Rivista "IBC" XXV, 2017, 1
Dossier: Il Catalogo forma ed essenza del patrimonio
musei e beni culturali, dossier /
La scocca fiammante della moto Gabbiano FB 125 gareggia in squisitezza cromatica con il vaporoso pallore dell’abito indossato da Maria Luigia, sovrana di Parma. La liquida luminosità di un pranzo all’aperto immortalato da Amedeo Bocchi trascolora nell’atmosfera fané di una cartolina début de siècle dai contorni ormai sgranati. La delicata Vergine e Bambino benedicente, partorita dal genio artistico del Guercino, dialoga con la severità e l’autorevolezza mensurale di una bilancia, dove si materializzano la precisione e le capacità tecniche dell’artigianato operoso vanto della nostra terra. E molto altro ancora: oltre un migliaio di luoghi culturali e più di centomila record relativi a beni mobili, accompagnati da circa centoquarantamila immagini, illustrano la varietà del patrimonio culturale regionale. I beni storico-artistici nelle più svariate accezioni fanno la consueta parte del leone. Una nutrita documentazione demoetnoantropologica comprende attrezzi agricoli, utensili delle attività artigianali e manifatturiere, oggetti e suppellettili della quotidianità rurale, testimonianze delle tradizioni economico-produttive locali. Seguono diverse migliaia di reperti archeologici. Un ricco patrimonio scientifico e tecnologico e un notevole insieme di beni naturalistici afferenti ai domini della botanica, paleontologia, zoologia, mineralogia costituiscono un altrettanto prezioso scrigno di dati.
Non sono che alcuni degli innumerevoli soggetti chiamati a comporre l’universo immateriale dell’informazione digitale. Qui nuovi esploratori, non già di continenti lontani e di mari procellosi, ma della memoria storica emiliano-romagnola, raccolta dall’IBC nel Catalogo del Patrimonio Culturale, possono trovare risposte alla sete di conoscenza, alla ricerca di dati utili per il governo del territorio, al desiderio di localizzare i luoghi della storia, alla domanda di nuove traiettorie raccomandabili dal turismo sostenibile e socialmente responsabile.
Popolato grazie anche alla stretta cooperazione con i musei e le realtà culturali degli enti locali, che da sempre affiancano l’IBC con azioni di catalogazione partecipata, il sistema informativo progressivamente accresciuto sostanziandolo con quanto è stato prodotto in lunghi anni di impegno dedicati ai beni culturali del territorio regionale, consente di portare alla luce e far dialogare in pienezza la trama di relazioni che
intrecciano e collegano le infinite sfumature del manifestarsi del patrimonio culturale. La consultazione del Catalogo offre così l’opportunità di una navigazione simultanea pluridirezionale e multiverso che collega gli istituti della conservazione, le sedi espositive, i luoghi della contemporaneità con le multiformi espressioni d’arte e gli oggetti del vissuto quotidiano, le reliquie documentali e la memoria orale, i modelli del sapere tradizionale e i frutti dell’innovazione culturale che vi sono custoditi. Il Catalogo in rete, vera “opera aperta” in continuo divenire, si nutre giorno dopo giorno di nuovi siti culturali, vedendo la stretta convivenza fra le sedi tradizionali della cultura (musei, teatri storici, luoghi d’arte contemporanea) e una molteplicità di altri luoghi sparsi in cui si concentrano insiemi – anche non strutturati – di beni culturali (parchi e giardini, complessi di archeologia industriale, raccolte degli enti di beneficenza e assistenza, chiese e cimiteri storici, edifici termali, architetture contemporanee), individuati in seguito a ricognizioni caratterizzate da focus specifici come nel caso del Censimento del Design o grazie a operazioni di valorizzazione di vasta scala come il progetto in itinere dedicato ai castelli. Allo stesso modo, fanno continuamente il loro ingresso nel Catalogo nuovi materiali mobili, espressione della cultura odierna, destinati col tempo alla codifica come ulteriori, novelle, categorie di beni da preservare e valorizzare.
Viaggiare nello spazio e nel tempo sino alla più stringente attualità, raggiungere virtualmente realtà remote o di scarsa visibilità oppure riscoprire, fin nelle pieghe più minute, i molti rivoli confluiti
nell’eredità culturale ricevuta dai nostri predecessori, pretendono un accesso riconoscibile, affidabile, in grado di proporsi come insieme di servizi per chiunque si accosti al patrimonio e aspiri al disvelamento, sotto qualsiasi forma, del suo potenziale. Uno stargate - rimanendo in metafora - che colleghi la nostra dimensione a quella della conoscenza digitale. Capace di fornire a ogni possibile tipo di utenti strumenti di orientamento, di proporre richiami alla ricchezza dei contenuti, di restituire chiavi interpretative ed elementi utili alla rielaborazione personale. Questi scopi hanno guidato la recente realizzazione di PatER, su piattaforma sw © Samira, il portale che ricompone, integra e correla le risorse digitali costituite dall’IBC durante le proprie quarantennali attività di valorizzazione, catalogazione, conservazione e sviluppo del sistema regionale dei musei e delle raccolte culturali, rendendole accessibili e liberamente consultabili non solo dagli specialisti, ma da chiunque navighi il web.
Cosa mette a disposizione il portale PatER a chi lo visita? Un linguaggio divulgativo che, senza rinuncia alla scientificità del dato, “supera” il lessico tecnico in uso per gli standard catalografici, un’etichettatura descrittiva dei contenuti semplificata, modalità di ricerca google like ovvero del tutto simili a quelle degli attuali motori web, l’effettuazione di esplorazioni territoriali su supporto Google Map e la costruzione di mappe personali a partire dai risultati di una ricerca specifica, il linking esterno o a materiali multimediali. La presentazione del patrimonio per “famiglie” e “classi” tipologiche porta in primo piano i legami di senso, le relazioni funzionali, i nessi d’origine o di appartenenza fra gli oggetti che fanno capo a uno stesso ambito, a uno stesso oggetto complesso, a un insieme di beni storicamente aggregati, mentre la valorizzazione tematica dei contenuti migliori attraverso “vetrine”, gallerie e percorsi invita l’utente ad avvicinarsi a particolari segmenti del catalogo o a indagarlo secondo un preciso punto di vista.
Tutti i contenuti proposti sono shareable verso i principali social network: Facebook, Twitter, Instagram, Google+, Pinterest. Il portale applica infine strategie responsive per assicurare un’ottimale user experience tramite dispositivi mobili, smartphone e tablet.
Buon viaggio!
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