Rivista "IBC" XXVI, 2018, 3
musei e beni culturali, biblioteche e archivi / pubblicazioni
Ricerca, Tutela e Valorizzazione.
Sono questi gli “ingredienti” principali da cui scaturisce il volume Il Genio delle Acque. Scavi nelle piazze di Ravenna, frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, la Fondazione RavennAntica, e il Gruppo Hera.
Obiettivo principale è quello infatti non solo di dare una divulgazione scientifica di dati archeologici, ma anche di far comprendere come la ricerca non sia fine a sé stessa, ma sia lo strumento principale della tutela e ciò che guida la valorizzazione, ovvero la narrazione del passato al grande pubblico.
In questo caso il passato in questione è quello di Ravenna, città portuale romana e sede della corte imperiale in età tardoantica.
Attraverso l’analisi degli scavi archeologici effettuati per l’installazione di isole ecologiche interrate in due piazze della città, Piazza Anita Garibaldi e Piazza Andrea Costa, e lo studio dei reperti ceramici, faunistici, epigrafici e monetali a cura di diversi specialisti del settore, la pubblicazione approfondisce le dinamiche insediative, dall’età antica a quella contemporanea, di due aree della città in parte ancora inesplorate, aggiungendo un importante tassello di conoscenza circa la sua topografia.
Il volume, a cura di Chiara Guarnieri e Giovanna Montevecchi, si articola pertanto in due sezioni, una per ogni indagine archeologica, entrambe corredate infine da alcune interessanti articoli e appendici dedicate ad argomenti trasversali.
Lo scavo di piazza Anita Garibaldi, effettuato nel 2011 e localizzato nel settore orientale della città, lì dove gli studi ipotizzavano la presenza della Fossa Augusta, ha messo in luce una situazione stratigrafica nuova e complessa, caratterizzata dalla presenza di due domus, in seguito accorpate in una unica. I pavimenti mosaicati, uno dei quali caratterizzato dal cosiddetto Genio delle Acque che dà il nome al volume, esemplifica la ricchezza decorativa dell’abitazione. Quest’ultima ebbe una straordinaria continuità di vita, dal I secolo d.C. fino alle soglie del VII secolo d.C., per poi far spazio ad orti forse in relazione con il vicino monastero di S. Giovanni Evangelista e, in tempi più recenti, al “vecchio” ospedale cittadino e all’attuale Liceo Classico “Dante Alighieri”.
Gli interessanti approfondimenti finali della sezione sono dedicati al restauro e alla valorizzazione permanente del mosaico con il Genio delle Acque presso una delle sale del museo TAMO di Ravenna, rispettivamente a cura di Paola Perpignani e Paolo Bolzani.
Lo scavo di piazza Andrea Costa, eseguito nel 2009, nel punto in cui, secondo la tradizione, si incontravano il canale Padenna e il Flumisellum Padennae, ha invece permesso di appurare come l’acqua fosse un elemento di continuità dall’età romana sino all’età medievale, oltre ad attestare una serie di edifici, fra cui l’antica sede della Pescheria cittadina ottocentesca, la Casa Matha, poi sostituita con l’azienda Esedra Vignuzzi.
Proprio all’acqua è dedicato l’articolo a cura di Maria Grazia Maioli. É infatti la presenza delle acque all’interno della città l’elemento in comune delle indagini archeologiche ed è questa l’occasione dunque di ripensare al rapporto intercorso tra queste e Ravenna, connubio fondamentale per la vita stessa della città nel corso del tempo.
La sezione si conclude con un interessante appendice sull’impegno di Hera come partner nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-culturale.
Volume:
Il Genio delle Acque. Scavi nelle piazze di Ravenna, a cura di Chiara Guarnieri e Giovanna Montevecchi, Ravenna, Longo Editore Ravenna 2018.
Azioni sul documento