Rivista "IBC" XXV, 2017, 4
biblioteche e archivi / pubblicazioni
Non è facile affrontare il complesso rapporto tra museo e pubblico con parole semplici, considerando le mille sfaccettature che si creano tra chi è deputato all’organizzazione, gestione e valorizzazione delle raccolte e chi ne fruisce.
Per questo motivo colpisce l’acutezza con cui Sandra Costa e Maria Luigia Pagliani hanno trattato l’articolata materia rendendola agevole e chiara, comprensibile non solo agli addetti del settore ma soprattutto al vasto pubblico, sempre più esigente e agguerrito che si aspetta ormai di trovare in ogni esposizione i risultati di un complesso lavoro di ricerca e approfondimento. Gli autori hanno colto perfettamente il senso dei fenomeni storici, delle dinamiche di un sistema che si fa identità nazionale e di cui i musei sono il messaggio.
I temi affrontati sono il frutto di una conoscenza profonda del delicato rapporto tra mostre e musei, del problema connesso della conservazione e promozione degli artisti e delle opere che ne sono i protagonisti e della questione della ricerca e della comunicazione. In questo contesto mi preme sottolineare il ruolo fondamentale, colto da Sandra Costa, rappresentato dalla fotografia per il pubblico dell’arte dall’Ottocento in poi, il ruolo che l’immagine con la sua riproducibilità all’infinito ha avuto nella diffusione e conoscenza delle collezioni museali, contribuendo a creare in maniera esponenziale quella profonda empatia tra il mondo reale e la grande arte, indispensabile per la costruzione di una collettività consapevole.
Libro:
Sandra Costa, Maria Luigia Pagliani, Arte, archeologia e pubblico. Per una storia della fruizione museale fra Settecento e Novecento, Bologna, Bononia University Press, 2017.
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