Rivista "IBC" XXIII, 2015, 1

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

Arte dal Vero. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi, a cura di F. Bertoni, con un saggio di A. Emiliani, Imola (Bologna), Fondazione Cassa di Risparmio di Imola - Editrice La Mandragora, 2014.
Arte dal vero in Romagna

Claudia Collina
[IBC]

Allestita nel Centro polivalente "Gianni Isola" e nel Museo di San Domenico di Imola dal 7 novembre 2014 all'8 marzo 2015, "Arte dal Vero. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi" è una gran bella mostra, ma soprattutto una ricerca inedita e interessante che apporta un significativo contributo scientifico alla storia e critica d'arte italiana del "Novecento e oltre" (espressione coniata da Ezio Raimondi). Del resto, e per fortuna, la direzione scientifica di Andrea Emiliani e la curatela di Franco Bertoni sono state a garanzia della costruzione di uno splendido evento espositivo dalle fondate ragioni. Ragioni che hanno aggiunto un tassello inedito al continuum della storia dell'arte italiana, e si sono distinte, con eleganza, dalla spettacolarità clamorosa e pubblicitaria, il più delle volte priva di costrutto storico artistico, ma così in voga nella promozione delle grandi mostre degli ultimi anni.

La ricerca espositiva prende l'avvio dall'inizio del XX secolo, momento cruciale in cui, all'intersecarsi potente e plurale delle avanguardie storiche europee, le poetiche del vero, che avevano sotteso tutta l'arte dell'Ottocento, si trasformavano: da un "bello morale" scaturito dall'identificazione tra l'"idea" e la "forma", teorizzato da Pietro Estense Selvatico in perfetta sintonia con l'estetica di matrice hegeliana di Vincenzo Gioberti, al "vero scelto", ossia il naturalismo selettivo proposto da Cesare Masini, segretario dell'Accademia di belle arti di Bologna, sino alle ricerche sul "vero immediato" importate nella città felsinea dal toscano Antonio Puccinelli ed espresse stilisticamente in un delicato equilibrio tra esperienza macchiaiola e purismo formale neoquattrocentesco.

Alla fine del XIX secolo, l'attenta analisi del critico d'arte Enrico Panzacchi - che nel 1871 aveva sostituito Cesare Masini nella carica di segretario dell'Accademia di belle arti, e che acutamente Emiliani cita nella sua introduzione - rilevava le contraddizioni del dibattito artistico, messo in crisi dalla contrapposizione tra gli artisti ancora fedeli alla reazionaria arte accademica e gli altri, aggiornati alle novità europee e coerenti riformatori nel segno della poetica verista volta sempre più al realismo di matrice francese. Da siffatte premesse parte questa esplorazione di più di un secolo di arte contemporanea figurativa in quell'area vasta che è il territorio della Romagna, per giungere sino al presente. Dipinti, sculture, ceramiche, disegni e stampe sono stati ordinati in modo originale nelle due sedi espositive: cronologicamente nel Centro polivalente "Gianni Isola", sincronicamente nel Museo di San Domenico .

"La figurazione si sviluppa, si evolve e sperimenta": Franco Bertoni ci ha restituito, con dovizia di colti riferimenti letterari, la narrazione dell'arte contemporanea storica e di attualità in un territorio ricco di protagonisti significativi della figurazione italiana, il più delle volte posti in ombra dall'avanzare della pluralità di poetiche avanguardistiche del secondo dopoguerra, astrattiste, informali, concettuali e oggettuali d'oltreoceano. Autori riconosciuti solo in ambito locale, ma riscattati dalla qualità della loro arte e dalla maturazione dei tempi della postmodernità - gli anni Ottanta del Novecento - in cui il potente ritorno a un'arte figurativa, nazionale e internazionale, espressa dalle correnti della Trasavanguardia, Nuovi Nuovi, Anacronismo e Neoespressionismo, ha consentito alle nuove generazioni di sperimentare linguaggi inediti.

Un grande affresco, un continuum artistico che parte dal "cenacolo baccariniano" sino ad arrivare al "Cenacolo artistico forlivese", il "Gruppo Eclisse": un alternarsi di "paesaggi quotidiani" - paesaggi veri e immaginari, ritratti e studi di figura - che coinvolge una straordinaria quantità di artisti del territorio accomunati dalla medesima tonalità spirituale, quell'"umanesimo" del vero, quel mistero magico, sospeso, intriso di poesia nelle opere di Domenico Baccarini, Domenico Rambelli, Francesco Nonni, Giuseppe Ugonia, Luigi Varoli, Ercole Drei, Giannetto Malmerendi, Tommaso Della Volpe, Angelo Biancini, Gaetano Giangrandi, Giulio Ruffini, Luciano Caldari, Maceo Casadei, Mattia Moreni, Alberto Sughi, Dioscoride Dal Monte, Mario Bocchini, Giuseppe Ugonia, Carlo Zauli, Gerrmano Sartelli, Angelo Fabbri, Massimo Pulini, Pietro Lenzini, Alberto Mingotti, Nedo Merendi, Massimiliano Fabbri, Marco Neri, Cesare Reggiani, Nicola Samorì, Erich Turroni e Bertozzi & Casoni, solo per citare alcuni dei tanti rappresentati.

Per concludere ancora con Bertoni, si può dire "che, con ampia visione, la figurazione ha mantenuto un rapporto che sta diventando d'urgenza: il rapporto con il passato, la memoria, la storia, non solo dell'arte", ridisegnando, così, a partire dalla cultura, i contorni della propria orgogliosa identità territoriale.


Arte dal Vero. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi, a cura di F. Bertoni, con un saggio di A. Emiliani, Imola (Bologna), Fondazione Cassa di risparmio di Imola - Editrice La Mandragora, 2014, 332 pagine, senza indicazione di prezzo.

 

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