Rivista "IBC" XVII, 2009, 4
musei e beni culturali, biblioteche e archivi / immagini, mostre e rassegne, progetti e realizzazioni
Esistono libri citati o descritti in altri libri, ma frutto di pura immaginazione e fantasia. Accade anche nell'opera più famosa di François Rabelais. Durante gli studi all'università di Parigi, l'autore cinquecentesco frequentò la biblioteca di Saint Victor, un importante centro di studio della teologia, della scolastica, della giurisprudenza, e ne trasse ispirazione per redigere un catalogo burlesco, in cui ironizzava su quelle scienze. Un buon numero dei titoli da lui elencati nel capitolo VII del Libro secondo del Gargantua et Pantagruel (1532-1564) sono del tutto immaginari, altri si riferiscono ad autori e a opere esistenti. Cinque secoli dopo, raccogliendo il testimone dell'ironia, lo scrittore romagnolo Gianni Zauli, appassionato artista dei giochi di parole, ha proposto questi titoli ad alcuni degli autori di "Libri mai mai visti", il concorso internazionale per oggetti-libro manufatti, organizzato a Russi di Ravenna dall'associazione "VACA vari cervelli associati" e giunto nel 2009 alla quindicesima edizione (si vedano le immagini del dossier di "IBC", VII, 1999, 3; www.vaca.it). E gli artisti, invitati a ricreare la raccolta immaginaria di Saint Victor, hanno risposto con entusiasmo.
È nata così "La bibliothèque imaginaire de Rabelais", una mostra che raccoglie una settantina di libri manufatti ispirati ai titoli pantagruelici. L'esposizione, curata dallo stesso Zauli, è stata allestita per la prima volta in Francia nell'estate del 2003, all'interno della Maison de la Devinière (nei pressi di Chinon), la casa a cui si attribuiscono i natali di Rabelais, oggi museo. L'anno dopo è stata ospitata nel suggestivo Château de Lichtenberg in Alsazia, per approdare nel 2004 al Museo dell'illustrazione di Ferrara, e nel 2007 alla Fiera del libro di Torino e al Festival della filosofia di Mantova. Le foto di Luca Pirazzini che pubblichiamo in queste pagine ritraggono una selezione di questi preziosi libri, tanto concreti quanto immaginari. A chi si chiedesse come mai siano state scelte per illustrare le pagine del dossier di "IBC" 4-2009 dedicato al federalismo, si potrebbe rispondere che a volte, persino nelle materie più complesse, la concretezza più efficace nasce dall'immaginazione più libera.
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