Rivista "IBC" XXII, 2014, 4
Dossier: Vivi il Verde. Alla scoperta dei giardini dell'Emilia-Romagna. Laboratori di fotografia
territorio e beni architettonici-ambientali, dossier / immagini, mostre e rassegne
Workshop fotografico
Luogo: Sasso Marconi, 27 settembre - 4 ottobre 2014: Borgo di Colle Ameno, Villa Griffone - Mausoleo di Guglielmo Marconi, Palazzo de' Rossi (aree verdi).
Partecipanti: Donatella Andria, Maria Rita Borsari, Jacopo Ferrari, Veronica Martino, Emanuele Mingozzi, Simone Morolli, Isabella Munari, Alessandro Pastore, Loris Poggi, Lara Russo, Giulia Trimarchi.
"Il sopralluogo che ho fatto alle nove e trenta presso il parco di Colle Ameno in un umido 22 settembre, mi rivelava un luogo sopravvissuto tra la Provinciale trafficata della Porrettana e la piana arata e in parte abbandonata che si allunga verso il Reno: il borgo silenzioso, deserto, il piccolo parco adiacente con i grandi alberi distanti gli uni dagli altri, intenti a respirare nebbia. Il 27 settembre, giorno del workshop, il sole settembrino, dolce come l'uva, ha rilevato ombre, evidenziando forme, esaltando le geometrie, sia quelle delle architetture di Colle Ameno, della Fondazione Marconi, e del Castello de' Rossi, sia quelle degli alberi. Ogni cosa si offriva alla nostra indagine visiva senza misteri. Ma in questa condizione il rischio è quello di cogliere solo l'aspetto estetico che la luce suadente produce. Quasi tutti hanno usato il colore. Ognuno dei partecipanti vedeva per la prima volta questi spazi.
Dopo aver fatto vedere, all'inizio, alcuni dei miei lavori sul verde, ci siamo mossi partendo da Colle Ameno. Alle tredici una pausa e poi abbiamo proseguito negli altri due siti, calcolando la traiettoria della luce e lavorando fino alle diciassette e trenta. Ma si può in un giorno, con lo stesso tipo di luce, riuscire a capire un luogo, un giardino? La fotografia è una pratica solitaria, occorre dimenticare sé stessi e aderire al luogo per capirlo, con una attrezzatura semplice ma efficace per qualità e con un tempo sufficiente a disposizione.
Quando all'incontro successivo ho esaminato il lavoro dei partecipanti al computer, ho trovato immagini buone, discrete, e brutte: alcuni quindi si sono avvicinati a capire e a restituire l'idea di quello che hanno visto, alcuni sono riusciti solo in parte, alcuni non ci sono riusciti. Sarei contento se da questo incontro i partecipanti avessero appreso alcuni dei loro pregi e dei loro difetti e ne avessero ricavato il desiderio di studiare e lavorare di più, e magari il desiderio di ritornare sui luoghi del delitto, un giorno, da soli. Magari in un giorno senza sole, per ripercorrere gli stessi passi in questi tre luoghi, per vedere di vedere diversamente, per capire che è impossibile afferrare la realtà ma che si può soltanto restituire una sua interpretazione cercando dentro di sé il proprio sguardo e non ripetendo gli sguardi altrui, visti altrove. Ma per questo occorre anche guardare dentro la letteratura, nella pittura".
Luciano Leonotti
Fotografo, grafico, art director, vive e lavora a Bologna, dove ha fondato lo studio di progettazioni visive "Trasguardo". È docente di Fotografia e Grafica editoriale presso l'Accademia di belle arti di Bologna, dove con la collaborazione di Piero Orlandi ha ideato e fondato "Urban Reflex", rivista fotografica sulle zone periferiche e marginali della città.
Ha pubblicato circa quindici volumi, tra cui: Il Paese delle Vacanze (1985), con testi di Luigi Ghirri e Claudio Marra; I giorni di Bologna (2003), con testi di Roberto Roversi e Italo Zannier; Terra di Genova (2004), con testo di Ruggero Pierantoni; Identità cibo in terra di Capitanata (2010), con testi di Eleonora Frattarolo e Massimo Montanari.
Nel 2011 ha partecipato alla 54° edizione della Biennale di Venezia, "Padiglione Italia", invitato da Italo Zannier nel Palazzo della Meridiana a Genova. Nel 2013, per l'inaugurazione della Stazione Alta Velocità di Bologna, ha esposto i suoi "Scatti d'opere". Con il suo libro fotografico e la mostra "Casa Morandi nei Fienili del Campiaro", realizzati nel 2014 per il cinquantenario della morte dell'artista, la Casa Studio Giorgio Morandi è stata fotografata e presentata per la prima volta nella sua interezza.
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