Rivista "IBC" XIV, 2006, 2

musei e beni culturali / pubblicazioni

A. M. Riccomini, Scavi a Veleia. L'archeologia a Parma tra Settecento e Ottocento, Bologna, IBC-CLUEB, 2005.
Scavi a Veleia

Isabella Fabbri
[IBC]

"Chi visita oggi un museo raramente è in grado di capire come le ordinate collezioni di oggetti e materiali siano frutto di una serie complessa di scelte e decisioni individuali, di relazioni tra persone, di casualità, di vittorie e di sconfitte". Così scrive Ezio Raimondi nella prefazione al volume di Anna Maria Riccomini Scavi a Veleia. L'archeologia a Parma tra Settecento e Ottocento, pubblicato nella collana "Emilia-Romagna Musei e Territorio" dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC). L'autrice ripercorre infatti, con un'indagine attenta e minuziosa, la storia delle successive campagne di scavo nel municipium romano di Veleia, nella montagna piacentina, assurto a improvvisa notorietà nel 1747 dopo il rinvenimento fortunoso della Tavola Alimentaria di Traiano. L'indagine si concentra in particolare sul periodo 1760-1825 e copre così l'intero periodo degli scavi settecenteschi fino ai primi anni del regno di Maria Luigia d'Austria.

Le alterne fortune di quella che la pubblicistica dell'epoca aveva definito la "Pompei del Nord" si intrecciano con le vicende legate alla nascita e alla costituzione del Museo archeologico di Parma, fondato nel 1760 da Filippo di Borbone come Museo di Antichità proprio per accogliere i materiali e i reperti rinvenuti a Veleia, e con le personalità, le convinzioni scientifiche e le personali idiosincrasie dei numerosi protagonisti di questa "avventura": il canonico Antonio Costa, erudito piacentino primo direttore degli scavi, l'archeologo e antiquario francese conte di Caylus, e soprattutto i due direttori del museo, il padre teatino Paolo Maria Paciaudi e il suo allievo Pietro de Lama.

Diari, carteggi, epistolari, relazioni ufficiali, progetti di musealizzazione, polemiche scientifiche, contribuiscono a ricomporre nel dettaglio un vasto affresco che attiene alla storia dell'archeologia e dell'antiquaria, ma che offre anche inedite chiavi di lettura sulle politiche culturali del piccolo ma agguerrito ducato di Parma e Piacenza. Il volume si chiude poi con una rassegna delle impressioni di alcuni viaggiatori stranieri in visita a Parma e all'antica Veleia tra la fine del Settecento e gli inizi del secolo successivo, fornendo anche in questo caso una panoramica interessante sui gusti, le conoscenze e le curiosità degli intellettuali del tempo.

 

A. M. Riccomini, Scavi a Veleia. L'archeologia a Parma tra Settecento e Ottocento, Bologna, IBC-CLUEB, 2005, 223 p., _ 20,00.

 

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