Rivista "IBC" XVII, 2009, 3

biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

La nuova sede della Biblioteca comunale di Albinea è un edificio totalmente ecosostenibile, che utilizza solo energie rinnovabili. Visitiamolo insieme alla responsabile e agli architetti che l'hanno progettata...
Classe A

Giorgio Adelmo Bertani
[architetto]
Maria Cristina Bulgarelli
[responsabile della Biblioteca comunale "Pablo Neruda", Albinea (Reggio Emilia)]
Francesca Vezzali
[architetto]

La riapertura della Biblioteca comunale "Pablo Neruda" ad Albinea, in una struttura più ampia, confortevole e accessibile, non è stato un semplice trasloco del patrimonio librario, è stata l'apertura di una nuova biblioteca, attrezzata e arredata al fine di rispondere alle molteplici necessità informative e conoscitive di un pubblico sempre più esigente e differenziato. L'obiettivo principale è non solo consolidare i livelli raggiunti dall'attuale servizio bibliotecario, ma ampliare l'offerta con spazi e servizi innovativi, rispondenti a criteri di molteplicità e fruibilità. La nuova struttura, collegata direttamente alla nuova Sala civica in un percorso culturale di ampio respiro, si affaccia su piazza Cavicchioni, centro di Albinea, spazio da sempre importante per la comunità locale. La biblioteca, quindi, vivrà in piazza e la piazza vivrà in biblioteca.

L'interno, progettato per un'accoglienza "amichevole", si lascia usare in modo facile e piacevole, articolato com'è in ampi spazi, secondo il modello culturale di biblioteca che ha come priorità l'orientamento all'utente e alle esigenze di informazione, di conoscenza e di apprendimento. In questo contesto l'organizzazione degli spazi ha un impatto significativo e lo spazio si articola in zone diversificate per fasce di utenti e tipologie di servizio. La prima sensazione, all'entrata, è quella di trovarsi davanti una fotografia delle colline che circondano Albinea, non fissata in un istante particolare, ma resa mutevole dalle nuvole, dal sole o dalle stagioni. Gli arredi informali invitano a leggere, o a guardare il paesaggio in un percorso di emozioni e riflessioni che va dalle parole racchiuse nei libri al verde che ci circonda.

L'area di accoglienza e reference invita a esplorare uno spazio che si presenta aperto e percorribile. I servizi tradizionali (lettura di quotidiani e periodici, consultazione e studio, prestito di libri e periodici) sono stati implementati e nuovi servizi sono stati attivati (prestito di DVD e CD musicali, consultazione di un interessante patrimonio fotografico). Se si sale per la bella e aerea scalinata ci si trova nel soppalco, luogo per una lettura e uno studio tranquilli, in cui lo sguardo può spaziare nel verde e nella luce. Qui sono situati due "studioli" per esigenze di studio "speciali" e per la consultazione dei documenti dell'archivio storico. Tornando al piano terra, attraversiamo una piccola zona ristoro. Da qui, poiché una biblioteca del futuro deve essere dei bambini, entriamo negli spazi riservati ai piccolissimi, connotati in modo particolare per la lettura e l'animazione e attrezzati con una dotazione di libri e periodici per genitori e nonni che si fermano in questo spazio.

I bambini di 7-12 anni, invece, sono accolti in una zona caratterizzata da uno spazio non troppo solenne e "adulto", con macchie di colore e possibilità di studio e di lettura più informali. Una particolare attenzione verrà riservata, a breve, agli adolescenti, che potranno trovare libri e risorse multimediali in un'articolazione di funzioni estremamente flessibile e aperta. Postazioni dotate di accesso a Internet sono collocate un po' ovunque, disponibili sia per gli "esperti naviganti" che per chi è curioso di iniziare. Ma una biblioteca viva vuole uscire: per questo il parco in cui si trova la struttura ne è un'espansione verso l'esterno. Nel periodo estivo diventa una sala di lettura e uno spazio per ospitare iniziative culturali e di promozione della lettura.

[Maria Cristina Bulgarelli]


Il progetto architettonico

Il nuovo plesso culturale di Albinea, costituito dalla Biblioteca comunale, dalla Sala civica, dal Centro giovani e dalla Pro loco, sintetizza la scelta strategica di rinnovamento e potenziamento di nuovi servizi bibliotecari e servizi al pubblico, combinata al recupero del patrimonio esistente costituito dalla ex scuola materna, alla rivalutazione paesaggistica del fronte nord dell'abitato, e alla consapevole volontà di operare scelte concrete di risparmio energetico. Per garantire una sostenibilità della gestione e dell'evoluzione dell'edificio, infatti, l'amministrazione comunale ha investito su un edificio totalmente autonomo da un punto di vista energetico, che utilizzerà solo fonti di energia rinnovabili.

Rivolgendosi a una comunità costituita da un pubblico esigente, curioso, variegato, i nuovi spazi sopra descritti hanno sviluppato delle caratteristiche dinamiche nell'organizzazione delle funzioni e nella dotazione dei servizi, in modo da garantirne la continua evoluzione e flessibilità d'uso. L'articolazione del nuovo padiglione nel parco risente fortemente della bellezza del luogo e del paesaggio, combinata alle esigenze funzionali, dinamiche, della biblioteca contemporanea: accoglienza, piacevolezza, flessibilità, multimedialità. Ovunque, per esempio, sarà possibile ascoltare musica in cuffia, disporre di video terminali collegati a banche dati e alla rete biblioteconomica provinciale. L'uso di arredi su ruote consentirà una costante flessibilità nell'uso degli spazi per le varie attività culturali e la diversificazione delle zone di studio, lettura, consultazione video e musica.

Intorno all'edificio emblematico della biblioteca si organizzano gli spazi civici, luoghi raccolti e aperti nella natura, capaci di suscitare interessi e nuova frequentazione, prosecuzione spaziale e braccio ricreativo, ludico e culturale della nuova piazza Cavicchioni: una sorta di piccola acropoli aperta su un contesto collinare valorizzato e reso persino spettacolare con il recupero di viste ampie, immerse nel paesaggio. La nuova struttura, collegata al corpo recuperato dell'ex scuola materna, è costituita da tre padiglioni protesi nel parco e il progetto ha consentito di rispettare le rigogliose presenze vegetali dei grandi frassini, veri protagonisti del giardino, che caratterizzano le singole sezioni in un rapporto interno-esterno diretto e coinvolgente.

Le singole sezioni della biblioteca, articolate secondo un impianto "palmato", come le dita di una mano, convergono su un luogo centrale, una sorta di "piazza", ove sono collocati l'accoglienza, gli spazi comuni e quelli di servizio del personale. Il complesso, con i relativi accessi, raccoglie e filtra le viste che dalla grande piazza si proiettano sino all'interno del parco e oltre, a sud, a spaziare sui verdi versanti della valle di Poiano. Questa integrazione tra biblioteca e parco, tra interno ed esterno, costituisce un potenziale valore aggiunto del servizio al pubblico: come si diceva, è previsto un utilizzo estivo intenso, particolarmente legato al tema della "lettura all'aperto" e di altre attività anche laboratoriali, ludiche, di svago e di spettacolo.

Il terzo padiglione a ovest ospita la nuova Sala civica, anch'essa concepita secondo criteri flessibili, di autonoma funzionalità o di stretta connessione interna con il corpo principale della biblioteca, sulla base delle esigenze d'uso e delle attività: convegni, letture, musica, proiezioni, mostre temporanee, o attività multimediali. La sala, immersa nella luce naturale, conformemente all'elevato ruolo civico, ma anche al potenziale slancio turistico di Albinea, dovrà rappresentare un ambiente amichevole, ove sarà piacevole trattenersi e sarà facile entrare e uscire, in un rapporto diretto con la piazza cittadina. Con la completa copertura a verde del nuovo padiglione, si è inteso avvicinare ulteriormente l'architettura del costruito a quella organica del giardino. Il paramento esterno in corten rosso bruno, materiale di forte assonanza con i colori del parco, che costituisce la facciata ventilata bioclimatica, è nettamente ritagliato dalle grandi pareti trasparenti affacciate sul parco.


I dettagli dell'ecosostenibilità

Il nuovo plesso culturale di Albinea utilizza tecnologie avanzate, in grado di sposare semplicità gestionale, basso consumo, benessere fisiologico, materiali naturali, utilizzo di energie rinnovabili. Gli impianti sono stati progettati in modo da ottimizzarne il comportamento passivo rispetto alle sollecitazioni climatiche. Attraverso i pannelli fotovoltaici e il sistema geotermico, la Biblioteca produce l'energia necessaria per il riscaldamento e il raffrescamento, non utilizzando quindi fonti energetiche esterne ma esclusivamente energia autoprodotta. Grazie al congruo dimensionamento dell'involucro e degli isolamenti, i consumi sono stati ridotti al minimo, tanto da classificare l'intero nuovo plesso nella "classe A" del sistema "Ecoabita", con un consumo inferiore a 30 chilowattora per metro quadro per anno.

Un impianto geotermico costituito da 10 pozzi sfrutta il calore del sottosuolo interagendo con un sistema a pompa di calore, mentre l'apporto di energia elettrica è garantito tramite 60 metri quadri di pannelli fotovoltaici per una produzione di circa 10 chilowattora, che contribuisce al fabbisogno energetico necessario al riscaldamento-raffrescamento della Biblioteca e della Sala civica. L'involucro edilizio è stato realizzato utilizzando elevati spessori di materiale isolante, copertura verde coibente e vetri bassoemissivi con doppia camera, a bassissima dispersione termica. Obiettivo prioritario è garantire agli utenti della struttura il massimo comfort ambientale, sia estivo, sia invernale, con la minima "invasività" impiantistica e la garanzia di un sistema cablato flessibile per i diversi usi del complesso nel tempo.

Per quanto riguarda l'impianto termomeccanico, sono stati accoppiati un sistema di riscaldamento con "raffrescamento" di tipo radiante a pannello sottopavimento, e un sistema di ventilazione a bassissima velocità, in modo da ottenere elevate condizioni di comfort e il vantaggio di associare, alla distribuzione razionale e uniforme della temperatura, bassissimi consumi, limitata manutenzione e ridotta movimentazione di polveri. Le sale sono dotate di recuperatori di calore a elevata efficienza e a recupero entalpico, provvisti di sistemi di umidificazione a bassissima velocità e con un ridotto salto termico. L'aria è in parte ricircolata e in parte espulsa, con controllo automatico della portata di aria esterna tramite sonde di "qualità" dell'aria poste sulla ripresa generale.

Si è realizzato l'impianto domotico definito intelligent building per il controllo computerizzato delle regolazioni microclimatiche, delle temperature, dell'umidità e della luce naturale-artificiale, garantendo il risparmio energetico delle risorse strettamente necessarie al comfort ottimale e, all'occorrenza, la possibilità di interagire con un sistema di controllo e sicurezza video e dati, correlato agli impianti di spegnimento automatico nell'archivio storico che si insedierà nel piano interrato. L'impianto di illuminazione utilizza modalità di risparmio energetico grazie all'uso di lampade a basso consumo dimmerabili e a grazie al controllo computerizzato continuo della luce artificiale in rapporto al mutare dell'apporto di luce naturale, sino al raggiungimento dei valori prescritti ottimali. Un sistema domotico consente di regolare l'intensità dell'illuminazione artificiale sulla base della quantità di luce naturale, con l'ottimizzazione del comfort ambientale e dei consumi. L'illuminazione naturale è a sua volta controllata da un sistema di tende esterne comandate dalla posizione del sole, per evitare l'insolazione diretta e il conseguente surriscaldamento interno.

Tutte le informazioni sui consumi energetici saranno visualizzate in tempo reale in uno schermo a disposizione del pubblico, posto nell'atrio della Biblioteca. Anche questi contenuti, che connotano il valore esemplificativo dell'edificio pubblico, saranno trasmessi attraverso modalità di comunicazione specialmente dedicate ai ragazzi e ai bambini.

[Giorgio Adelmo Bertani, Francesca Vezzali]

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