuto parzialmente sostitutivo del servizio di prestito e consultazione nelle sedi bibliotecarie.
Dal monitoraggio sugli effetti dell’emergenza sanitaria si conferma inoltre l’importanza preminente che ancora riveste il catalogo (in media, per il 37% dei rispondenti), caposaldo inossidabile per il recupero delle informazioni sulle risorse documentali possedute dalle biblioteche, da decenni ormai convertito nella forma OPAC (“On-line public access catalogue”, cioè il catalogo informatizzato in rete ad accesso pubblico) e continuamente arricchitosi nel tempo di nuove funzionalità - si vedano i vari portali “Sebina You” installati dai poli emiliano-romagnoli del Servizio bibliotecario nazionale ( 9) - ha continuato a svolgere egregiamente la propria funzione, a favore del prestito a domicilio (svolto da circa il 4% dei rispondenti), del reference online (% media del 21%), del document delivery (5%) e della produzione di bibliografie, recensioni e consigli di lettura (circa il 19%); inoltre, chi ha evidenziato (4%) l’impegno nelle attività riguardanti le prenotazioni dei prestiti e delle postazioni di consultazione o di studio nella fase della progressiva riapertura dei servizi, ha potuto beneficiare delle integrazioni a tali funzionalità apportate tempestivamente, su impulso dell’IBC, all’applicativo regionale. I bibliotecari hanno utilizzato le moderne tecnologie per organizzare varie forme di produzioni audiovisive, sostitutive delle attività in presenza, veicolate sui canali social (41%) e/o sui siti web (9%): video-letture (28%), eventi in streaming, podcast, videoclip (18%), mostre, visite e concorsi virtuali (11%), corsi e lezioni online (8%), conferenze (4%), incontri dei gruppi di lettura (3%), tornei online (1%); oltre, naturalmente, ad offrire archivi e banche dati online (4%) e a implementare servizi digitali vari (6%).
Insomma, possiamo dirlo serenamente e senza téma di smentita: di fronte all’emergenza pandemica, i bibliotecari emiliano-romagnoli, per quanto loro spettante (e, in taluni casi, fors’anche in misura maggiore, ad esempio laddove hanno fornito agli utenti financo i propri recapiti privati per fornire informazioni, sopperendo alle carenze strumentali dello smart-working straordinario), non si sono fatti trovare impreparati ed hanno perseverato nell’offrire a tutta la comunità regionale servizi concreti, ancorché più o meno “virtuali”. D’altronde, la consapevolezza dei bibliotecari sull’importanza del ruolo del digitale è ben presente nel loro vissuto professionale: attribuendo al digitale un punteggio in una scala di valori da 1 a 10, l’importanza ad esso attribuita dai bibliotecari prima della pandemia ha raggiunto in media la cifra di 4,95; tuttavia, la recente emergenza l’ha aumentata considerevolmente: 7,72 (+2,77); i bibliotecari condividono questa crescita di contezza del tema, seppure in misura diversa, con gli operatori dei musei (da 4,88 a 6,84: +1,96) e gli altri organizzatori di attività culturali (da 5,08 a 7,59: +2,51).
Tuttavia, il lungo periodo di chiusura al pubblico e la lenta ripartenza degli istituti culturali – per i quali la ripresa dei servizi è stata attuata con molta cautela, a differenza di quanto accaduto per la riapertura dei pubblici esercizi (nondimeno, l’80% delle biblioteche rispondenti già da maggio aveva riaperto i battenti, a fronte del 53% dei musei) – stanno ancora riverberando i loro effetti negativi sull’affluenza e sui servizi in presenza, effetti che ci auguriamo non si rivelino perniciosi nel lungo periodo, come tenderebbero a far temere il crollo del numero delle presenze (fino al momento della rilevazione: –63% sul 2019; anche i musei non se la passano meglio, rilevando un –71% di visitatori) e il calo dei prestiti (da gennaio a ottobre 2020: quasi due milioni di movimenti in meno rilevati nel portale statistico delle biblioteche, ovvero circa –48% rispetto allo stesso periodo del 2019). L’andamento mensile dei prestiti, quasi azzeratosi in aprile (-97%) e ripresosi progressivamente durante l’estate, sembrava essersi assestato su un livello pari al quaranta per cento in meno a quello dell’anno precedente (-55% a giugno, -47% a luglio, -42% ad agosto, -41% a settembre, -39% a ottobre), quando a novembre si è disposta la sospensione dei servizi di apertura al pubblico degli istituti e luoghi della cultura ( 10). In questa occasione, diverse biblioteche hanno approntato modalità alternative per continuare a garantire il servizio di prestito, in particolare la consegna a domicilio dei libri oppure il ritiro su appuntamento ( 11).
Le biblioteche sono consapevoli delle difficoltà, in gran parte inedite, che si sono trovate ad affrontare in questo “annus horribilis” a livello mondiale. Pur attrezzandosi con tutti i dispositivi necessari e adottando gli accorgimenti prescritti per far ritornare in sicurezza il pubblico in presenza nelle sedi (mascherine e guanti, prodotti igienizzanti e disinfettanti, segnaletica, barriere in plexiglas e nuovi arredi, ecc., per una spesa media di 2.600 euro a biblioteca), si avverte nelle loro ulteriori annotazioni, in margine alle risposte dei questionari, una forte preoccupazione per le ricadute economiche della pandemia, per il paventato calo delle già scarse risorse destinate alla cultura, per le difficoltà a riaprire tutti i servizi al pubblico e a riprogrammare le molteplici attività in presenza, per la perdita di visitatori e di utenti, per la gravità dell’impatto sociale della pandemia e per il clima d’incertezza sul futuro.
Luci ed ombre, quindi, per le nostre biblioteche, che continuano comunque pervicacemente ad operare per garantire a tutti i cittadini i servizi di lettura e documentali, formativi ed informativi, per lo studio e la ricerca, contribuendo così a ravvivare la speranza in un domani migliore. (ultima consultazione siti citati: 20/11/2020)
1. Per una panoramica nazionale sulle esperienze di riorganizzazione dei servizi delle biblioteche pubbliche italiane in questo periodo: Sara Dinotola, Biblioteche pubbliche e collezioni durante l’emergenza sanitaria. Esperienze e (nuove) consapevolezze da cui ripartire, in: “Biblioteche Oggi”, luglio-agosto 2020, pp. 4-18, consultabile online sul sito della rivista a partire dalla pagina web http://www.bibliotecheoggi.it/rivista/article/view/1111
2. In particolare, vedi il progetto “Spider” (Sistema di prestito interbibliotecario digitale dell’Emilia-Romagna): https://ibc.regione.emilia-romagna.it/aree-tematiche/patrimoni/biblioteche/sistemi-bibliotecari-cataloghi-e-servizi/servizi-digitali
3. https://spettacolo.emiliaromagnacreativa.it/it/news/laculturanonsiferma-venerdi-13-marzo-un-appuntamento-quotidiano-emiliaromagna-creativa-lepidatv/
4. Primi risultati complessivi dell’indagine regionale in: https://ibc.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/monitoraggio-effetti-covid19-sulla-cultura-un-profondo-rosso; per un confronto a livello nazionale, vedi l’incontro “La cultura ai tempi del covid: un confronto sugli effetti nei territori”, svoltosi in videoconferenza il 24/09/2020: https://artlab.fitzcarraldo.it/it/artlab-20/bergamo/appuntamento/cultura-post-covid-impatto-territori
5. L’ultimo questionario somministrato agli istituti culturali è scaricabile dall’indirizzo: https://ibc.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/al-via-la-terza-fase-del-monitoraggio-degli-effetti-del-covid-19-nei-comparti-della-cultura-in-emilia-romagna
6. https://emilib.medialibrary.it/home/cover.aspx
7. https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/article/la-biblioteca-digitale/digitale
8. Sintetiche informazioni sono reperibili dai comunicati stampa pubblicati mensilmente dalla Regione Emilia-Romagna, a partire da: https://statistica.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/biblioteche-digitali-emilia-romagna-marzo-2020-covid-19; successivi aggiornamenti relativi al mese di marzo: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/aprile/la-lettura-non-si-ferma-boom-delle-biblioteche-digitali-dellemilia-romagna-139-i-nuovi-utenti ; aprile: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/aprile/coronavirus-boom-delle-biblioteche-on-line-decolla-in-aprile-lutilizzo-del-patrimonio-bibliotecario-dell-emilia-romagna; maggio: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/maggio/biblioteche-continuano-a-volare-i-servizi-digitali-della-rete-regionale-a-maggio-accessi-170; giugno, luglio e agosto: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/agosto/biblioteche-anche-nei-mesi-estivi-cresce-l-utilizzo-dei-servizi-digitali-nella-rete-regionale-aumenti-fino-al-90; settembre: https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/biblioteche-prosegue-il-boom-dei-servizi-on-line-della-rete-regionale-quasi-il-doppio-rispetto-al-2019; ottobre: https://ibc.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/biblioteche-dellemilia-romagna-anche-a-ottobre-utilizzo-boom-dei-servizi-digitali
9. I portali degli opac dei poli Sbn emiliano-romagnoli sono raggiungibili a partire dalla pagina web IBC https://ibc.regione.emilia-romagna.it/aree-tematiche/patrimoni/biblioteche/sistemi-bibliotecari-cataloghi-e-servizi
10. DCPM 3 novembre 2020, art. 1, comma 9, lettera r): “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”. L’art. 101 “Istituti e luoghi della cultura” del Dlgs 42/2004 così recita al 1. comma: “1. Ai fini del presente codice sono istituti e luoghi della cultura i musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali.”
11. Alcuni esempi di modalità alternative di prestito adottate sul territorio regionale:
https://www.bolognametropolitana.it/Home_Page/Archivio_news/001/Covid-19_le_biblioteche_della_citta_metropolitana_che_forniscono_servizi_a_domicilio
https://www.bibliomo.it/SebinaOpac/news/la-biblioteca-mabic-e-chiusa-ma-il-servizio-e-garantito/4396
https://biblioteche.parma.it/SebinaOpac/.do
https://www.classense.ra.it/prestitodomicilio/
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