Rivista "IBC" XXII, 2014, 1

biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni, restauri

Negli spazi dell’ex macello apre a Russi la nuova sede della biblioteca comunale, pensata come luogo di informazione ma anche occasione di incontro.
Macinando saperi

Marcella Domenicali
[responsabile della Biblioteca comunale di Russi (Ravenna)]
Fabrizio Sermonesi
[responsabile dell'Area lavori pubblici e patrimonio del Comune di Russi (Ravenna)]

“Mi faccio un’idea” è lo slogan di lancio dei servizi della nuova Biblioteca comunale di Russi, inaugurata il 30 novembre 2013 presso i locali ristrutturati dell’ex macello comunale. Il progetto ha avuto una gestazione complessa, sfociata nella scelta coraggiosa e controcorrente dell’amministrazione comunale, che ha investito sul futuro con una nuova sede resa prestigiosa da un intervento di restauro architettonico, e realizzata in modo da integrare e sviluppare i servizi esistenti evolvendosi in un modello aperto e innovativo.

Tra gli obiettivi progettuali si è posto, primo tra tutti, quello di restituire alla collettività una biblioteca pubblica moderna, capace di soddisfare le esigenze di informazione e consultazione generale, e di divenire strumento di raccordo tra le esigenze della vita quotidiana, della società dell’informazione e della divulgazione. La tipologia dei documenti fisicamente posseduti e di quelli resi accessibili attraverso i servizi di rete, così come l’offerta dei servizi, sono stati diversificati, affinché la biblioteca potesse rappresentare al suo interno la complessità e l’articolazione del sapere contemporaneo, rivolgendosi con molteplici linguaggi ai diversi pubblici che si propone di aggregare.

In modo particolare si è posta un’attenzione precisa e puntuale sull’utenza più giovane, facendo convivere, all’interno dei nuovi spazi, “linguaggi” ed esperienze diverse, e interpretando la biblioteca come luogo di aggregazione giovanile e laboratorio di idee, nel presupposto che i giovani siano portatori privilegiati di nuovi bisogni di informazione e di cultura. La sfida che ci si è posti è stata quindi quella di riuscire a dar vita a un servizio culturale a tutto tondo in un luogo accogliente, capace di intercettare i bisogni di studio e di informazione dell’utenza, con l’obiettivo di divenire punto di riferimento e aggregazione per tutti, soprattutto per i giovani.

La Biblioteca comunale è stata allestita all’interno dell’ex macello comunale, un edificio che risale all’inizio del Novecento, importante documento di archeologia industriale. Rispetto del luogo, è stato questo il principio ispiratore degli interventi di restauro: il rispetto di ciò che è stato, del passato mediato da una profonda conoscenza degli avvenimenti e dei mutamenti storici che hanno portato l’elemento architettonico a noi, oggi.

L’ex macello è un luogo che ha rappresentato per la società e la cultura di Russi un bene comune, che ha identificato il territorio con un suo chiaro carattere distintivo. È con uno spirito di difesa e di salvaguardia degli interessi storico-culturali e sociali del territorio che si è intervenuti nel progetto di riconversione d’uso, dando valore alle tracce del passato e identificando il patrimonio culturale che l’edificio rappresenta: il lavoro a supporto dell’economia e della comunità. Un bene comune, dunque, chiamato a rivivere in una nuova veste, in un nuovo significato, nel rispetto della sua originaria identità ma con la capacità di trasformarsi, per rispondere alla nuove esigenze della società.

L’intervento di recupero è stato improntato al ripristino e al restauro degli elementi architettonici e costruttivi che nel corso del tempo avevano subìto delle alterazioni, con la finalità di restituire all’immobile il carattere costruttivo originario. La volumetria dell’edificio è stata ricomposta, sono stati tamponati i varchi esterni creati per dare unitarietà al complesso architettonico. La modifica sostanziale realizzata rispetto all’impianto originario è consistita nel chiudere una parte degli spazi destinati ad aree cortilizie interne, per creare una sorta di galleria distributiva coperta che potesse aumentare la superficie disponibile e permettere l’interazione dei singoli ambienti mediante un’area polifunzionale posta come filtro. Tale galleria costituisce oggi lo spazio di scambio, l’atrio, dove accanto al bancone del reference coesistono i servizi di emeroteca, consultazione dei cataloghi e Internet.

In tutti gli ambienti sono stati conservati gli elementi funzionali alla precedente attività: è così che, tra i nuovi allestimenti, spiccano le anelle fissate al muro dove venivano legati in attesa di macellazione i capi di bestiame, oppure dal pavimento si intravedono luci che illuminano gli antichi pozzetti di raccolta dei liquami, o ancora, sono evidenti i binari in ferro utilizzati per lo spostamento delle carni macellate. Anche attraverso questo connubio tra antico e moderno si è voluto trasmettere e rafforzare il concetto di memoria, accompagnando l’utente in un rapporto spazio-tempo evocativo e denso di significati.

È in quest’ottica che si sono definite le scelte dell’allestimento, coerentemente con le linee di indirizzo del progetto biblioteconomico: la biblioteca intesa come luogo in cui far convivere le funzioni più strettamente culturali rivolte agli studiosi, con le funzioni più squisitamente aggregative e ricreative, senza mai perdere di vista, lungo il sottile confine che le distingue, la vocazione culturale del progetto. Gli arredi scelti sono tutti di produzione industriale, in analogia con le caratteristiche dell’edificio.

Strutture in metallo, opportunamente sagomate, trattate e colorate, costituiscono elemento di arredo e valorizzazione dell’immobile, utilizzate per caratterizzare le differenti funzioni in relazione al progetto biblioteconomico. Le colorazioni, tutte in contrasto con i toni dominanti dello spazio architettonico, contribuiscono a loro volta a definire ogni ambiente con una sua autonoma valenza unitaria, facilitando l’utente a identificare i differenti servizi offerti. Gli arredi degli spazi centrali (atrio e sala lettura) sono inoltre tutti posti su ruote, in modo da garantire la massima facilità di spostamento e offrire soluzioni adeguate alle differenti esigenze.


L’articolazione degli spazi e dei servizi

Laboratorio multimediale di informazione, porta di accesso e strumento di orientamento, nuova piazza urbana, la biblioteca si presenta quindi come un luogo confortevole, aperto e accogliente, e al tempo stesso intimo e socializzante. Tra i servizi offerti vanno evidenziati il reference, le informazioni di comunità e l’informagiovani (ubicato in uno spazio dell’ex macello e annesso alla biblioteca), l’accesso a scaffale aperto alla gran parte della documentazione, l’accesso a reti e risorse informative esterne e a basi dati on line, i servizi per ragazzi e adolescenti, i servizi multimediali, l’area destinata allo svolgimento di eventi culturali (dibattiti, convegni, seminari, eventi musicali, eventi teatrali ed espositivi).


L’atrio

In un’ottica di integrazione di più saperi, come quella che intende trasmettere la biblioteca, l’atrio diventa un efficace strumento di “catalizzazione”, in grado di attrarre l’utenza, anche la più restìa. Questo spazio, che presenta la segnaletica di orientamento generale, rappresenta il cuore pulsante della struttura, il luogo di partenza dei percorsi diretti ai servizi, l’entità che dialoga con l’utente. L’atrio è uno spazio aperto, arioso, accessibile e manifesto, vetrina dei servizi, luogo in cui cogliere la multifunzionalità della struttura, in grado di anticipare i bisogni attraverso la definizione di percorsi tematici con segnalazioni chiare e ben visibili.

Qui si realizzano i servizi di reference, l’accoglienza e l’orientamento degli utenti, l’erogazione delle prime informazioni e di informazioni di comunità, la consultazione dei cataloghi elettronici e delle banche dati in linea, l’esposizione di novità, rassegne e bibliografie tematiche, l’angolo del libero scambio, le postazioni per la navigazione Internet e l’emeroteca.


La zona lettura

La collezione documentaria trova nella sala di lettura, denominata originariamente “macello suini”, una collocazione baricentrica, con la presenza dei volumi di storia e letteratura, fulcro della collezione disponibile a scaffale aperto. La sala dialoga con le diverse utenze, le varie fasce d’età e i differenziati livelli di scolarizzazione, e si presenta come zona trasversale, di avvicinamento, anche per i nuovi utenti. Questo spazio è quello che, nell’intervento di ripristino architettonico, ha subìto maggiori modifiche insieme all’atrio. La sala aveva infatti perso le originarie caratteristiche storico-compositive, essendo stata rimaneggiata nel corso del tempo da interventi che ne avevano snaturato il significato.

È stato quindi riproposto l’originario modello costruttivo, rivisto in chiave moderna: per garantire all’ambiente principale l’illuminazione adeguata è stato creato un lucernario ed è stato realizzato un soppalco che garantisse la disposizione di ulteriori scaffalature per i volumi, ovviando così all’utilizzo di scale verticali per l’accesso ai ripiani più alti. Contrariamente al resto della biblioteca, tale ambiente di nuovo impianto è stato composto uniformando coloristicamente gli elementi compositivi, strutture e arredo, in modo da assicurare una visione dell’ambiente unitaria, nella quale i volumi potessero emergere come protagonisti.


La zona polifunzionale

Questo spazio, speculare e di uguali dimensioni rispetto alla zona lettura, ha una vocazione “polifunzionale”, ovvero è utilizzabile per eventi di carattere culturale come anche per esposizioni temporanee o altro. La sala è scaffalata nelle due pareti più corte, così da rendere accessibile la collocazione della documentazione a scaffale aperto, relativa a questi temi: filosofia, psicologia, religione, scienze sociali, linguaggio, scienze naturali, tecnologia e arte.


La zona ragazzi

Questa sezione costituisce un nucleo fondamentale dei servizi offerti dalla Biblioteca di Russi. Il patrimonio documentario è suddiviso per fasce di età e generi, secondo il sistema di classificazione di “Casa Piani”. La collezione della biblioteca ragazzi è costituita dai documenti destinati agli utenti della fascia di età 0-11 anni, e lo spazio è fortemente connotato dalla piacevolezza e dall’amichevolezza degli ambienti, rese attraverso arredi e colori che stimolano il processo di esplorazione degli spazi e dei documenti. La sala è caratterizzata da segnaletica e colori diversi, fortemente identificativi delle diverse tipologie di materiale (primi libri, albi illustrati, romanzi, racconti, fiabe, poesie e libri di approfondimento), e da arredi originali attenti all’utenza più giovane. Infine, con un forte impatto estetico, ecco il piccolo “anfiteatro” per le narrazioni, dove regna sovrana la poltrona del narratore.


La multimediateca

Spazio di fruizione libera da parte degli utenti, appassionati cinefili o semplicemente amanti del genere che possono fermarsi per la visione di un film, la sala offre anche postazioni per l’ascolto della musica, così da fungere da ulteriore spazio aggregativo e di condivisione per i ragazzi.


La zona adolescenti

Ideata per comunicare con i ragazzi attraverso un linguaggio a loro vicino, è uno spazio senza “barriere”, piacevole, così da favorire l’incontro e lo scambio; non una mera sala studio, ma un ambiente in cui potersi confrontare, uno spazio “familiare” che non interferisce con gli ambienti circostanti. Nella sala per gli adolescenti è presente la documentazione a essi dedicata: narrativa, fumetti e graphic novel, strumenti di studio (vocabolari, enciclopedie, atlanti) e PC per la libera consultazione di Internet e dei cataloghi in linea.



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