Rivista "IBC" XXVII, 2019, 3
Dossier: Il Sistema Museale Regionale
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / leggi e politiche, progetti e realizzazioni
Nella riorganizzazione dei musei dello Stato avviata con il DPCM 171/2014 la creazione di un Sistema Museale Nazionale è senza dubbio l’elemento cardine della riforma per le ampie prospettive di lavoro e di sviluppo che ha lasciato intravedere per l’insieme dei musei italiani. Il percorso di confronto territoriale avviato dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna è un’ottima proposta che ci auguriamo sia replicata in molte altre regioni.
Il Sistema Museale Nazionale, come sanno bene gli addetti ai lavori, molti dei quali in questi anni ne hanno vissuto in prima persona la faticosa evoluzione, è il risultato di un lungo percorso che ha origini lontane anche considerando le esperienze portate avanti in molti paesi europei alla fine del secolo scorso. In Italia il riassetto delle competenze istituzionali individuato all’inizio degli anni Duemila con le ipotesi di sussidiarietà, se aveva lasciato ben sperare sull’ipotesi di un Sistema, aveva di fatto condotto unicamente all’adozione dell’Atto d’indirizzo sui criteri tecnico scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei. E, successivamente, alla previsione di standard minimi nel Dlgs. 42/2004, con un gran slancio peraltro di alcune Regioni rispetto a forme di accredito strutturate sul riconoscimento di standard minimi.
Grazie alla riorganizzazione del Ministero, per i musei ispirata in molti punti dal Codice Etico dell’
International Council of Museums (ICOM), i tempi sembrano oggi maturi per una visione uniforme in tutto il Paese con la creazione di un Sistema che intende superare l’appartenenza dei musei allo Stato, alle Regioni, agli Enti locali o ai privati, e restituisce al museo il ruolo complesso delle funzioni svolte. Si sostiene, infatti, il riconoscimento dei musei in base a livelli uniformi di qualità (LUQ) che gli stessi devono avere per svolgere tali funzioni.
ICOM Italia fin dalla fase iniziale, sollecitando la massima collaborazione e condivisione di Stato, Regioni ed Enti locali, ha sottolineato l’esigenza di distinguere gli obiettivi del percorso di realizzazione del Sistema in obiettivi di processo e di risultato.
Tra gli obiettivi di processo vi è il rapporto di cooperazione istituzionale nell’ambito del quale tutte le Regioni vengono coinvolte: che siano a statuto ordinario o speciale, che abbiano sistemi di autovalutazione e/o accreditamento o che ne siano del tutto prive. Processo che consentirà omogeneità dei risultati a scala nazionale e nel confronto costante il reale potenziamento condiviso del sistema. Senza disperdere le esperienze passate, alcune di grande valore e struttura, è importante definire un'unica metodologia di autovalutazione.
Altro obiettivo di processo è il significato che per la diffusione di una cultura di gestione può assumere il percorso di verifica e raggiungimento dei livelli uniformi di qualità (LUQ), adottati con DM 113/2018. La loro applicazione, nell’indurre una presa di coscienza da parte delle istituzioni museali rispetto agli standard di funzionamento, impone loro una rilettura anche in termini di efficienza e di efficacia delle proprie funzioni.
Quali risultati ci aspettiamo dal Sistema Museale Nazionale?
Il Sistema nel riconoscere servizi di base si configura come un marchio di qualità sul quale non solo poter definire strategie significative di sviluppo, ma anche attivare importanti campagne comunicative.
Il Sistema nel sollecitare il raggiungimento di livelli minimi porta a valorizzare il ruolo delle reti. Molti requisiti sono infatti raggiungibili grazie ad attività che possono essere svolte in rete. Fatte salve apertura, sicurezza e accessibilità fisica delle strutture, tutto ciò che si riferisce ai servizi potrà trovare effettiva crescita dal punto di vista della qualità grazie a forme di aggregazione gestionale. In questa dinamica un ruolo significativo possono giocarlo i 17 Poli Museali del Ministero. Nonostante le difficoltà emerse nella fase di avvio, questi rimangono senza dubbio il possibile strumento per lavorare su accordi interistituzionali nella creazione di reti per assicurare il raggiungimento dei requisiti anche a realtà museali più piccole.
Tra gli obiettivi di risultato del Sistema vi è, inoltre, per ICOM l’importanza data alle professionalità. Lo svolgimento delle funzioni per il raggiungimento di livelli minimi di organizzazione, gestione delle collezioni, rapporto con il territorio richiede di non poter più rimandare il tema del personale. Le economie di sistema, non solo di scala, ma di scopo e di varietà, riusciranno ad assicurare gestioni non solo efficienti ma sostenibili. Nel settore della cultura, ricerca e innovazione sono questioni ineludibili. Il museo quale "istituzione permanente, senza scopo di lucro, accessibile, che opera in un sistema di relazioni al servizio della società e del suo sviluppo sostenibile. Effettua ricerche sulle testimonianze dell’umanità e dei suoi paesaggi culturali, le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone per promuovere la conoscenza, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere della comunità",come recita la proposta italiana per il recente percorso internazionale di modifica della definizione di museo di ICOM, richiede più che mai approcci consapevoli nella gestione degli istituti museali. La concretizzazione del Sistema Museale Nazionale potrà avvenire a condizione che vi siano professionisti museali nei e per i musei.
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