Rivista "IBC" XXVII, 2019, 4

Dossier: Esplorazioni sul patrimonio culturale in Europa

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, dossier /

Patrimonio e benessere

Katie O’Donoghue
[Ricercatore presso University College London]
Khaled Elsamman Ahmed
[Ricercatore presso Università di Göteborg]

Quest’ambito di ricerca si propone di indagare criticamente l’interconnessione del patrimonio e del benessere psico-fisico e il suo significato quale obiettivo emergente e urgente dell’agenda a livello politico, di educazione professionale, del coinvolgimento pubblico e dell’impatto sociale e infine della ricerca accademica dei critical studies. L'enfasi posta nella definizione di salute dall'Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite su - non solo l'assenza di malattia - ma la presenza di benessere fisico, mentale e sociale ha portato ad aumentare la consapevolezza del ruolo della cultura e del patrimonio culturale. Le relazioni tra patrimonio e benessere rivelano legami profondi tra due ambiti: da un lato, "passato / tradizione / memoria" come risorse complesse per costruire / ricostruire la personalità, d'altra parte, repertori di resilienza, cosmologie di cura ed strategie emergenti per fronteggiare la malattia. Entrambi gli ambiti derivano dai tentativi di definire, controllare e sostenere il benessere come prospettiva futura. Il concetto centrale per comprendere queste dinamiche consiste nel potenziale culturale del patrimonio per la costruzione di futuri più giusti. Questo ambito dai ricerca si pone l’obiettivo di ancorare ad una base approfondita diverse questioni concettuali e prospettive teoriche relative al patrimonio e al benessere che attraversano i domini biomedico, linguistico-culturale e  psico-sociale, perseguendo nuove tecniche e modalità di intervento nel settore delle così dette "Medical Humanities" (ovvero cultura etnografica, clinica, materiale visuale, museologia ed interpretazione). I metodi di ricerca si inseriscono nelle più ampie prospettive trasversali e interdisciplinari ed utilizzano approfondimenti comparativi per evidenziare criticamente le differenze che emergono dai risultati come anche per esplorare le sinergie. L’area di ricerca affronterà le istanze connesse al coinvolgimento del pubblico assieme a istituzioni partner, con particolare attenzione alla divulgazione dei risultati, all'apprendimento pubblico e alla difesa dei pazienti.

Relazioni con gli oggetti
Katie O’Donoghue

Il mio background in Fine Art & Design e un master in Psicoterapia artistica sono i presupposti del progetto di ricerca ed hanno facilitato la manipolazione degli oggetti durante le sessioni di intervista con pazienti sottoposti a trattamento per il cancro.
Il tema - "Sviluppare interventi olistico-partecipativi per migliorare il benessere e il recupero" - è l’oggetto di uno studio etnografico, qualitativo, suddiviso in quattro parti, che esplora gli oggetti del patrimonio culturale come mezzo per sostenere il benessere delle persone colpite dal cancro. Il titolo "Rapporti con gli oggetti" identifica la questione fondamentale della ricerca ed è ispirato alla teoria psicodinamica, cioè appunto alla teoria delle relazioni con gli oggetti. Il progetto si basa sugli studi di Lanceley (2011), Butler (2017) e Rowlands (2016) ed esamina sia il patrimonio collettivo (oggetti da museo) sia gli oggetti del patrimonio personale (cimeli, oggetti personali e portafortuna) come mezzo attraverso il quale i pazienti possono esprimere ed esplorare le proprie narrazioni. Le persone con cancro si sentono spesso vulnerabili e provano molte emozioni difficili, tra cui paura e ansia. Sono necessarie diverse modalità per supportare la salute emotiva e mentale dei pazienti. Precedenti ricerche con oggetti del patrimonio culturale hanno avuto luogo in contesti ospedalieri dove gli oggetti erano oggetti da museo con un valore dato anche dall’antichità. I pazienti hanno scoperto che maneggiare questi oggetti e parlarne con un operatore esperto ha fornito una gradita distrazione dalle routine dell'ospedale e li ha anche aiutati a parlare dell'impatto personale della loro malattia oncologica. Gli oggetti utilizzati possono essere in netto contrasto con il "mondo degli oggetti" dell’insieme dei trattamenti chemioterapici con i suoi supporti per fluidi per via endovenosa, i carrelli metallici per i trattamenti e le attrezzature mediche. Lo studio sta esplorando la relazione dei partecipanti con questi "mondi di oggetti" e sta analizzando se e come il patrimonio e gli oggetti personali possano interrompere terapeuticamente il flusso del tempo durante la somministrazione della chemioterapia lungo il percorso - di 6-8 mesi - di trattamento chemioterapico dei pazienti. I risultati dello studio aiuteranno lo sviluppo di un trattamento di supporto, che possa utilizzare sia gli oggetti del patrimonio che quelli personali, per migliorare il benessere e la resistenza durante il trattamento chemioterapico.

Arte, patrimonio e benessere
Khaled Elsamman Ahmed

L'Europa ha una lunga storia di utilizzo dell'arte come catalizzatore di miglioramento nei suoi ospedali (Cork 2012). Questo progetto di ricerca esamina il modo in cui gli ospedali, in quanto spazi pubblici, usano e si relazionano con l'arte e il patrimonio culturale e come, nei confronti della popolazione locale, si veicolano idee e concetti sull'importanza dell'arte per il benessere. Lo studio analizza  anche l'espressione estetica e come i visitatori (personale, pazienti, parenti, ecc.) vivono l'ambiente e interagiscono con l'arte in un contesto ospedaliero. Il progetto indaga su come l'arte (in senso generale) viene percepita e vissuta in un tale contesto e come vengono utilizzati e incorporati diversi tipi di patrimonio culturale all'interno di diversi tipi di opere d'arte, nonch é i motivi che contribuiscono alle decisioni curatoriali e artistiche. La ricerca considera quindi sia i valori artistici percepiti dai diversi attori sia le decisioni creative  prese in relazione all'arte in ambito ospedaliero. La parte empirica della ricerca si svolge presso l'ospedale Angereds Närsjukhus di Göteborg, in Svezia, attraverso un lavoro sul campo di tipo etnografico costituito da osservazioni e interviste dei partecipanti. Nello specifico si sta esaminando come i valori e le qualità artistiche siano compresi e apprezzati e come influenzino i sentimenti e le esperienze delle persone, nonch é i motivi alla base della scelta artistica. In tal senso saranno analizzati quattro tipi di materiali / dati e i risultati che il progetto offrirà. Il primo tipo di materiale è costituito da documenti politici, che elaborati attraverso uno specifico processo politico e saranno analizzati utilizzando alcuni dei più consolidati  metodi di ricerca qualitativa (ad esempio Bowen, 2009). Il secondo tipo di materiale consiste in interviste con lo staff del’ Angereds Närsjukhus, in cui viene esplorata l'importanza dell'arte per il benessere. Il terzo tipo è costituito dalle osservazioni  nell'ambiente dell’ Angereds Nä rsjukhus: in parte relativamente all'aspetto estetico e all'arte nel contesto ospedaliero, e in parte a proposito dell'interazione delle persone con lo spazio e l'arte. Il quarto tipo di materiale consiste in interviste semi-strutturate con persone che si trovano nell'ambiente dell’ospedale, pazienti o altri tipi di visitatori (amici, parenti). Questi dati costituiranno la base per un'analisi critica di come l'uso dell'arte e del patrimonio culturale in un ambiente ospedaliero funziona a doppio senso.

Conclusioni

La ricerca di questo ambito specifico mira a esplorare criticamente l’interconnessione tra patrimonio, arte e benessere. Esamina le percezioni e le definizioni di ciò che denota quei termini,  indagando inoltre come questi termini siano direttamente vissuti dai partecipanti coinvolti. La nostra analisi ha messo in luce lacune nelle attuali evidenze e i  risultati forniscono raccomandazioni per ulteriori ricerche interdisciplinari. I progetti potranno, auspicabilmente, aiutare a fornire una base per usi futuri del patrimonio e dell’arte nel settore della salute e dell’assistenza sociale con una qualche influenza sulle politiche ad essi correlate.

Riferimenti bibliografici

Butler, B. 2017, The Efficacies of Heritage: Syndromes, Magics, and Possessional Acts, in “Public Archaeology”, n. 15 (2-3), pp. 113-135.
Bowen, G. A. 2009, Document analysis as a qualitative research method, “Qualitative Research Journal”, n. 9 (2), pp. 27-40. doi:10.3316/qrj0902027
Cork, R. 2012, The Healing Presence of Art: A History of Western Art in Hospitals , New Haven: Yale University Press. 
Lanceley, A. 2011, Investigating the therapeutic potential of a heritage object focused intervention: a qualitative study , “Journal of Health Psychology”, n. 17 (6), pp. 809-820.
Rowlands, M. 2016, The Elderly as ‘Curators’ in North London , in Pye, E. (ed.) The Power of Touch: Handling Objects in Museum and  Heritage Context. New York: Routledge.

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