Rivista "IBC" XXV, 2017, 1

Dossier: Il Catalogo forma ed essenza del patrimonio

musei e beni culturali, dossier / itinerari, progetti e realizzazioni

Castelli, rocche, fortezze. Il catalogo che verrà

Gilberta Franzoni
[IBC]

Dall’aprile di quest’anno il Castello di Contignaco - fortezza militare del Parmense edificata da Adalberto II Pallavicino nell’XI secolo a protezione delle saline di Salsomaggiore e Salsominore - apre le sue porte al  pubblico. Sarà possibile per la prima volta accedere con visite guidate alla rocca restaurata, con il mastio di 30 metri risalente al 1030 e lo splendido parco circostante - che accanto a cedri, cipressi e allori ospita anche una quercia ultrasecolare, classificata tra gli alberi monumentali della Regione, dal tronco di oltre due metri di diametro - nonché all’azienda vitivinicola dedicata a produzioni di alta qualità.

Salgono così a quasi 130 i castelli visitabili dell’Emilia-Romagna: un insieme di beni culturali del massimo interesse che copre l’intero territorio regionale, e che comprende realtà diverse frutto di complesse stratificazioni storiche, come le maestose residenze nobiliari del Piacentino e del Parmense, spesso originate da presidi a controllo di aree produttive o delle vie militari, commerciali e devozionali connesse all’area ligure e lombardo-piemontese; le rocche di collina e di montagna - compresi i caposaldi matildici - disseminate tra Reggio Emilia, Modena, Bologna e legate alle lotte tra Esarcato e Longobardi, Papato e Impero o tra i Comuni, e le loro riletture frutto del “Medioevo reinventato” dell’Ottocento post-unitario e dei primi decenni del Novecento; le residenze e le delizie delle “piccole Signorie” rinascimentali di pianura tra via Emilia e Po o le difese daziarie, militari e idrauliche erette sulle vie di terra e di acqua che univano Bologna a Ferrara e al mare; le testimonianze veneziane, estensi, medicee, sforzesche diffuse tra Ferrarese, Ravennate e Forlivese e quelle dei Malatesta e dei Montefeltro tra Cesenate e Riminese fino alle Marche.

Ai castelli visitabili del territorio il Catalogo del Patrimonio Culturale PatER dedica un’intera, affascinante sezione, grazie a un progetto IBC di censimento che - avviato nel 2000 insieme a Università di Bologna e Istituto Italiano dei Castelli con un’indagine di tutte le architetture castrensi fondate in ambito regionale, comprese quelle ormai rintracciabili solo nelle fonti documentarie - si è man mano focalizzato sulle realtà ancora esistenti fino ad arrivare nel 2015 ad un elenco completo, e costantemente aggiornato, delle strutture fruibili dal pubblico. Fruizione che può esercitarsi, a seconda dei casi, in forma permanente o  parziale (stagionale, su appuntamento, eccetera) o addirittura “a distanza”, nel caso di ruderi articolarmente significativi per dimensione dei resti visibili e contesto paesaggistico. Il censimento è oggi parte di un più ampio progetto di valorizzazione e promozione dei siti - che ha visto anche la firma di un accordo tra IBC e Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - che si propone di connettere finalità culturali e turistiche, con l’intento di fornire le informazioni utili allo studio e alla ricerca ma anche a una fruizione consapevole e “di qualità” dei beni culturali del territorio.

Il catalogo online - attualmente in fase di strutturazione e integrazione - si propone così come uno strumento rivolto non solo al pubblico degli studiosi ma anche alle comunità locali, agli appassionati e ai turisti: il  database raccoglie infatti in un’unica struttura le schede descrittive dei beni, arricchite da informazioni pratiche e immagini fotografiche, e integrate da collegamenti alle informazioni scientifiche - di carattere bibliografico-archivistico, architettonico, archeologico, storico, artistico, militare - raccolte nel corso dell’indagine del 2000 nonché alle cartografie storiche e alla documentazione iconografica appartenenti ai database dell’Istituto, frutto di decenni di studio e indagine.

Particolare attenzione viene prestata, come nelle altre sezioni del Catalogo, agli elementi di raccordo - storici, tematici, tipologici o connessi a una significativa contiguità geografica - tra i castelli e altri fattori costitutivi il patrimonio: in ogni scheda vengono così evidenziati gli istituti culturali, in particolare i musei, ospitati negli spazi stessi del castello o in altri “luoghi della cultura” nelle vicinanze; le tipologie dei beni, i nuclei patrimoniali presenti e gli interventi conservativi eseguiti in loco dall’IBC; i beni ambientali - parchi e giardini - circostanti, che laddove presenti costituiscono non solo e non tanto una gradevole “cornice” estetica al castello, ma parte costitutiva della sua identità visiva e simbolica ed elemento di cerniera fisica e funzionale con il territorio.

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