Rivista "IBC" XIV, 2006, 1

progetti e realizzazioni

La Biblioteca civica "Antonio Delfini" di Modena ha riaperto il 7 dicembre 2005, presentando alla città nuovi spazi e nuovi progetti.
Delfini con la "d" maiuscola

Mirella Tassoni
[responsabile della Biblioteca comunale "Antonio Delfini" di Modena]

La Biblioteca "Delfini" di Modena ha riaperto le porte alla città il 7 dicembre 2005, dopo tre anni di interruzioni parziali o totali del servizio. Delfini con la "d" maiuscola, appunto, ovvero Antonio Delfini, lo scrittore modenese vissuto tra il 1907 e 1963, autore tra l'altro di Il ricordo della Basca, Il fanalino della Battimonda e Modena 1831 città della Chartreuse, oramai considerato dalla critica un piccolo classico del Novecento. Può sembrare una precisazione inutile, eppure è capitato che qualcuno ci chiedesse: "Ma perché avete dedicato la biblioteca ai delfini, che a Modena non c'è il mare?".

Tre anni di lavori si sono concentrati su due fronti: il cantiere "cantiere", e quindi struttura, spazi, impianti, arredi; il cantiere "biblioteconomico", e quindi offerta patrimoniale, progetto culturale, servizi. I due cantieri hanno camminato sempre di comune accordo, perché i progettisti hanno ripensato l'organizzazione degli spazi in funzione di una idea di biblioteca che nasceva in ambito bibliotecario e che aveva come parole chiave: biblioteca amichevole, a vari livelli, facilità di accesso, moltiplicazione delle opportunità, libri ma anche offerta multimediale.

Non è facile essere una biblioteca di pubblica lettura, cioè una biblioteca per tutti. Le domande sono tra loro molte diverse. C'è chi prepara un esame e chi cerca un romanzo d'amore, chi ascolta musica e chi guarda un bel film, chi scorre i quotidiani e chi cerca un'occasione in bancarella, chi ha bisogno di consultare un libro non più a scaffale e chi ama curiosare tra le novità librarie, chi predilige letture ad alta voce e incontri con scrittori e critici e chi cerca l'angolo silenzioso per la lettura solitaria, chi ancora non cammina ma ama tanto "sfogliare" libri di legno, di gomma, di stoffa, chi parla altre lingue e vuole ritrovarle in biblioteca e chi vuole capire altre culture e altre lingue.

Per rispondere a questa molteplicità di domande, la Biblioteca "Delfini" ha individuato come punti cruciali del suo progetto di rinnovamento:

  • un allargamento degli spazi e una diversificazione degli arredi (dal puff alla sedia studio, dalla poltroncina tecnica a quella salottiera) che consentano di ospitare in modo armonico molte funzioni diverse;
  • un ripensamento delle tradizionali collocazioni, ora intese più come zone di interesse che come collocazioni che seguono esclusivamente criteri da addetti ai lavori (meno numeri e più parole, criteri più intuitivi, soprattutto nelle cosiddette isole tematiche: cinema, musica, viaggi, tempo libero e benessere...);
  • un servizio di reference e di assistenza al lettore collocato dentro le sale di lettura e studio, facilmente riconoscibile e visibile;
  • il potenziamento delle strumentazioni multimediali;
  • l'apertura al prestito di strumenti finora riservati alla consultazione (CD musicali) o non presenti (film su DVD o VHS);
  • l'allargamento degli spazi destinati a bambini e ragazzi;
  • l'apertura di un nuovo spazio per i "giovani adulti";
  • la torre libraria, ovvero un contenitore per i libri accessibili solo attraverso il catalogo;
  • una segnaletica chiara e gradevole, fatta di bolli colorati che guidano il lettore dentro la biblioteca (l'architetto e visual designer Filippo Partesotti, che ha curato la segnaletica, si è ispirato ai bolli della metropolitana di New York).

Appena entrati si intravede "La piazzetta". Il nome di questo spazio non è casuale, è un po' la cerniera tra le vere piazze della città e la biblioteca. Invita, prima ancora di indirizzarsi a una sezione specifica, a dare un'occhiata alle novità: quotidiani, settimanali, ultimi libri arrivati, il televideo, le TV satellitari, i libri-occasione esposti in bancarella. Nella "Sala della chiesa" (l'antica chiesa di Santa Margherita), trovano posto "le narrative", proprio così, al plurale, cioè libri che raccontano storie (in prosa, in versi, in forma teatrale, con le immagini) e quindi romanzi, poesie, opere teatrali, fumetti e ancora biografie, storie di vita, epistolari, il tutto in ordine alfabetico d'autore. In fondo alla Sala della chiesa, la nuovissima "Zona Holden", uno spazio dedicato ai giovani a partire dai 15 anni, che propone libri, riviste, musica, cinema, strumenti multimediali.

Al primo piano, nella "Sala Panaro" (dal nome della palestra della storica società sportiva modenese), la saggistica segue la tradizionale collocazione Dewey, ma nelle cosiddette isole tematiche si è fatta una scelta diversa: denominazioni più intuitive e meno tecniche, raccolta in un unico spazio di tutti i materiali dedicati a quel tema, su qualunque supporto si trovino. La "Biblioteca dei ragazzi" si sviluppa in cinque sale consecutive, cui si aggiunge lo "Spazio genitori e figli", che propone strumenti per l'approfondimento di tematiche educative ma anche riviste di informazione generale per una sosta piacevole. Tra le novità, nella "Sala delle storie", l'angolo del narratore: una grande poltrona che invita a raccontare, tanti piccoli puff che invitano ad ascoltare. Alla fine del percorso lo "Spazio incontri e conferenze": qui è possibile vedere da vicino poeti, narratori, critici, scienziati, editori, attori e farsi sedurre dalla loro voce che - anch'essa, lo speriamo - ci porterà dritto dritto tra le braccia di un libro ( www.comune.modena.it/biblioteche/delfini).

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