Rivista "IBC" XIV, 2006, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / immagini, mostre e rassegne, progetti e realizzazioni

Il corso-concorso fotografico dedicato agli studenti delle scuole bolognesi è giunto alla seconda edizione. Obiettivo: esplorare i confini urbani.
Dove finisce la città

Riccardo Vlahov
[IBC]

Il corso-concorso fotografico promosso dall'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), dall'Associazione "Artelibro" e dall'Associazione culturale "Dedalo", con la collaborazione di UniCredit Banca, ha messo in mostra gli esiti della sua seconda edizione nel corso di "Artelibro. Festival del libro d'arte" (15-17 settembre 2006; www.artelibro.it/scuole.php). Dopo "La città mutevole" (si veda il n. 4-2005 della rivista "IBC"), quest'anno il progetto didattico riservato agli allievi delle scuole di Bologna e provincia ha scelto il tema "Dove finisce la città". Nelle pagine di questo numero presentiamo una selezione degli scatti realizzati dagli studenti: a Riccardo Vlahov, esperto di fotografia del nostro Istituto e collaboratore del progetto, abbiamo chiesto di introdurli. Un ringraziamento particolare a Eros Merli (IBC) per la scansione elettronica delle foto.

 

La città è per sua natura mutevole e la storia dimostra che lo è sempre stata. La capacità di confrontare dati e immagini del passato con la realtà d'oggi ha messo in evidenza, nelle fotografie presentate al concorso del 2005, alcuni aspetti del mutamento colti dagli allievi delle scuole della provincia di Bologna che hanno aderito all'iniziativa. È stata una prima esercitazione, tutto sommato abbastanza facile. Più complesso invece, ma anche più stimolante, è il tema del concorso proposto nel 2006. Il titolo, "Dove finisce la città", mi è stato suggerito dalla frase iniziale di una canzone di Francesco Guccini, anche se non ne rispecchia il contenuto. Frase vagamente allusiva che invita alla riflessione, "Dove finisce la città" sembrerebbe essere una semplice identificazione di spazio, linea di confine tra città e campagna, ma diviene ben presto una domanda su come si possa individuare quel territorio di frontiera compreso tra i margini della città e quello strano "altrove", che ormai non si può più definire "campagna", ma che non presenta ancora quegli aspetti estetici, funzionali e organizzativi caratteristici della città.

Non lo si può nemmeno identificare, questo "luogo", con lo spazio che si trova al di là del cartello che delimita il territorio comunale, dato che frequentemente tale segnaletica si limita a separare aree urbane densamente edificate e contigue, senza soluzione di continuità. Si tratta piuttosto di un territorio senza confini chiaramente delineati: si addentra in zone già urbanizzate per poi sconfinare in aree destinate, in un prossimo futuro, a usi differenti da quelli attuali. Ci appare come una sorta di "terra di nessuno", esterna a un territorio cittadino soggetto a regole e controlli, nella quale può succedere di tutto, sia dal punto di vista della situazione sociale, sia della progettazione dei destini futuri.

Se gli interventi di "riqualificazione urbana", oltre all'obiettivo primario di una consistente rivalutazione economica di aree dismesse, tendono a sanare anche il degrado sociale, non appare chiaro il quadro progettuale complessivo in cui essi vengono inseriti. La nostra cultura (anche visiva), abituata alle trasformazioni lente e meditate del tessuto urbano, e in particolare a quelle del centro storico, si trova a disagio nel dover "subire" le pesanti, repentine e continue alterazioni del tessuto urbano periferico e di quello extraurbano. Ci si chiede quali siano le ragioni progettuali che portano alla realizzazione di nuove edificazioni e di nuova viabilità, ma soprattutto quali criteri (ammesso che ci siano) abbiano il compito di guidare e armonizzare tali progetti.

La città, tuttavia, non "finisce" solo ai suoi margini; può "finire" anche all'interno del suo stesso centro storico, quando una buona parte dei cittadini residenti viene fatta migrare all'esterno della cerchia delle mura per trasformare il nucleo centrale della città in una sorta di grande "centro commerciale", prevalentemente specializzato nel settore dell'abbigliamento, e in una "City" per banche, assicurazioni e altre attività legate al settore economico-finanziario. In queste condizioni anche il "centro" vivrà freneticamente di giorno e morirà, come una qualsiasi terra di nessuno, di notte.

Esperti del settore fanno notare che l'espansione edilizia iniziata alla fine del secondo conflitto mondiale, e ancora in corso, sta rapidamente superando quelle più consistenti che si verificarono in due epoche assai lontane della storia del nostro Paese: nel periodo dell'Impero romano e nel Medioevo. A quei tempi gli abitanti delle città avevano assai poca voce in capitolo, oggi la situazione è diversa (o almeno dovrebbe esserlo): i cittadini adulti e responsabili, utenti e fruitori della città e a volte anche proprietari di piccole porzioni di essa, siamo noi, ma lo saranno tra non molto anche gli allievi che ora frequentano le scuole, ai quali è stato proposto questo concorso.

L'invito a mettere un tema così complesso sotto la lente di ingrandimento (e poi sotto l'obiettivo della macchina fotografica) è stato colto con entusiasmo dagli studenti, che hanno realizzato una notevole quantità di immagini fotografiche di buona qualità tecnica ed estetica, in grado di esprimere efficacemente il loro punto di vista. Dalla mostra - esposta in occasione di "Artelibro" 2006 nella Sala d'Ercole di Palazzo Magnani, grazie all'ospitalità di UniCredit Banca - sono state selezionate alcune immagini significative per pubblicarle su questo numero di "IBC" e proporle a un pubblico ancora più numeroso.

 

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it