Rivista "IBC" XII, 2004, 4

musei e beni culturali / progetti e realizzazioni

Inaugurato nella primavera del 2004, il nuovo Museo del sale di Cervia, nel Ravennate, può contare su spazi più ampi e su percorsi tematici più agili. Abbiamo chiesto all'autore del progetto di farci da guida...
Nella casa del sale

Mario Turci
[museologo]

Cervia città del sale e delle saline. Il progetto per il "MUSA", il nuovo Museo del sale a Cervia, alla luce del carattere e della storia della città, non poteva non accettare le sfide per una impresa caratterizzata dalla ricerca di una forte integrazione fra esperienza salinara e territorio, e conseguentemente per un allestimento capace di sintetizzare, su di un percorso fluido, i caratteri del rapporto fra Cervia e le acque (mare e salina). Il mandato dell'incarico ricevuto per il progetto museologico-museografico è stato da subito chiaro sia nella sua sostanza programmatica, "un museo storico/antropologico al servizio della città e dei suoi ospiti nell'espressione dell'identità di Cervia", sia in quella museale, "un museo fortemente orientato all'accoglienza e alla comunicazione".

La realizzazione del nuovo Museo del sale si sarebbe basata, inoltre, su di una risorsa spaziale rilevante, i locali rinnovati del magazzino del sale "Torre", sulla storia e i contenuti del vecchio Museo del sale curato dalla Associazione "Gruppo culturale civiltà salinara"1 (un patrimonio documentario in oggetti, documenti cartacei, immagini, testi, pronti a confluire in un percorso museologico e conseguentemente in un'installazione museografica), e sugli obiettivi di politica museale delineati dall'amministrazione comunale, oggi raccolti ed esplicitati nel documento di missione del museo: "Il Museo del sale è un museo dell'uomo e della sua cultura come si configura nell'esperienza salinara, è quindi un museo etnoantropologico che pone al proprio centro l'uomo e la rappresentazione della complessità della sua esperienza. Il Museo del sale è stato pensato come luogo di sintesi e di confronto, luogo di attività di ricerca secondo il più ampio spettro di indagine che le risorse locali potranno sostenere".


Le opportunità raccolte

La ricca documentazione, già selezionata e ordinata dal "Gruppo culturale civiltà salinara", i lavori di sistemazione a fini espositivi del Magazzino del sale, l'attivismo dell'Associazione dei salinari e la loro sensibilità etnografica, sono state da subito le opportunità sostanziali da raccogliere e da cui partire.

Diversamente, i rischi da evitare erano quelli propri dello sviluppo rindondante di un tema già fortemente caratterizzante "i salinari e il lavoro di salina", e quindi quelli dell'autoreferenzialità tematica, della sovrabbondanza documentaria e dell'eccesso di localismo. Consapevoli di tali rischi il Museo del Sale, nella sua nuova organizzazione strutturale (percorso espositivo) e tematica (composizione dei contenuti), si presentava nelle condizioni più propizie per sviluppare quei punti di forza che fanno dell'impresa di realizzazione del museo un'operazione orientata a concorrere allo sviluppo della comunità:

  • in termini di servizio
    • offerta didattica
    • portale della città
    • luogo di sintesi storica dell'identità locale
  • in termini strutturali
    • elemento di valorizzazione del contenitore, il Magazzino del sale
    • occasione di valorizzazione della Salina artigianale
  • in termini di esposizione
    • applicazione e utilizzo delle nuove tecnologie
    • linearità del percorso logico-espositivo
    • facilitazione nell'incontro con la documentazione
    • agevolazione dell'incontro con i contenuti e la struttura del percorso attraverso il piacere della scoperta e dell'incontro.


Dall'idea al progetto

Come per ogni esperienza produttiva il percorso che conduce dall'idea all'opera richiede quella continua ricerca di equilibrio, fra progetto e possibilità, che alla fine risulta essere la vera fonte di successo dell'impresa. Nel nostro caso si è trattato di una ricerca d'equilibrio realizzata nel continuo confronto fra tutti gli autori del progetto, amministratori, tecnici, progettisti, ricercatori, salinari. Oggi, a museo inaugurato (aprile 2004), questo rapporto prosegue nella convinzione che il museo non potrà mai dirsi concluso in quanto dall'ascolto del pubblico realizzerà le sue proiezioni per l'innovazione e l'aggiornamento. L'idea, nello sviluppo dei contenuti tematici, ha offerto al progetto museologico una "ossatura" secondo cui il museo si pone all'incrocio di quattro macrocategorie - il sale, l'uomo, l'acqua, il luogo - e ne sintetizza le reciproche relazioni, rappresentando e comunicando in modo sistematico i caratteri storici e chimici del sale, il sapere e la maestria dei salinari, l'identità sociale e la memoria, il rapporto tra l'ambiente naturale e le attività antropiche.


L'allestimento

Il Museo del Sale è stato pensato come insieme nel quale le ragioni storico-etnografiche, quelle documentarie, quelle spaziali e quelle propriamente expografiche (colore, luce, prospettive, materiali, ecc.) cercano un'armonia capace di presentare il percorso museale quale "testo" e narrazione, sia dell'esperienza salinara, che del territorio e della sua storia. Ciò che si è inteso far emergere è il rapporto di continuità tematica fra l'identità storico-culturale del luogo e i caratteri dell'impresa salinara. L'allestimento ha sede in uno spazio nel quale le rilevanti altezze, i tagli prospettici permessi dalle ampie arcate e la possibilità di un contatto visivo con il resto del "magazzeno", già predisposto per esposizioni temporanee, hanno offerto la possibilità di realizzare soluzioni compositive basate sia sulla sommatoria visiva degli elementi strutturali, reperti, oggetti, colori e immagini (percepibili in sguardi d'insieme che invitano all'osservazione analitica), sia sulla giustapposizione, in altezza, di grandi soggetti (muri iconici, gigantografie, pannellature).

L'organizzazione dell'allestimento è stato pensato a "percorso obbligato" in quanto il "testo" museale intende proporre al visitatore un incontro "a progressione" con le tematiche del rapporto Uomo/Sale. Il percorso, al cui inizio è stata localizzata la zona di accoglienza e servizio al pubblico (nella quale è offerto al visitatore il sale prodotto nella salina/museo "Camillone"), segue una linea logico-tematica organizzata nella consequenzialità: Acqua/Luogo (l'Acqua nell'identità del Luogo) > Luogo/Uomo (Storia e cultura) > Acqua/Sale (Natura e cultura del sale) > Uomo/Sale (l'Esperienza salinara). Il percorso espositivo si conclude con il ritorno nella zona di prima accoglienza, sia per un migliore controllo del pubblico da parte del personale di custodia e assistenza, sia per il rinnovo al visitatore dell'offerta di materiali documentari e oggettistica del "negozio".

Per quanto riguarda gli obiettivi di qualità dell'allestimento, questi sono stati considerati in relazione alla centralità dei diritti del visitatore. Ovvero i diritti:

  • all'accoglienza e assistenza;
  • alla sicurezza del percorso e delle attrezzature;
  • all'incontro con personale qualificato;
  • ad un facile accesso alle informazioni;
  • alla correttezza dei dati;
  • ad usufruire di servizi aggiuntivi e di materiali di sussidio e approfondimento dell'incontro culturale offerto dal museo;
  • ad una offerta dell'esperienza di visita quale occasione di scoperta e d'incontro con l'identità storico-culturale del luogo;
  • ad usufruire di un'esposizione realizzata secondo standard di sicurezza.

 

Il contrappunto multimediale

Il percorso multimediale in sei tappe, pensato allo scopo di realizzare un piano di visita trasversale all'intero percorso espositivo, si pone un duplice obiettivo: fare da "contrappunto" alla visita e contemporaneamente da "piano di lettura" autonomo capace di offrire ai visitatori una sintesi complessiva dei contenuti del museo. Questo piano di lettura, inaugurato dal filmato Avventura dell'acqua, prosegue presentando in quattro punti/sosta i caratteri cervesi di Natura/Ambiente, Nascita e storia della città, Sale nella cultura / Cultura del sale, Natura e chimica del sale.

Il viaggio multimediale ha termine nell'incontro con il grande schermo su cui è proiettato l'invito ad un Volo sulla cultura salinara, sulla città e sulle saline. Un volo spazio-temporale che, partendo dal museo, attraversa immagini della storia salinara per poi librarsi sulle saline e sulla città al fine di ritornare, in planata, nel museo stesso. I punti multimediali, le prospettive spaziali realizzate attraverso quinte e trasparenze, i piani di lettura, i contrappunti visivi, i punti di approfondimento, la sezione/laboratorio e la presenza dei salinari (a loro è affidata l'accoglienza del pubblico) hanno lo scopo di mantenere la promessa di un'accoglienza attenta alle esigenze delle diverse categorie di visitatori.


Obiettivi raggiunti?

Se il senso tematico del museo di Cervia è nella presentazione del rapporto storico e culturale della comunità con il mare, ingovernabile e agitato, e con la salina, quieta e governabile, il senso museale sta in uno stile di comunicazione basato sui rapporti di mediazione fra patrimonio culturale e pubblico, fra le ragioni della storia salinara e quelle dei diritti del visitatore.

Per un museo appena inaugurato l'analisi dei risultati conseguiti può basarsi sostanzialmente sulla valutazione sia della rispondenza fra idea/progetto e allestimento installato, sia della risposta e della soddisfazione del pubblico. Se nel primo caso l'evidenza del risultato è facilmente e immediatamente valutabile, per il secondo sarà necessario adoperarsi per strutturare una forma di rilevamento capace di raccogliere la "voce del visitatore". Già dai primi mesi di apertura al pubblico tale "voce" ha fornito stimoli per piccoli interventi migliorativi e di assestamento. Ora la sfida che attende il Museo del sale di Cervia avrà sostanza nella sua capacità di essere conseguente a quell'"ascoltare per servire" che, già dichiarato in fase di progetto, è oggi pubblicamente affermato nel documento di missione e nel regolamento.

 

Per informazioni:

MUSA - Museo del sale

Via Nazario Sauro, Cervia

tel: 0544979239


Nota

(1) Le attività del gruppo, costituitosi in associazione nel 1990, sono il risultato di un'esperienza maturata dopo anni di puntuale ricerca, animata da Agostino Finchi (salinaro), che ha scandagliato a fondo la memoria collettiva locale preservando un'interessante quantità di testimonianze materiali, orali e documentarie. Le iniziative di studio, poi raccolte principalmente attorno alla mostra etnografica e al museo a cielo aperto costituito dalla salina artigianale "Camillone", si sono rivolte alla realtà territoriale seguendo diversi filoni disciplinari di indagine e affrontando problematiche sia di carattere etnografico che storico-economico e storico-sociale.

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