Rivista "IBC" XI, 2003, 4

Dossier: L'IBC per l'Europa

musei e beni culturali, dossier / media

"Minerva": verso un'Europa digitale

Maria Pia Guermandi
[IBC]

Nel dicembre del 1999 la Commissione Europea elaborò una nuova iniziativa, denominata "eEurope", con l'obiettivo di diffondere i benefici della Information Society a tutti gli europei: al giugno 2000 risale l'"eEurope Action Plan 2002" che, fra i suoi obiettivi, sottolineava l'importanza delle industrie di contenuti per l'elaborazione di valore aggiunto nella creazione e diffusione della diversità culturale europea. D'altro canto le cosiddette industrie di contenuti (content industries) stanno divenendo uno dei settori in maggiore crescita dell'economia europea, tanto che la Commissione Europea ha identificato questo settore come area prioritaria di intervento. Fra gli ambiti che possono più ampiamente sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali si può annoverare quello del patrimonio culturale e per questa ragione la Commissione ha dato ampio supporto alle iniziative di digitalizzazione in questa direzione.

Tra queste iniziative rientra a pieno titolo il progetto "Minerva (MInisterial NEtwork for Valorising Activities in digitisation)". L'obiettivo di "Minerva" è creare un network dei ministeri della cultura degli Stati membri per discutere ed armonizzare le attività intraprese nella digitalizzazione dei contenuti culturali e scientifici e per creare una piattaforma europea condivisa attraverso l'elaborazione di linee guida, raccomandazioni, manuali e strumenti sulla digitalizzazione, sui metadati, sull'accessibilità a lungo termine e sulla conservazione. La digitalizzazione dei contenuti è, come detto, considerato il primo necessario passo da compiere per arrivare alla costituzione di una vera e propria Europa digitale.

Il progetto "Minerva", i cui membri lavorano assieme per rendere visibile e accessibile il patrimonio culturale e scientifico europeo digitalizzato, è finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma "IST (Tecnologie per la società dell'informazione)" e del V Programma Quadro. Il progetto ha avuto inizio nel marzo 2002 e terminerà nel marzo 2005, ma la rete creata nel frattempo dovrebbe assumere un carattere di stabilità e continuità nel tempo. Il principio di base di "Minerva" afferma che "le conoscenze culturali e scientifiche europee formano un patrimonio esclusivo di pubblico valore che riflette la memoria collettiva in perenne evoluzione delle diverse società che caratterizzano l'Europa, fornendo al contempo una solida piattaforma di partenza per lo sviluppo dell'industria europea dei contenuti digitali in una società del sapere a dimensione sostenibile". La digitalizzazione dei contenuti culturali è quindi ritenuta essenziale per valorizzare e promuovere la diversità culturale senza contare l'impatto positivo che tale operazione può avere sull'istruzione, il turismo e l'industria dei media.

"Minerva" si richiama ai principi di Lund (www.cordis.lu/ist/ka3/digicult/lund_principles.htm) secondo i quali la digitalizzazione fornisce un meccanismo chiave per sfruttare il patrimonio unico dell'Europa e per sostenere la diversità culturale, l'educazione e lo sviluppo di industrie di contenuti. Negli ultimi anni (ormai lustri) molti stati europei hanno investito notevoli risorse in programmi e progetti destinati alla digitalizzazione di simili contenuti tra cui le collezioni dei musei, gli archivi fotografici e audiovisivi, i documenti storici e manoscritti e la documentazione libraria in generale. Lo sfruttamento di tali risorse rischia però di essere fortemente limitato da numerosi problemi fra i quali occorre registrare, prima di tutto, l'approccio frammentato che ha caratterizzato i vari strumenti adottati, l'obsolescenza di tecnologie e standard che rischia di rendere inutilizzabili le risorse elaborate e, infine, la mancanza di modalità di accesso semplici e universali per tutti i cittadini. A questi si possono aggiungere i problemi connessi alle complesse tematiche (ancora oggetto di forte discussione) relative ai diritti di proprietà intellettuale e la carenza, intermittente, di programmi di investimento a lungo termine.

Proprio per offrire una serie di soluzioni a questi problemi, nel giugno 2001 i rappresentanti di tutti gli stati membri del Consiglio Europeo riunitisi a Lund (Svezia), hanno formulato una serie di raccomandazioni al fine di attivare istituzioni di coordinamento stabile fra i vari progetti, e di incoraggiare la promozione e l'incentivazione delle buone pratiche da armonizzare e ottimizzare a livello nazionale e comunitario. Il risultato a cui pervenire, in ultima analisi, è lo sviluppo di una visione europea di azioni e programmi, il cui obiettivo finale sia la costituzione di un'Europa digitale anche in ambito culturale. Il Piano d'azione di Lund identifica 4 principali aree d'azione:

- miglioramento di politiche e programmi attraverso la cooperazione e il benchmarking;

- scoperta di risorse digitalizzate;

- promozione delle buone pratiche;

- quadro dei contenuti e qualità dei punti di accesso (siti web e portali).

Per verificare le iniziative e i risultati ottenuti nel tempo è stato istituito un gruppo di rappresentanti nazionali che si riunisce ogni sei mesi per condividere le esperienze nazionali e creare una piattaforma comune per la cooperazione e il coordinamento delle iniziative nazionali.

Il principio prioritario di azione, dal punto di vista politico, è rappresentato dal forte livello di coinvolgimento dei governi nazionali. Oltre al coordinamento fra i relativi programmi nazionali, una delle azioni di "Minerva" è consistita fin dall'inizio nello stabilire comunque contatti con altri paesi europei, organismi internazionali, associazioni, reti e progetti convolti nel settore della digitalizzazione. Il potenziale insito nei progetti di digitalizzazione rischia però di essere fortemente limitato dai problemi evidenziati nei principi di Lund, in questo senso "Minerva" ha deciso di concentrare le proprie attività a partire dalla problematica centrale rappresentata dalla garanzia della qualità e quindi nella creazione di una struttura tecnica comprensiva e interoperabile a livello europeo che garantisca la qualità dell'accesso e la realizzazione di nuovi servizi per i cittadini.

Oltre all'ambito politico tramite il quale si garantisce una stretta collaborazione tra gli stati membri attraverso istituzioni al più alto livello e si fornisce visibilità alle iniziative nazionali, promuovendo lo scambio di buone pratiche e assicurando la diffusione e la conoscenza delle politiche e dei programmi comunitari a livello nazionale e locale, "Minerva" opera su un livello tecnico che riguarda la creazione di una comune piattaforma europea costituita da una serie di raccomandazioni e linee guida, metadati, standard relativi alla digitalizzazione, alla conservazione e all'accessibilità a lungo termine dei contenuti, nel quadro della garanzia di qualità.

La struttura operativa del progetto è costituita da uno steering committee costituito da un rappresentante per ogni partner e da una serie di gruppi di lavoro costituiti da esperti nominati dai partner. Questa struttura europea è replicata in ogni paese da un'analoga struttura nazionale costituita da una Commissione nazionale rappresentativa di tutti settori coinvolti (archivi, musei, cinema, ecc.) e da gruppi di lavoro nazionali per ciascuna linea di attività. I gruppi di lavoro svolgono le loro attività in stretto e costante rapporto con i colleghi europei, mentre il coordinatore di ciascun gruppo garantisce che tutte le attività vengano realizzate in un'ottica di integrazione europea. Le aree di lavoro all'interno di "Minerva" sono le seguenti:


Benchmarking

Il benchmarking è stato riconosciuto come strumento valido per lo scambio di esperienze e la conoscenza di ciò che può essere considerato una buona pratica, ovverosia un esempio da considerare come parametro di riferimento. La definizione di un modello di benchmarking per le politiche e i programmi di digitalizzazione è tuttora in corso in molti degli Stati membri. [www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/benchmarking.htm]


Inventari e scoperta di contenuti digitali, interoperabilità, multilinguismo (Metadati)

All'interno di una piattaforma comune europea sono ipotizzabili molteplici servizi integrati rivolti a tipologie di utenza differenziate: per consentire accessi integrati via web a questa molteplicità di risorse occorre puntare sull'interoperabilità, sia tecnologica, sia dei contenuti. In questa direzione un aiuto decisivo è offerto dalle tecnologie e dagli standard di metadati, alcuni dei quali già operativi: essi consentono, anche se ad un livello tuttora iniziale, l'attivazione di servizi di ricerca e indicizzazione incrociata e quindi la creazione di vere e proprie piattaforme di interoperabilità. Gli ostacoli alla diffusione di tali strumenti sono però rappresentati dalla gestione dei diritti di proprietà intellettuale e dal multilinguismo: in alcuni dei paesi aderenti al progetto "Minerva" sono quindi stati istituiti dei sottogruppi per l'analisi di tali problemi che comprendono, fra le altre attività, una raccolta della legislazione internazionale sulle problematiche del diritto d'autore, del copyright e della tutela dei dati.

[www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/inventor.htm] [www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/servprov.htm]


Buone pratiche e centri di competenza

Poiché le attività di digitalizzazione, come sopra rilevato, sono in corso ormai da anni, competenze e professionalità in questo settore sono ampiamente disponibili in Europa: il problema, ancora una volta, è costituito dalla mancanza di informazioni di ritorno su esperienze e competenze maturate nel corso dei progetti. Il gruppo di lavoro procede quindi all'analisi di esempi di buone pratiche e alla raccolta delle linee guida sulla digitalizzazione presenti in Europa, ma anche a livello extraeuropeo, per giungere ad un'analisi comparata.

[www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/goodpract.htm].


Qualità e accessibilità dei siti web delle istituzioni culturali.

Le applicazioni web delle istituzioni culturali rappresentano uno degli strumenti più efficaci per la formazione, l'educazione e la ricerca culturale e scientifica. Il gruppo di lavoro italiano di questo settore ha elaborato un manuale per la qualità dei siti culturali pubblici nel quale sono proposti sia criteri di qualità, sia un metodo di analisi e validazione per misurare la qualità di un'applicazione web culturale; il manuale tiene conto delle linee guida prodotte dalla "World Wide Web Accessibility Initiative" per l'accessibilità dei contenuti web ad utenti con esigenze specifiche, oltre a recepire la regolamentazione, in materia di accessibilità ai contenuti, delle amministrazioni pubbliche, sviluppata nell'ambito del Piano d'azione "eEurope 2002". Il manuale è stato presentato, per l'approvazione, in occasione della Conferenza europea di "Minerva", intitolata "La qualità del Web per la Cultura" (Parma, 20 e 21 novembre 2003).

[www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/userneeds.htm].


L'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) svolge all'interno di "Minerva" un lavoro di coordinamento nei confronti delle altre regioni italiane con le quali esiste un sistema di verifiche incrociate ed è inoltre direttamente coinvolto, a livello scientifico, nei vari gruppi tematici. Nello specifico, le aree tematiche all'interno delle quali l'IBC sta apportando il proprio contributo scientifico e operativo, sulla base dell'esperienza acquisita in questi settori, sono quelle relative ai metadati, al benchmarking, e alla qualità dei siti web.

 

Sito web di riferimento:

www.minervaeurope.org

 

Referenti IBC:

Benchmarking - Margherita Spinazzola

(MSpinazzola@regione.emilia-romagna.it)

Metadati - Vincenzo Bazzocchi

(VBazzocchi@regione.emilia-romagna.it)

Qualità dei siti web - Maria Pia Guermandi

(MPGuermandi@regione.emilia-romagna.it)

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