Rivista "IBC" XI, 2003, 4

Dossier: L'IBC per l'Europa

territorio e beni architettonici-ambientali, dossier /

"Life - ECOnet": realizzare una rete ecologica

Alessandro Alessandrini
[IBC]
Enrico Ottolini
[IBC]
Patrizia Rossi
[IBC]

La Regione Emilia-Romagna, insieme alle Province di Modena e Bologna, partecipa al progetto europeo "Life - ECOnet", per lo studio e la definizione di una rete ecologica nei territori di pianura delle due province. Il progetto è finanziato con il programma comunitario "Life - Ambiente" ed è coordinato dalla Contea inglese del Cheshire, con la partecipazione, tra gli altri, della Provincia olandese del Gelderland e della Regione Abruzzo.

Lo spirito del progetto consiste principalmente nello scambio di esperienze tra realtà confrontabili dal punto di visto ecologico, ma diverse da quello normativo e realizzativo. In questo senso è stato di particolare interesse il confronto con la realtà olandese, molto simile a quella della pianura emiliana. Durante le visite di studio sono stati effettuati sopralluoghi per apprezzare le realizzazioni che hanno dato utili suggerimenti anche per migliorare la situazione della pianura padana.

Risulta peraltro sempre più evidente la necessità di orientare in modo progettato e coerente le risorse comunitarie per l'agricoltura, che troppo spesso vengono invece distribuite senza tener conto degli effetti, positivi o negativi, rispetto alle condizioni ecologiche del territorio. La rete ecologica può infatti diventare quel progetto strategico intorno al quale finalizzare risorse di intelligenza, conoscenza e volontà che finora sono disperse in mille rivoli tra loro incoerenti, se non addirittura in conflitto.

Una rete ecologica è formata essenzialmente da nodi e da corridoi, e serve per la conservazione della diversità biologica. In un ambiente fortemente determinato dalle attività umane, le popolazioni di animali e piante presentano spesso densità inferiori a quelle minime per garantire nel tempo la conservazione della specie. È quindi necessario progettare e realizzare "corridoi" che, per le loro caratteristiche strutturali, siano adatti allo spostamento di individui appartenenti a micropopolazioni diverse. Va precisato che i corridoi devono essere realizzati tenendo come riferimento le esigenze ecologiche delle specie che si intendono favorire.

Con il progetto "ECOnet" sono stati individuati tre habitat di riferimento: forestale, prativo e umido; si tratta dei tre habitat fondamentali che nella pianura sono presenti in maniera assai ridotta e frammentata. Per ciascuno dei tre habitat sono state individuate due specie animali il cui status conservazionistico fosse critico e che fossero rappresentative di condizioni ambientali favorevoli anche per altre specie (specie "guida"). La rete funzionale al miglioramento delle condizioni di vita delle specie animali individuate è stata progettata grazie all'utilizzo di un software messo a punto dall'Istituto Alterra, istituzione scientifica olandese afferente all'Università di Wageningen e una delle strutture con più esperienza nel campo delle reti ecologiche.

Anche grazie a questo studio è emersa l'importanza strategica delle aree fluviali come assi per la realizzazione o il rafforzamento dei corridoi ecologici. Le "Aree di riequilibrio ecologico", o altre aree realizzate con misure agroambientali, già funzionano efficacemente come nodi della rete. Sono stati avviati incontri e confronti con i soggetti che gestiscono le aree fluviali e i canali delle bonifiche. In particolare, oltre ad incontri generali, sono stati messi a punto progetti integrati di gestione in modo da migliorarne l'efficienza ecologica. Questi progetti sono stati redatti in collaborazione con il Centro italiano per la riqualificazione fluviale, che ha curato anche la stesura di linee guida per la gestione dei corsi d'acqua.

Il progetto parte dal presupposto che la progettazione e la realizzazione della rete ecologica è il frutto del pensiero, della volontà e del lavoro di diversi soggetti, sia pubblici che privati, e quindi richiede che vengano messe in rete queste risorse intorno a un progetto condiviso e frutto della partecipazione attiva di tutti. Sono quindi state sviluppate azioni per la individuazione dei "portatori di interessi" (stakeholders) utili e funzionali alla costruzione della rete. Grazie a questa parte del progetto è stato realizzato un indirizzario aggiornato; sono inoltre state effettuate e analizzate interviste, grazie anche alla collaborazione con la società "Eco&Eco". In questa direzione sono stati svolti incontri dedicati ai diversi stakeholders, a cura sia della Regione che delle Province.

Uno strumento decisivo per la progettazione e per il successivo monitoraggio della rete ecologica è il GIS, cioè un Sistema informativo geografico; grazie all'utilizzo di questo strumento è stato realizzato il progetto di rete, del quale già si è parlato; è stato inoltre eseguito un confronto delle trasformazioni storiche che il territorio ha subìto e sono state analizzate e quantificate la perdita di habitat e la frammentazione dovuta sia alle infrastrutture stradali che alla espansione urbanistica.

L'informazione e la disseminazione sono azioni decisive per la diffusione delle conoscenze e della consapevolezza: a questo scopo sono stati realizzati un quaderno informativo e carpette contenenti schede iniziali e altre schede che illustrano i risultati del progetto [su cui si veda anche l'articolo di Alessandro Alessandrini, Enrico Ottolini e Patrizia Rossi nel n. 3/2002 di "IBC", ndr]. È in corso di redazione il rapporto finale del progetto, che darà conto di tutte le azioni intraprese e dei risultati a cui si è pervenuti.

 

Sito web di riferimento:

www.lifeeconet.com

 

Referenti IBC:

Alessandro Alessandrini, Enrico Ottolini, Patrizia Rossi

(econet@ibc.regione.emilia-romagna.it)

 

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