Rivista "IBC" XI, 2003, 3
Dossier: Percorsi della memoria
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi, dossier /
All'inizio del 2001, durante una riunione tra storici interessati alla rete, ai suoi contenuti storiografici e alle sue problematiche mediatiche - riunione nata nel contesto della rubrica trimestrale "Spazi Online" della rivista di storia contemporanea "Memoria e Ricerca", sostenuta dall'Ente Casa Oriani di Ravenna (FrancoAngeli editore) - nasce l'idea di "schedare" i contenuti del web italiano dedicato alla storia contemporanea. La riflessione sulla qualità e la quantità di questi contenuti era il fondamento e nello stesso tempo l'obiettivo finale del lavoro prospettato.
Per raggiungere questo scopo - forse troppo ambizioso e certamente precario visti la mortalità elevata e i continui cambiamenti e aggiornamenti dei siti - si è deciso di offrire uno spaccato della rete schedando risorse web rilevate tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, catturandone i contenuti presenti a quella data e immagazzinando i dati raccolti in un archivio digitale. Per poter procedere si è dovuto affrontare una duplice operazione. La prima, più teorica, rispondeva alla necessità di offrire al pubblico degli addetti ai lavori una scheda descrittiva che rendesse conto criticamente dei siti web. La seconda parte operativa, il vero e proprio lavoro empirico, è consistito nell'adoperare questa scheda per analizzare un numero rappresentativo di siti di storia contemporanea e immagazzinare i dati in un database predisposto da Massimiliano Livi. L'operazione, nelle sue due parti, era tutt'altro che facile vista la disomogeneità dei materiali che in rete vengono ascritti alla "storia contemporanea" e data la difficoltà di accordarsi sui parametri di una scheda-tipo.
Il progetto è così approdata all'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) che ne ha sostenuto la realizzazione durante tutto il 2002 e la prima metà del 2003, dando al gruppo composto da Stefano Vitali, Antonino Criscione, Carlo Spagnolo, Teresa Bertilotti, Elena Sodini, Patrizia Vayola, Giovanni Focardi, Massimiliano Livi e Serge Noiret (con professionalità diverse ma complementari nell'ambito del mestiere di storico: dall'archivista al bibliotecario, ai ricercatori e agli insegnanti) la possibilità di confrontarsi con questi due livelli del progetto. In un primo momento la discussione sull'elaborazione della scheda si è concentrata sulla definizione dei parametri: si partiva dal presupposto che la scheda dovesse sia contenere elementi specificatamente descrittivi di un sito web di storia, sia possedere criteri di valutazione dei contenuti sotto vari aspetti, da quelli tecnici legati al medium internet a quelli tradizionali connessi alla critica dei prodotti storiografici.
Antonino Criscione metteva infatti fin dall'inizio in risalto la necessità di non fermarsi solo alla parte descrittiva formale delle pagine web, affermando che se i siti vanno recensiti come i libri (alludendo con ciò al rigore e alla tensione conoscitiva richiesti dall'operazione) proprio per tenere fede a questo impegno gli strumenti di analisi critica legati alla cultura del libro rischiano di non essere sufficienti. Il problema che il gruppo di lavoro si trovava di fronte, secondo Criscione, era anche questo: come utilizzare al meglio gli strumenti di lettura e di analisi già sperimentati in relazione ai libri di storia e quali altri nuovi strumenti trovare e utilizzare in relazione ai siti web di storia.
La parte certamente più originale della scheda nasce così dall'esigenza di superare questo scoglio: la definizione di "nuovi strumenti" per analizzare quanto di "storico" si trovi in rete. Uno scoglio superato attraverso l'approfondimento di due categorie, a loro volta divise in varie sottocategorie: la prima dedicata a descrivere, con parametri identici per tutti i siti schedati, i loro contenuti, la seconda rivolta ad analizzare l'organizzazione degli spazi interni al sito. I progetti internazionali e nazionali di schedatura di siti web che si trovano nei portali o nei database della rete offrono pochi riassunti descrittivi (i cosiddetti abstracts) oltre agli elementi della descrizione bibliografica. Nel progetto in questione, invece, si sono introdotti elementi innovatori nell'approccio alla schedatura, oltre a mantenere i criteri informativi e descrittivi formali ispirati ad alcuni parametri dei 15 elementi di base offerti per la descrizione delle pagine web dal progetto "Dublin Core": l'URL (l'Uniform Resource Locator: il cosiddetto "indirizzo" di un sito), il titolo, la data di realizzazione e dell'ultimo aggiornamento, gli autori, l'ente editore ecc.
Una volta definita la scheda - la cui funzionalità è stata verificata e testata con alcuni esempi di schedatura - rimanevano da determinare i criteri di selezione dei siti di storia contemporanea ai quali applicare la schedatura per offrire uno spaccato il più realista ed emblematico possibile del panorama storiografico presente nella rete italiana in quel momento. Si è scartata l'ipotesi di classificare i siti seguendo alcuni tòpoi della storia novecentesca o seguendo soltanto categorie tematiche come la storia sociale, quella economica, quella politica, ecc.: il gruppo si è invece accordato sulla definizione di una tipologia di soggetti produttori di siti, oltre a mantenere alcune categorie a soggetto che trovano uno sviluppo particolare in rete.
Tra i produttori di siti abbiamo individuato le scuole (Patrizia Vayola), le istituzioni amministrative e del governo del territorio (Giovanni Focardi), quelli le associazioni, i centri e le istituzioni dedicate agli studi storici (Serge Noiret) gli archivi storici e gli istituti culturali per la storia contemporanea (Stefano Vitali), e infine le riviste elettroniche e i portali storiografici (Carlo Spagnolo). Tra le categorie a soggetto, invece, sono state proposte la storia delle donne e gli studi di genere (Teresa Bertilotti), la storia militare (Elena Sodini), l'eversione, le stragi, e i misteri irrisolti degli anni Settanta-Ottanta del Novecento (Massimiliano Livi), e infine un tema centrale per la rete oltre che per la storia del Novecento: fascismo e antifascismo (Antonino Criscione). In tutto sono stati schedati oltre 200 siti appartenenti a queste categorie, che sono state a volte anche allargate scegliendo diverse tipologie di enti produttori o di editori di siti di storia contemporanea, come biblioteche o musei.
Il progetto si è concluso nell'estate del 2003 e oltre alle schede dei siti ha prodotto le relazioni descrittive specifiche del lavoro svolto per ciascuna categoria analizzata. Le schede più significative, insieme ovviamente al modello di scheda individuato, verranno pubblicati in un volume della collana "ERBA" della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC, volume che conterrà le relazioni finali sui risultati dei lavori individuali di schedatura, la storia dettagliata del progetto e le considerazioni conclusive sugli obiettivi raggiunti. Il volume verrà presentato nella primavera del 2004 in un convegno nazionale che si terrà a Bologna e che negli auspici del gruppo di lavoro dovrebbe divenire il primo forum e osservatorio critico del web di storia contemporanea italiana.
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