Rivista "IBC" XVII, 2009, 4
territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni
Quando pensiamo a Cesena, anche come emiliano-romagnoli, come persone che vi si sono recate più volte, ci vengono in mente le navate della Biblioteca Malatestiana, la svettante Rocca Malatestiana, oppure il santuario della Madonna del Monte... difficilmente la sua cerchia muraria, occultata fra strade e case. Eppure si tratta di un imponente sistema difensivo, risalente al XV secolo e sviluppato per una lunghezza di ben 3775 metri, oggetto persino di un minuzioso rilievo da parte di Leonardo da Vinci, che lo eseguì nell'estate del 1502 come consulente di Cesare Borgia. A mettere nuovamente a fuoco questo perimetro fortificato è un accurato studio di Pino Montalti, Il progetto di recupero delle mura malatestiane di Cesena, pubblicazione sostenuta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Cesena.
Un testo densamente documentato, che sin dalla copertina (con lo schizzo leonardesco proiettato sulla fotografia aerea della città) rivela come il progetto illustrato miri a far riemergere qualcosa che il tempo aveva reso latente, rafforzando in un certo qual modo la stessa forma della città storica. Nei testi introduttivi di Davide Trevisani, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Cesena, e dell'architetto Giampiero Teodorani, emerge come le mura fossero state evidenziate dall'amministrazione comunale già nel 1985 mediante una mostra e una pubblicazione curate dallo stesso Montalti, e come si era approdati alla variante urbanistica del 1990 che sollevò il tema della salvaguardia della cinta muraria. Il nuovo libro viene a costituire pertanto un suggello ai precedenti studi e illustra le 19 schede di analisi e di progetto riferite ad altrettanti tratti del perimetro della cinta muraria, redatte con la finalità "programmatica e indicativa degli interventi da realizzarsi con successivi progetti esecutivi".
La prima parte rievoca le principali notizie storiche, con una chiara dimostrazione delle fasi di espansione della città sino all'incompiuto tentativo di ampliamento della prima metà del Cinquecento e alla successiva fase di decadenza e manomissione progressiva della cerchia. Si rileva come solo poco più del 20% delle mura sia scomparso e come l'eliminazione abbia riguardato la parte in superficie, lasciando interrate le fondazioni. Di seguito, quattro riprese aeree verticali a colori evidenziano con efficacia la tipologia delle fortificazioni (terrapieni foderati in muratura, contenimento di dislivelli naturali, mura in elevazione), il diverso livello di conservazione e degrado, la proprietà pubblica o privata dei tratti e delle aree prospicienti con l'integrazione dei segmenti scomparsi (suscettibili di un recupero archeologico), e infine la ripartizione dei 19 settori d'intervento. Le schede a seguire (dotate di vedute dall'alto, di foto da terra e altri riferimenti iconografici, di cartografia e di sezioni in prospettiva) distinguono una parte analitica e una parte progettuale con specifiche indicazioni che investono, oltre alle strutture, anche gli spazi circostanti, con i punti di passaggio e i collegamenti, il verde, le pavimentazioni e l'illuminazione.
P. Montalti, Il progetto di recupero delle mura malatestiane di Cesena, Cesena, Fondazione Cassa di risparmio di Cesena, 2009, 63 pagine, senza indicazione di prezzo.
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