Rivista "IBC" XXVI, 2018, 4

Dossier: Progetto MUSA. Nuove tecnologie e nuovi ruoli nei musei

Il progetto Mu.SA e il trasferimento di competenze digitali per gli operatori museali.
I musei nell’era digitale

Margherita Sani
[IBC]

Si dice la rivoluzione industriale 4.0 sia conclusa e che ci troviamo ad operare ormai saldamente nella cosiddetta era digitale. E tuttavia le trasformazioni tecnologiche sono talmente rapide e difficilmente prevedibili per il cittadino comune, che potremmo pensare di essere approdati ad un’era di per sé rivoluzionaria, caratterizzata da cambiamenti continui e piccoli o grandi rivolgimenti e mutamenti di paradigma che si susseguono a un ritmo elevato e ci impongono aggiornamenti e ri-orientamenti costanti, se vogliamo sentirci pienamente inseriti nel presente.
Questo vale per la nostra vita privata, così come per quella professionale: la rivoluzione digitale ha toccato tutte le sfere dell’operare umano, modificandone di continuo tempi, modalità di azione, risultati.

I musei non fanno eccezione. Dalla catalogazione agli allestimenti, dalle relazioni con il pubblico, alla produzione e conservazione del patrimonio, anche quello che nasce digitale – il cosiddetto digital cultural heritage – i musei si trovano ad affrontare sfide quotidiane per conservare una propria identità come istituti di ricerca al passo coi tempi, ma anche per comunicare in modo significativo con un pubblico che non è più solo quello che varca le porte, ma, in misura molto superiore, quello che al museo accede online e che dunque lo fruisce anche, e forse esclusivamente, in modo virtuale.
E se pensiamo che la maggior parte degli oltre 35.000  musei europei è costituita da istituti medio-piccoli con pochi addetti che spesso si occupano di tutto, dalla direzione scientifica all’apertura delle sedi e in molti casi lo fanno come volontari, la sfida appare ancora più formidabile.

L’aggiornamento del personale e l’acquisizione di competenze in campo tecnologico sono dunque cruciali. Il progetto europeo Mu.SA ( 1) – che vede la partecipazione di istituzioni formative, di ricerca e culturali (tra le quali l’IBC) di Italia, Grecia e Portogallo –  nasce proprio con l’obiettivo di trasferire ai professionisti museali le competenze necessarie per sapersi muovere in un contesto profondamente cambiato dalla presenza e dal continuo sviluppo delle innovazioni tecnologiche.
Finanziato dal Programma Erasmus + Sector Skills Alliances, che mira esattamente a colmare il gap formativo in alcuni settori, tra cui la cultura, il progetto ha dato vita inizialmente ad una serie di ricerche di sfondo. Da un lato si è condotta una indagine sulle tendenze in atto e sugli sviluppi prevedibili per i musei nel futuro, dall’altro si è proceduto ad una mappatura dei bisogni formativi dei professionisti museali, sia tramite interviste campione a 32 esperti italiani del settore, che attraverso una indagine online sui bisogni formativi diffusa anche dal sito di IBC. I dati raccolti in Italia, così come negli altri paesi partner, sono serviti per individuare e strutturare i quattro profili emergenti che il progetto intende formare con corsi online e in presenza: il Digital Strategy Manager (Manager della Strategia Digitale), il Digital Collections Curator (Curatore di Collezioni Digitali), il Digital Interactive Experience Developer (Sviluppatore di Esperienze Digitali Interattive), l’Online Community Manager (Manager della Comunità Online). ( 2)

Questi profili sono stati descritti per competenze, sia quelle specifiche proprie di ciascuno, che quelle comuni – alfabetizzazione all’uso delle informazioni e dei dati, comunicazione, creazione di contenuti digitali, sicurezza, soluzione dei problemi – che quelle trasversali – leadership, comunicazione, gestione del tempo, capacità di lavorare in gruppo, ecc. – fondamentali per avviare e sostenere il cambiamento di mentalità e organizzativo che l’uso del digitale comporta.

Nel gennaio 2019 ha preso avvio il primo momento formativo online, un MOOC (Massive Open Online Course) della durata di 8 settimane dal titolo Essential Digital Skills for Museum Professionals, al termine del quale coloro che hanno completato il percorso hanno accesso al corso avanzato di specializzazione della durata di 6 mesi, scegliendo di focalizzarsi su uno dei quattro profili Mu.SA. Tra gli oltre 1800 italiani iscritti al MOOC ci sono molti professionisti di musei emiliano romagnoli che IBC intende sostenere con momenti di formazione complementari quando passeranno alla fase di specializzazione.

Ma già ad oggi Mu.SA ha dato vita a esiti importanti: oltre alle ricerche cui si è fatto cenno in apertura e di cui ci raccontano nelle pagine che seguono le colleghe di Symbola e Melting Pro, partner italiani del progetto assieme alla Link Campus University, grande riscontro hanno avuto alcuni incontri propedeutici svoltisi a Roma, così come le giornate di formazione organizzate da IBC in collaborazione con ICOM Italia tenutesi a Bologna tra ottobre 2018 e gennaio 2019 nella Biblioteca “Giuseppe Guglielmi”: Lo strumento digitale nel progetto allestitivo, Il Web e la cultura. Opportunità per la comunicazione e la partecipazione, Costruire esperienze educative usando le tecnologie digitali, che vengono brevemente illustrate in questa sede dalle docenti. Altri momenti formativi saranno organizzati nel corso del 2019 per esplorare il tema del digitale nei musei in alcune delle sue mille sfaccettature e implicazioni e per sfruttare al meglio, a beneficio della comunità dei professionisti museali emiliano romagnoli, questa bella e utile opportunità offerta da un progetto europeo.

 

Note:

1. L’IBC partecipa al progetto Mu.SA tramite un gruppo di lavoro interno formato da Margherita Sani (coordinamento), Gilberta Franzoni e Valentina Galloni (ricerca), Beatrice Orsini (promozione), Cristina Zappata (amministrazione) sotto la direzione di Claudio Leombroni.

2. I quattro profili del Progetto Mu.SA sono stati sviluppati tenendo conto dei quadri di riferimento esistenti a livello europeo: European Qualification Framework (EQF), European e-Competence Framework for ICT competences (e-CF) e Digital Competence Framework for Citizens (DigComp) nella sua versione più recente datata 2018. Inoltre sono stati collocati all’interno di ESCO – European Skills, Competences, Qualifications and Occupations – il Quadro Europeo di classificazione di Competenze, Qualifiche e Occupazioni.

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