Rivista "IBC" IX, 2001, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni

La rocca di Canossa

Maria Luigia Pagliani
[Assessorato alla cultura, sport, progetti per i rapporti con i cittadini della Regione Emilia-Romagna]

Edificata nel 940 da Azzo Adalberto figlio di Sigifredo di Lucca, la rocca di Canossa deve la sua fama, come ogni manuale di storia ricorda, al drammatico episodio della guerra delle investiture: qui nel gennaio del 1077 l'imperatore Enrico IV si umiliò di fronte a Gregorio VII ospite della contessa Matilde, la più illustre e celebrata discendente del signore di Lucca.

Canossa era ben più di un castello: era un vasto complesso dove trovava risposta sia l'esigenza militare (la fortezza con la sua triplice cinta muraria fu il perno del sistema di controllo di un fascio di vie di grande comunicazione) sia l'esigenza culturale. Qui, infatti, venne edificato un monastero di obbedienza benedettina, laboratorio per la conservazione e diffusione della letteratura classica, e una chiesa, dedicata a Sant'Apollonio, che fu centro religioso, ma anche d'irradiazione artistica e tecnica.

Castello, almeno nella comune accezione, è quindi termine riduttivo che non rende giustizia a un centro che fu di rilevanza notevole sia sotto il profilo politico-militare, sia sotto quello culturale e religioso. La stessa imponenza dei ruderi, solo in tempi recenti indagati, sostiene questa lettura della storia di un luogo nella percezione dei più legata al nome della grande Matilde.

Non solo: la grandezza di Canossa non è solo spaziale, ma anche temporale. La celeberrima rocca innalzata dagli avi di Matilde non sorse su un nudo banco di arenaria bianca. Secoli prima in quei luoghi si incrociavano strade romane e qui furono stabiliti punti di controllo e difesa, dove antiche scolte garantivano traffici e scambi.

Questo è nell'essenziale il tema del libro Canossa nel sistema fortificato matildeo, curato da Franca Manenti Valli. Intorno al tema centrale sono stati organizzati - coniugando chiarezza espositiva, piacevolezza di lettura e ricerca scientifica - diversi contributi ad opera di noti studiosi. Ciascuno affronta singoli aspetti, che insieme ricostruiscono il complesso mosaico della storia antica e recente del sito. Si spazia dagli aspetti geomorfologici, alle caratteristiche strutturali, agli aspetti di storia militare, sino alla tradizione della rocca matildica nella cultura anche recente. La narrazione è accompagnata da un corredo iconografico che lascia ampio spazio alla cartografia storica e all'efficace grafica ricostruttiva.

Insieme a Franca Manenti Valli hanno collaborato: Mario Federico Roggero, Pier Giorgio Oliveti, Luciano Patroncini, Claudio Franzoni, Dino Palloni, Mario Rossi, Luigi Zarotti, Loreno Confortini, Gino Badini, Emanuela Garimerti.

 

Canossa nel sistema fortificato matildico, a cura di F. Manenti Valli, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, 2001, 158 p., L. 30.000, Euro 15,49.

 

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