Rivista "IBC" XXVII, 2019, 4

biblioteche e archivi / pubblicazioni, storie e personaggi

Recensione a "Bibliografia completa di Carlo Pedretti (1928−2018)".
Tutte le pagine per Leonardo

Rosaria Campioni
[Già soprintendente per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna]

Carlo Pedretti, nominato nel 2017 membro del Comitato nazionale per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, non è purtroppo riuscito ad essere protagonista delle celebrazioni come era avvenuto per il quinto centenario della nascita. Ma, come rileva opportunamente Roberta Barsanti nella Premessa alla pubblicazione sorta dalla collaborazione della Fondazione Rossana e Carlo Pedretti con la Biblioteca Leonardiana di Vinci e realizzata da CB edizioni, “se non è stato presente fisicamente, lo è stato con la sua opera, che costituisce un necessario punto di riferimento e di confronto per gli studi leonardiani”. Emerge pertanto l’importanza della Bibliografia completa di Carlo Pedretti (1928−2018), apparsa sullo scorcio dell’anno leonardiano ad opera di Margherita Melani, che conferma la lunga durata del precoce interesse dello studioso bolognese per Leonardo. Il primo articolo, nel periodico La settimana di Piacenza, risale all’agosto 1944 e l’ultimo scritto (la premessa al volume del fratello Edmondo pubblicato nel 2018) reca la data 22 settembre 2017.

Melani, grazie all’ottima conoscenza della straordinaria biblioteca − archivio formata con passione e ordinata con precisione dall’insigne leonardista, è riuscita nell’impresa di portare a compimento la bibliografia di Carlo Pedretti integrando quelle già pubblicate da Joyce Pellerano Ludmer nel 1984 e da Nathalie Guttmann nel 1998. A tal proposito viene riproposta l’Introduzione di Paolo Galluzzi alla bibliografia curata da Guttmann, seguita dal Poscritto del settembre 2019 in cui l’amico sottolinea “l’impressionante totale di 1314 pubblicazioni nel corso di una carriera di studioso protrattasi (altro dato eccezionale) per ben 73 anni (1944−2017)” e nota che le pubblicazioni dell’ultimo ventennio “assommano a ben 627” per l’incremento dell’attività pubblicistica, accompagnata dal lungimirante progetto di trasferire l’enorme patrimonio culturale da Los Angeles alla villa di Castel Vitoni a Lamporecchio.

L’analisi puntuale degli scritti (articoli, schede di catalogo, saggi e libri), ordinati per anno e all’interno alfabeticamente per titolo, offre a Melani una solida base per raccontare la biografia di Pedretti fin dai difficili anni del dopoguerra in cui per mantenersi scriveva articoli per giornali locali e disegnava. Sono suoi, per esempio, i disegni del libro Dove la neve cade d’està di Walter Maestri edito nel 1948 da Cappelli.
Pedretti, frequentando la Biblioteca dell’Archiginnasio e le librerie antiquarie, consolidava la sua formazione umanistica e intuiva l’importanza di coniugare l’erudizione di matrice positivistica con l’interdisciplinarità, adottando un metodo di lavoro considerato oggi imprescindibile per ogni ricerca su Leonardo. Sorprende comunque il coraggio da parte di un giovane non laureato − nella città dell’Alma Mater Studiorum − di organizzare nel 1953 la mostra leonardesca nella prestigiosa Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio.
Il presidente del Comitato delle celebrazioni del quinto centenario della nascita, Achille Marazza, si rallegrava con il curatore nella presentazione del catalogo “per aver ripreso con energia e preparazione gli studi vinciani nella sua regione, con quel metodo di erudizione intelligente, di conoscenza sicura e illuminata, che è carattere e vanto della tradizione culturale emiliana”. Vengono subito alla mente i fondamentali contributi del reggiano Giovan Battista Venturi e del modenese Edmondo Solmi, la cui bibliografia vinciana era ampiamente compulsata dal giovane studioso bolognese. L’eco del ponderoso catalogo Documenti e memorie riguardanti Leonardo da Vinci a Bologna e in Emilia oltrepassò l’Europa, al punto da ricevere l’incarico dall’urologo americano Elmer Belt di consulente per l’acquisto dei libri dedicati a Leonardo. Il racconto biografico prosegue in maniera avvincente non solo con le tappe scandite dai lavori principali (cataloghi dei disegni della collezione reale di Windsor, presentazione dei Codici di Madrid, edizione del Codice Hammer) e dalla pubblicazione nel decennio 1988−1997 dell’annuario Achademia Leonardi Vinci, ma anche coi commenti dello stesso Carlo tratti dall’autobiografia Leonardo & io pubblicata da Mondadori nel 2008. Rimane indimenticabile, nel gremito auditorium della Biblioteca Sala Borsa il 15 ottobre 2009, la conversazione sul volume tra Piero Angela e Carlo Pedretti, visibilmente commosso nella sua città che l’abbracciava con orgoglio. Significativamente la bibliografia, che comprende anche l’elenco dei film e dei CD−Rom a cui ha collaborato Pedretti, presenta infine la copia dell’articolo Leonardo a Bologna apparso nel febbraio 1954 nel notiziario La Fameja Bulgnèisa.

La prodigiosa memoria visiva e l’attenzione per la cura editoriale erano tratti caratteristici di Carlo Pedretti che traspaiono pure nel manoscritto riprodotto in appendice: Additions & Corrections al suo Richter Commentary, un corposo supplemento iniziato nel 1977 e rimasto inedito.

Riferimenti bibliografici:

Bibliografia completa di Carlo Pedretti (1928−2018), a cura di Margherita Melani, con un inedito di Carlo Pedretti, Poggio a Caiano, CB edizioni, 2019.

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