Rivista "IBC" XI, 2003, 4
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / editoriali
Dopo il numero estivo della nostra rivista, nel quale si dava notizia del lavoro a più gruppi e a più voci sugli chemins de la mémoire, ci è parso conveniente continuare questo discorso europeo tra biblioteche, archivi, ambienti e musei: un discorso, come si vedrà dal dossier interno, che per noi viene da lontano, con radici oramai trentennali, a conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l'universo dei libri e delle cose ha da sempre un respiro internazionale, in un orizzonte in cui le diverse tradizioni si incontrano senza annullarsi, dialogando con una ragione comune che corrisponde ancora a quella che nel Settecento della sensibilità e dell'Illuminismo si definiva la République des lettres.
Anche la cultura nel suo lavoro quotidiano, quello che sfugge ai grandi eventi ma che fonda un costume comune, un esercizio solido e non effimero, deve fare la sua parte nel momento in cui l'Europa dei politici è sulla via di una costituzione unitaria e di nuovi equilibri istituzionali: e qui vanno messi a confronto metodi, prospettive, procedure, problemi, ipotesi, soluzioni, con una logica concorde nel suo pluralismo, correlata alla concretezza molteplice degli strumenti e delle situazioni. E il dialogo cresce di giorno in giorno, di esperienza in esperienza, di domanda in domanda: è un modo, in fondo, per mettere alla prova la possibilità di costruire una humanitas europea, in un rapporto diretto che è a un tempo tecnico e umano, quasi un inizio di amicizia sul campo.
Ma per noi dell'IBC divenire europei significa insieme radicarsi nel territorio e riconoscerne i caratteri singolari per poi interpretarli in una dimensione nitidamente metaregionale. E poiché il 2003 è stato assunto come l'anno internazionale dell'acqua, si è scelto di ragionare anche delle attività a cui attendiamo nell'ambito della conservazione e della valorizzazione dei materiali documentari e cartografici relativi alle nostre acque, dal Po alla Grada bolognese, fino al complemento necessario quanto mirabile delle bonifiche. Anche l'apparato fotografico in questo caso si associa intimamente alla materia fluviale. Uomini, oggetti, paesaggi, sofferenze, invenzioni, scorci, è una storia padana che ritorna sotto i nostri occhi a ricordarci l'aspra avventura della nostra terra, un passato che è ancora vicino. Dirà il lettore se siamo riusciti a costruire il discorso che ci stava a cuore.
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