Rivista "IBC" XXI, 2013, 1
biblioteche e archivi / linguaggi, progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni, storie e personaggi
Il terremoto che ha colpito l'Emilia nel maggio del 2012 ha fatto tremare, oltre alla terra, alcune false certezze (una per tutte: la pianura padana non è zona sismica). Ma ha anche rafforzato alcuni legami che rischiano di farsi laschi, come quello che unisce coloro che raccontano storie a quanti le leggono o le ascoltano. Ecco perché, in questi mesi, si sono moltiplicate le iniziative in cui cantanti, attori e artisti hanno unito le forze per raccogliere fondi a favore delle zone colpite. Tra queste iniziative se ne segnalano due che hanno in comune la destinazione dei fondi. Si tratta di due libri che uniscono le pagine di scrittori e scrittrici diversi per dare un sostegno concreto alle biblioteche comunali di Mirandola e di San Felice sul Panaro, nel Modenese.
"L'unica vera 'vittoria' sulla tragedia del terremoto sarebbe quella che riconsegnasse alla gente la convinzione culturale, morale e istituzionale del mondo in cui si vuole vivere". Lo ha scritto il poeta Roberto Roversi pochi mesi prima di lasciarci. "Dobbiamo ritrovare il coraggio di difenderci dal vortice della mortificazione del presente", ha esortato. E ci ha indicato come farlo: "Alzando da terra il sole". L'immagine, che ha dato il titolo al primo dei due libri, si addice in pieno alla storia secolare di una regione partorita dal travaglio di donne e di uomini poco inclini al lamento, ma allude anche alla fatica che si fa ogni volta che bisogna ricominciare a vivere dopo un trauma così radicale.
Il volume, forte dello scudo di un grande editore come Mondadori, vanta firme prestigiose e offre contributi dai tagli molto diversi: cronache, analisi letterarie, poesie, graphic novel, ricette di cucina e persino brani di umorismo (lo spirito emiliano è anche questo: mangiar bene e permettersi di ridere anche quando la cucina è chiusa e non c'è nulla da ridere). Non sempre e non per forza si parla del sisma, si è scelto piuttosto di raccogliere quante più voci possibile per far "passare la nottata" e farla passare senza annoiarsi.
Il secondo libro, pubblicato da un editore più piccolo ma non meno audace, è nato da una scelta diversa, e lo dichiara fin dal suo titolo, Scosse. Gli scrittori, in questo caso, sono uniti da una denominazione di origine che li rende orgogliosi, ed è l'appartenenza culturale, se non anagrafica, a quella Bassa che più da vicino ha sentito muovere, sotto la terra, la coda del drago. I loro racconti nascono quasi sempre dall'esperienza diretta della catastrofe e dei lunghi mesi venuti dopo, e ne portano tutti i segni, proprio come i palazzi e le strade dei nostri meravigliosi paesi di pianura.
Nel Decalogo del terremotato consapevole messo a punto dal "Comitato 3e32" dell'Aquila ci sono almeno due suggerimenti direttamente collegati all'esistenza di una biblioteca pubblica (nel senso che è molto più facile metterli in pratica finché una di esse funziona): "Non disperdetevi come comunità" e "Non fatevi raccontare dai media quello che vi succede, siate protagonisti dell'informazione". Pochi giorni prima del 20 maggio 2012, lo scrittore bolognese Loriano Macchiavelli era stato nel capoluogo abruzzese e ne era tornato con la sensazione amara che questa città sarà la Pompei del Duemila. Introducendo i brani scritti dai suoi colleghi della Bassa, Loriano Macchiavelli confessa tutto il proprio pessimismo, perché a poca distanza dalla sua casa ha visto quella che gli è sembrata un'altra Pompei. Se, a dispetto di ciò, le nostre biblioteche ritorneranno a funzionare, vorrà dire che l'esempio aquilano ha insegnato qualcosa.
Alzando da terra il sole. Parole per l'Emilia, a cura di B. Cottafavi, Milano, Mondadori, 2012 ("Collezione Strade blu"), 298 pagine, 15,00 euro; Scosse, a cura di P. Roversi, Ghezzano (Pisa), Felici Editore, 2012, 157 pagine, 12,00 euro.
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