Rivista "IBC" IX, 2001, 4
Dossier: GOT in progress
biblioteche e archivi, dossier /
Il tema della salute, oggi, è affrontato in modo globale ed ampio. Operare in campo sanitario e medico significa toccare i temi dalla tutela della salute e della pratica terapeutica nei vari momenti della vita. La promozione della salute e la prevenzione delle malattie - ad esempio - spaziano dalla tutela ambientale, agli stili di vita e all'alimentazione per giungere fino agli interventi di prevenzione e di diagnosi precoce specialistici. Per rispondere in modo appropriato ai diversi bisogni, i servizi sanitari si avvalgono sempre più di efficaci approcci informativi e di comunicazione. Sopra tutto si impone la costruzione di un rapporto sereno e di fiducia tra medico e ammalato, che rimane garanzia di un autentico ed efficace apporto terapeutico.
In questi numerosi ed articolati processi comunicativi un ruolo fondamentale è svolto dall'informazione, che ha raggiunto una consistente ampiezza di temi e di strumenti di diffusione. Non si possono dimenticare: la ricca letteratura di divulgazione medica e scientifica che raggiunge anche il vasto pubblico attraverso la stampa quotidiana e periodica; le numerose iniziative di editoria tradizionale, né tantomeno il ruolo tutt'altro che trascurabile svolto dalla televisione, dalla radio e da nuovi media tecnologici.
L'informazione tempestiva ed efficace è anche uno dei pilastri della pratica e della ricerca medica. In questo quadro le biblioteche biomediche, che costituiscono un ponte fra area culturale e area medico-sanitaria, svolgono un ruolo importante e coerentemente individuano e sperimentano nuovi strumenti e procedure.
Efficacia ed efficienza nell'impiego delle risorse disponibili ai fini di una razionalizzazione ed una integrazione delle stesse sono ormai diventati concetti cardine verso cui convogliare energie ed attività. Se a ciò aggiungiamo l'insegnamento e la metodologia dell'Evidence Based Medicine che rilancia e feconda il ruolo della biblioteca nel sistema sanitario, allora la direzione concreta da prendere appare più chiara. Alle biblioteche biomediche occorrono forme organizzative e procedure snelle per lavorare insieme. Tali strumenti non necessariamente devono essere nuovi, si tratta piuttosto di applicare anche al settore delle biblioteche metodi di aggregazione fra enti che vasti settori dell'economia utilizzano già da molto tempo, come per esempio i consorzi e le unioni d'acquisto.
Le biblioteche biomediche necessitano, oltre all'attività di bibliotecari e documentalisti, di strumenti biblioteconomici affinati e nutriti da una pratica che si confronti ogni giorno con le nuove tecnologie e con un'utenza sempre più remota. Occorre dotarsi di mezzi tecnologici e comunicazionali adeguati per offrire servizi a supporto di una pratica clinica basata sulle prove di evidenza scientifica.
Le convenzioni fra enti per il raggiungimento di scopi comuni rappresentano forme di organizzazione non certamente nuove per le amministrazioni regionali e sanitarie, ma se applicate alla realtà bibliotecaria locale acquistano sicuramente una valenza nuova e pongono le basi per effetti moltiplicatori futuri. In questo modo gli acquisti comuni di risorse informative per ridurre i costi e fornire servizi cooperativi, mettendo a disposizione dell'utenza non soltanto il patrimonio bibliografico e documentario di una sola biblioteca bensì quello di un sistema di biblioteche specialistiche, sono obiettivi che possono essere raggiunti. Ed è con vero piacere che licenziamo la pubblicazione di questo inserto di "IBC" riguardante le prime tappe del progetto in corso che beneficia del supporto tecnico-scientifico della Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari, auspicando che l'esperienza consortile fra alcune biblioteche delle aziende sanitarie regionali si allarghi fino a comprendere tutte le biblioteche delle aziende sanitarie presenti in Emilia-Romagna.
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