Rivista "IBC" XXVII, 2019, 2
biblioteche e archivi / pubblicazioni
Altro che competizione. Sul nostro pianeta, secondo alcuni biologi, la vita si sarebbe evoluta soprattutto grazie alle relazioni di aiuto reciproco tra gli organismi, piuttosto che nella lotta degli uni contro gli altri. Questa forma di mutualismo, che i naturalisti chiamano simbiosi, nella foresta del mercato viene rappresentata dalle cooperative: le imprese, in cui, a norma di legge, lavoratori e consumatori si uniscono per tutelare i propri interessi. Dev’essere per questo che il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale ha scelto come logo un albero con le radici nella terra e i frutti tra i rami, simbolo che campeggia anche nella copertina del libro Chi raccoglie, semina, in cui si raccontano la nascita e lo sviluppo di questa istituzione.
Il volume, pubblicato dalla casa editrice Clueb, è curato da Elena Romagnoli, che dirige il Centro dalla sua fondazione, e da Vera Negri Zamagni, storica dell’economia. Racconta una storia che ha mosso i primi passi, intorno al 1985, proprio a Bologna, dove la Federazione delle cooperative, costituita quarant’anni prima sulle orme di un movimento nato con le società di mutuo soccorso sul finire dell’Ottocento, sentì, prima in Italia, l’esigenza di tutelare la propria memoria.
Convenzionato fin dagli inizi con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna per favorire l’inserimento del suo patrimonio nel sistema bibliotecario e archivistico pubblico, l’originario “Centro di documentazione sulla storia del movimento cooperativo bolognese” crebbe a tal punto da diventare, poco prima del 2000, il punto di riferimento nazionale per la conservazione e la diffusione della cultura cooperativa, di cui nel tempo ha recuperato e valorizzato la documentazione archivistica, bibliografica e audiovisiva.
Il libro ripercorre agilmente questo cammino in un centinaio di pagine, descrivendo in sintesi le oltre 300 acquisizioni (tra archivi, raccolte librarie e fondi documentari) effettuate tra il 1988 e oggi dal Centro italiano di documentazione, che ha sede nel complesso monumentale di San Martino Maggiore insieme alla biblioteca, dotata di una raccolta composta da più di 28.000 pezzi: monografie, periodici, audiovisivi e materiale iconografico. Il volume si fa sfogliare anche con gli occhi, grazie alle immagini scelte dalla documentalista Anna Gurioli all’interno di “ Fotocoop”, la banca dati in cui Legacoop nazionale ha raccolto oltre 44.000 fotografie provenienti dagli archivi delle riviste “La Cooperazione Italiana” e “La posta illustrata”. Scatti realizzati tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Settanta del Novecento per raccontare il tempo in cui uomini e donne credevano nella possibilità di realizzare i propri sogni condividendo la fatica e la gioia di lavorare insieme. E per questo, molto spesso, sorridevano.
Volume:
Elena Romagnoli, Vera Zamagni,
Chi raccoglie, semina. Nascita e sviluppo del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale, Bologna, Clueb, 2019.
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