Rivista "IBC" XXI, 2013, 2

Dossier: Un racconto che si rinnova - Verso il 70° della Resistenza e della Liberazione

musei e beni culturali, biblioteche e archivi, dossier /

Dentro la traiettoria

Angelo Varni
[presidente dell'IBC]

Storia e memoria. Ricostruzione del passato. Ricerca delle radici dell'oggi. Operazioni, tutte queste, di riflessione e di interpretazione delle testimonianze lasciate dalle precedenti generazioni, a un tempo utili a illuminare il presente, ma pure pericolosamente disponibili per distorsioni del reale, fraintendimenti, chiusure in preconcetti ideologismi. Una luce sulla situazione attuale che può venire solo dalla capacità di rivolgersi agli eventi trascorsi con il gusto limpido del comprendere, con il desiderio di capire quanto accaduto ai nostri antenati, alle loro coscienze, ai loro sogni, alle loro esistenze nell'inevitabile succedersi per ogni epoca di tragedie e successi, drammi e gioie.

Altrimenti, appunto, storia e memoria divengono altro: più o meno lucidi esercizi di un loro asservimento a progetti, a interessi, a schemi operativi di un presente che non vuole "farsi" ripercorrendo le fasi del suo precedente procedere; bensì è chiuso in certezze preconfezionate, dove collocare forzatamente una visione del passato indifferente all'analisi della verità.

Con questo, non si vuole intendere che la ricostruzione storica debba essere indifferente alle pulsioni del suo presente. Anzi, da questo trae continuo alimento per quell'interazione tra le domande dell'oggi e le ragioni delle generazioni trascorse. Si vuole solo accreditare una funzione della storia, che sia in grado di mobilitare le coscienze sulle tematiche mutevoli dell'attualità con la consapevolezza dell'esistenza di una traiettoria proveniente da lontano e densa di vicende materiali e immateriali attraverso cui sono passati i nostri predecessori.

Ecco, allora, che pure il supporto della nostra memoria può cambiare rispetto ai più consueti schemi storiografici. E cinema, musica, teatro possono diventare "luoghi" di riflessione sulle antiche vicende, con la loro straordinaria carica evocativa, il loro essere esemplificazione di una narrazione esemplare, dove la corposità dell'attore, le dissolvenze incessanti delle immagini, le suggestioni delle sonorità, richiamano di volta in volta un assemblarsi di ricordi e di vicende, destinati ad assumere un valore universale.

Con il ricchissimo bagaglio di documentazioni raccolte anche in tutti questi versanti - e in altri ancora - l'IBC non ha mai mancato di contribuire a questo intento di ricostruzione "vitale" del tempo trascorso, non solo per un dovere istituzionale, ma anche nella consapevolezza di dover sempre rispondere all'esigenza manifestata da Ezio Raimondi, di dar vita a un "museo della coscienza", dove costante è l'animarsi del passato sottoposto alle domande del presente, dove l'interrogazione sui "perché" degli accadimenti in corso si consolida attraverso lo sguardo consapevole sul passato.

Tanto più importanti simili considerazioni, a fronte della volontà di dedicare un dossier della rivista al 70° anniversario della Resistenza, proprio mentre le generazioni protagoniste stanno consumando la loro parabola umana e appare indispensabile trasmettere ai giovani un patrimonio di ricordi, ma soprattutto di valori, con modalità percepibili nell'attuale realtà formativa e informativa. Si tratta di un piccolo, ma significativo tassello di un quadro di impegni che l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna è ben convinto di dover assumere, sì da evitare che la Resistenza si immobilizzi in una sorta di monumento celebrativo incapace di parlare di sé e di dialogare con il futuro.

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