Rivista "IBC" XX, 2012, 3

Dossier: Scossa ma non arresa - L'Emilia-Romagna dopo il terremoto

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi, dossier /

Biblioteche e archivi storici comunali: un primo quadro dopo il sisma

Chiara Bergamaschi
[Ufficio biblioteche, Provincia di Reggio Emilia]
Lidia Bonini
[Ufficio biblioteche, Centro di catalogazione, Provincia di Ferrara]
Fausto Branchetti
[Ufficio biblioteche, Provincia di Reggio Emilia]
Raffaella Manelli
[Centro di documentazione, Provincia di Modena]
Giordano Vignali
[Ufficio biblioteche, Provincia di Bologna]

Il monitoraggio della situazione causata dal terremoto del maggio 2012 è aggiornato al 15 di luglio, quando il dossier è stato chiuso in redazione.


Nel territorio di Bologna

Le sedi e i servizi bibliotecari di alcuni comuni bolognesi, anche se non direttamente danneggiati, hanno subìto comunque le conseguenze negative del sisma, perché hanno dovuto lasciare spazio agli uffici comunali a causa dell'inagibilità delle sedi municipali (Crevalcore, Castello d'Argile e, in parte, Galliera); in altri casi sono stati chiusi, in forma temporanea, per motivi precauzionali o per consentire gli opportuni sopralluoghi (Pieve di Cento, Galliera, Malalbergo); permangono però chiusure "precauzionali" delle sedi (Medicina) o di parte di esse (Castel Maggiore e San Giorgio di Piano); si riscontra inoltre una certa disomogeneità nelle procedure di accertamento delle agibilità; motivo di conforto è che edifici storici soggetti a interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria finora stanno reggendo relativamente bene (San Giorgio di Piano, Bazzano).

Mediante un costante monitoraggio della situazione, il Servizio cultura della Provincia è impegnato a seguire l'evolversi della situazione, coordinando inoltre alcune azioni funzionali a una piena ripresa dei servizi. Si segnala, a questo proposito, l'immediata e generosa risposta da parte di una ventina di bibliotecari del territorio (dei comuni, dell'università e di altri enti e istituzioni) che si sono resi disponibili - nel proprio tempo libero o nelle ferie - per aiutare la ripresa del servizio nella situazione più critica, quella di Crevalcore (centro storico chiuso, migliaia di sfollati), dove la biblioteca è stata trasferita nel Centro sociale, situato in posizione baricentrica rispetto alla tendopoli allestita nella zona degli impianti sportivi; è inoltre in programma l'organizzazione di attività culturali a beneficio della popolazione, quali letture animate (fondamentale sarà l'apporto dei bibliotecari volontari e della rete "Nati per leggere") o di altre attività (quali, per esempio, i laboratori didattici con operatori dell'Istituzione musei del Comune di Bologna). Questo per quanto riguarda le azioni che si sono potute intraprendere nel breve periodo.

Nel medio termine l'obiettivo dovrà essere quello di riportare le biblioteche nelle sedi originarie, che peraltro, nei centri interessati, sono quasi dovunque di recente costruzione o ristrutturazione: esemplare, ancora, il caso di Crevalcore, dove il sisma ha impedito di celebrare i primi dieci anni di attività della biblioteca nella bellissima e funzionale sede dell'Istituzione dei servizi culturali "Paolo Borsellino" (come detto, attualmente occupata dagli uffici comunali). Il ripristino di questi importanti tasselli del benessere sociale potrà contribuire, crediamo, ad alleviare i disagi sofferti da una popolazione stremata dalla devastante esperienza del sisma.

Non sarà inutile infine riflettere su come potenziare, di fronte a queste catastrofi, le capacità di reazione e di mobilitazione dell'intera organizzazione bibliotecaria regionale all'interno del quadro più generale della pubblica amministrazione del nostro paese.

Ecco, infine, la situazione più in dettaglio. A Crevalcore, in seguito all'occupazione della sede dell'Istituzione "Paolo Borsellino" da parte degli uffici comunali e della Protezione civile, la Biblioteca è stata trasferita al primo piano del Centro socioculturale di via Caduti di via Fani 302, nella zona degli impianti sportivi, in mezzo alla tendopoli. Anche grazie all'aiuto dei volontari bibliotecari di città e provincia che si sono resi immediatamente disponibili ad agevolare le operazioni di riordino dei materiali nella nuova sede provvisoria, la riapertura del servizio è prevista a partire dal 20 luglio (dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13). La sezione dedicata ai ragazzi è stata collocata al piano terra (circa 7.000 volumi, 6 posti di lettura, 2 postazioni informatiche); quella per gli adulti al primo piano (circa 30.000 volumi, oltre a quotidiani e periodici, 10 posti studio, 7 postazioni informatiche). Sono in atto contatti tra Provincia, Istituzione musei del Comune di Bologna, bibliotecari volontari e la rete "Nati per leggere" per organizzare nella tendopoli laboratori didattici e letture. L'Archivio storico è rimasto nella sede dell'Istituzione di via Persicetana. La sala di lettura di Palata Pepoli è inagibile.

A Castello d'Argile la sede della Biblioteca è occupata dagli uffici comunali, in quanto il Municipio è inagibile; presso il Parco Grassilli, giardino della Biblioteca comunale, è stata allestita la "Biblioteca in tenda". La Biblioteca di Castel Maggiore è aperta regolarmente, anche se il secondo piano (locali di deposito e laboratorio) è inagibile. A Galliera la Biblioteca è aperta regolarmente nonostante che, a seguito dell'inagibilità della sede comunale, vi siano stati ubicati gli uffici comunali del Settore servizi alla persona; si prevede che la convivenza si protrarrà fino a settembre.

La sede della Biblioteca di San Giorgio di Piano ha riaperto regolarmente al pubblico il 2 luglio; tuttavia, l'ingresso all'edificio è stato spostato sul lato sinistro (dal giardino) e la sala del Torresotto (sezione audiovisivi e sala incontri) è chiusa in attesa di ulteriori verifiche. A Medicina la Biblioteca comunale è stata dichiarata inagibile fino all'acquisizione delle valutazioni tecniche che dichiarino gli spazi sicuri; è stato attivato un punto di accesso al servizio di prestito librario presso l'Ufficio scuola per prenotazioni e ritiro dei libri.

[Giordano Vignali]


Nel territorio di Ferrara

La città di Ferrara ha avuto danni in parecchi edifici storici, alcuni dei quali sede di biblioteche, archivi o musei. Il Castello Estense, simbolo della città e sede della Provincia, ha avuto danneggiamenti alla copertura, alle lanterne della Torre dei Leoni, costruita prima del 1385, e della Torre di Santa Caterina, e agli affreschi del percorso museale. L'obiettivo primario è stato, quindi, mettere in sicurezza le lanterne sulle torri e i comignoli sul tetto, nonché consolidare gli affreschi del piano nobile. Altri interventi si sono resi necessari per l'agibilità degli uffici.

In città sono stati chiusi al pubblico, perché sedi di biblioteche o archivi, alcuni altri edifici storici: tra questi, Palazzo Tassoni Miragli, sede della Biblioteca della Facoltà di lettere, l'Archivio di Stato e il Teatro comunale, che necessita delle verifiche necessarie per la messa in sicurezza. La Biblioteca Ariostea, che ha sede in Palazzo Paradiso, è attualmente funzionante, anche se alcuni depositi sono ancora inagibili.

Ma è nel territorio che si registrano i danni maggiori: a Poggiorenatico la biblioteca è completamente inagibile poiché fa parte di un'ala del municipio che è crollato nella sua parte centrale. Sono stati effettuati sopralluoghi, ma il patrimonio librario è tuttora all'interno e si prevede un'eventuale ripresa del servizio in autunno, all'interno di un container.

Le biblioteche e gli archivi di Sant'Agostino e Bondeno hanno avuto sorte migliore. Il Comune di Sant'Agostino, distrutto nel suo Palazzo comunale (demolito il 19 luglio), ha invece riportato danni relativamente lievi alla sede della Biblioteca, che, dopo un accurato riordino effettuato dalla bibliotecaria, ha riaperto il servizio al pubblico in tempi brevi e ha riattivato anche il prestito intersistemico. Un lavoro più impegnativo ha invece interessato l'Archivio storico: grazie all'intervento dei Vigili del fuoco e della Soprintendenza archivistica, si è riusciti a estrarre l'archivio dal sottotetto del Palazzo comunale e a trasferirlo, pur senza ordinarlo, nella nuova sede già pronta da qualche tempo, dirimpetto alla biblioteca.

Per quanto riguarda Bondeno, i danni alla Biblioteca e all'Archivio si sono limitati, nella prima, al crollo di una parte del controsoffitto e a qualche crepa sia interna che esterna, e, nel secondo, a una fuoriuscita di acqua che ha danneggiato alcuni faldoni contenenti bandi, che però sono stati salvati e risultano ancora leggibili. La Biblioteca, riaperta al pubblico all'inizio di luglio, si sta attivando per iniziative rivolte ai bambini e ai ragazzi ed è attualmente in contatto con il Comune di Aosta per l'utilizzo in comodato gratuito di un bibliobus attrezzato sia di arredi che di patrimonio librario.

I bibliobus sono in dirittura d'arrivo anche a Cento, altro comune fortemente danneggiato, soprattutto dopo il sisma del 29 maggio. Il primo bus, regalato dall'azienda dei trasporti di Como, dipinto esternamente e arredato per il servizio di biblioteca, sarà attivo nelle frazioni del territorio comunale. Il secondo è il famoso "Biblù", che fino a qualche tempo fa ha prestato "onorato servizio" nel giardino del reparto pediatria dell'Ospedale Sant'Anna di Ferrara, ormai chiuso in favore del nuovo polo ospedaliero. Il "Biblù" sarà destinato ad accogliere un servizio di biblioteca statico, che si protrarrà probabilmente per lungo tempo, dal momento che il palazzo sede della biblioteca è inagibile.

I comuni di Vigarano e Mirabello - pur avendo riportato, soprattutto quest'ultimo, gravi danni a chiese, campanili e strade - non hanno subìto crolli e danneggiamenti per quanto riguarda le sedi bibliotecarie: la Biblioteca di Vigarano ha da subito ospitato classi della scuola elementare, sospendendo temporaneamente il prestito intersistemico; Mirabello, invece, ha riaperto a pieno ritmo il servizio di biblioteca.

[Lidia Bonini]


Nel territorio di Modena

Il sisma del 20 e 29 maggio ha colpito duramente le biblioteche e gli archivi della Bassa modenese e di Carpi, tanto da pregiudicare, in alcuni casi, la possibilità di recuperarne le strutture. Le sedi più colpite sono quelle di Cavezzo, Finale Emilia e Mirandola, per le quali è stato reputato necessario evacuare i patrimoni.

L'intervento di evacuazione, a cura della Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari e della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna, è già stato eseguito a Cavezzo, sia per il patrimonio librario che archivistico, e a Finale per la parte di archivio storico collocata in Municipio (è in via di attuazione per quanto riguarda il fondo librario).

Mentre l'Archivio storico di Mirandola non ha subìto danni gravi, la Biblioteca richiede un intervento particolarmente impegnativo, che preveda la preliminare messa in sicurezza dell'edificio e l'individuazione di uno spazio idoneo a ospitare il più importante fondo librario della Bassa modenese: 60.000 volumi del Fondo moderno, 20.000 del Fondo antico, 13.000 della Raccolta Gavioliana (comprendente anche 120.000 cartoline storiche), 1.500 faldoni di materiale archivistico e miscellaneo, e circa 300 faldoni di materiale miscellaneo di diversa provenienza.

Le altre biblioteche hanno riportato danni meno ingenti, pur essendo ancora chiuse in attesa di verifiche (come quella di Concordia) o di interventi di riparazione (come quelle di San Felice sul Panaro, Novi, Soliera, Marano sul Panaro e Nonantola); alcune non hanno riportato danni ma sono chiuse per consentire al personale di dare supporto alle strutture comunali impegnate nell'emergenza (sono quelle di San Prospero, Camposanto e Medolla).

Sono invece aperte, anche se parzialmente, le biblioteche di Sassuolo, Campogalliano e Carpi (la "Arturo Loria" e la "Falco Magico" solo al piano terra, mentre la Ludoteca è stata allestita presso la Scuola materna comunale).

Anche le biblioteche del capoluogo hanno riportato danni: la Biblioteca Estense Universitaria e la Biblioteca civica d'arte "Luigi Poletti", entrambe collocate nel Palazzo dei Musei, hanno riaperto parzialmente i loro servizi solo di recente. Restano invece chiuse le biblioteche di due istituti scolastici, l'Istituto superiore d'arte "Adolfo Venturi" e il Liceo "Carlo Sigonio".

La comunità nazionale delle biblioteche, insieme al mondo del volontariato, ai privati cittadini e alle librerie, si è prontamente mobilitato: sono state promosse e sono tuttora in corso raccolte di libri nuovi e usati, con la disponibilità ad attivare letture, animazioni e altre iniziative. L'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) ha subito offerto il proprio aiuto attraverso l'acquisto di un nutrito elenco di libri per bambini e ragazzi, ma anche per adulti, elenco predisposto dai bibliotecari dei territori colpiti. La Biblioteca comunale di Cervia ha messo a disposizione il proprio bibliobus, che dal 9 luglio presta servizio presso i comuni dell'Area Nord, attrezzato con i libri donati dall'IBC e dotato di una postazione collegata alla rete bibliotecaria.

Anche l'Associazione italiana biblioteche ha fornito il proprio aiuto con l'acquisto di libri nell'ambito del progetto "Nati per Leggere". Il centro di raccolta delle donazioni librarie è stato individuato nel Comune di Medolla, che ha messo a disposizione gli spazi della propria Biblioteca. La Provincia ha istituito una specifica causale per la raccolta di fondi destinata alle biblioteche modenesi colpite dal terremoto. È in corso di formalizzazione un accordo fra Provincia di Genova e Unione Area Nord per usufruire, da settembre 2012 a maggio 2013, del bibliobus offerto dal Consorzio bibliotecario della Provincia di Genova.

È stato inoltre approvato un protocollo di intesa fra le province di Mantova, Modena e Reggio Emilia per promuovere azioni comuni in ambito culturale nelle aree colpite, fra cui: l'utilizzo fino a settembre, anche per i comuni modenesi e reggiani, del bibliobus in dotazione alla Provincia di Mantova; la gestione coordinata sia delle donazioni librarie che delle offerte di disponibilità da parte di animatori, lettori eccetera; l'attivazione, a partire da settembre, di un calendario comune di attività culturali e l'elaborazione di una campagna informativa comune sulle attività che si intendono intraprendere per promuovere nelle popolazioni delle tre province la "cultura della ricostruzione", espressione che costituirà il logo dell'intervento.

Alcuni comuni si sono subito attivati per allestire strutture di emergenza: a Cavezzo la bibliotenda donata dall'Istituto comprensivo di Copertino (Lecce), collegata alla rete bibliotecaria, dal 24 giugno garantisce un regolare servizio; a Nonantola è stata attivata una tensostruttura adiacente alla biblioteca; e anche a Mirandola sono state attivate postazioni di emergenza collegate alla rete bibliotecaria.

Al di là degli interventi di emergenza messi in opera per l'estate, i Comuni condividono la convinzione che sia necessario porre in essere gli interventi per disporre, a partire dal prossimo autunno, di strutture provvisorie che consentano il ripristino, pur graduale e ridotto, del servizio bibliotecario. Questo ripristino rappresenterebbe infatti, per le popolazioni colpite, un segnale di ritorno alla normalità e metterebbe a disposizione di tutti un luogo di aggregazione quanto mai prezioso in questo momento così difficile, soprattutto per i bambini e le loro famiglie.

[Raffaella Manelli]


Nel territorio di Reggio Emilia

Il terremoto ha colpito fortemente alcune città nella provincia di Reggio Emilia, interessando anche i luoghi vitali delle attività e dei servizi culturali. Dopo una prima emergenza, che aveva visto la chiusura precauzionale di diverse sedi di biblioteche, a oggi i servizi sono ripresi normalmente in tutti i comuni, fatta eccezione per quelli di Reggiolo e di Guastalla, dove le strutture hanno subìto ingenti danni e restano inagibili, e, parzialmente, per quello di San Martino in Rio.

Palazzo Sartoretti, sede della Biblioteca di Reggiolo, ha subìto forti danni strutturali che ne compromettono l'agibilità. Solo dopo i lavori di messa in sicurezza sarà possibile programmare gli interventi di mobilitazione di tutto il patrimonio, che verrà presumibilmente traslocato in un deposito già individuato dal Comune. Queste operazioni necessitano l'intervento di ditte specializzate, che permettano la ripulitura del materiale e il suo trasferimento. Per ora, grazie alla disponibilità di un cittadino di Reggiolo, la Biblioteca è ospitata in un appartamento che affaccia direttamente su piazza Martiri. Nel frattempo l'amministrazione comunale si è attivata per individuare una sede che sostituisca quella di Palazzo Sartoretti.

Nella sede provvisoria è stato possibile riattivare unicamente il servizio di prestito, consentendo una prima importante risposta ai cittadini di Reggiolo e agli utenti della biblioteca. Al momento la disponibilità documentaria è piuttosto ridotta, risultando inaccessibile la quasi totalità del patrimonio librario. Il servizio di prestito può contare sulle nuove acquisizioni, che nel frattempo sono riprese, sul rientro dei libri che erano in prestito e sul prestito interbibliotecario, che è stato potenziato proprio per rispondere alle necessità dei centri colpiti dal sisma.

La Biblioteca comunale di Guastalla, ubicata all'interno di Palazzo Frattini, ha subìto profondi danni strutturali, che l'hanno resa inagibile. All'interno non ci sono stati crolli, il patrimonio librario è quindi rimasto in situ, anche se presumibilmente dovrà essere movimentato nel momento in cui saranno affrontati gli interventi sulla struttura. Non è ancora chiaro se, durante i lavori, sarà necessario individuare una sede temporanea nella quale trasferire tutto il patrimonio o se quest'ultimo potrà essere spostato a piano terra del palazzo. La Biblioteca, nel frattempo, ha ripreso il servizio di prestito in una sede provvisoria in corso Garibaldi, a breve distanza da Palazzo Frattini. L'amministrazione comunale auspica di potere completare i lavori e di riaprire in autunno riprendendo tutti i servizi.

Altra struttura in parte colpita dal terremoto è la Biblioteca di San Martino in Rio, situata all'interno della Rocca Estense. Un merlo del torrazzo risulta fortemente lesionato e deve subire un intervento di consolidamento. In via precauzionale sono state chiuse le stanze che potrebbero essere interessate da un eventuale crollo di parte del torrazzo. Questa situazione ha consentito di aprire parzialmente gli spazi consueti e di garantire solo il servizio di prestito e l'utilizzo delle postazioni internet, collocate nello spazio di accoglienza all'ingresso della Biblioteca. L'amministrazione comunale prevede una riattivazione completa degli spazi e dei servizi per l'autunno, quando dovrebbe rimanere chiusa solo la Sala dell'Unicorno, per la quale sarà necessario un intervento di restauro di cui ancora non si conoscono tempi e modalità.

[Chiara Bergamaschi, Fausto Branchetti]

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