Rivista "IBC" IX, 2001, 2
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne, pubblicazioni
È a cura di Massimo Pulini il catalogo a corredo della mostra Guercino, racconti di paese, allestita fino al 27 maggio scorso presso la Pinacoteca Civica di Cento. Numerose ed importanti le acquisizioni critiche contenute nel volume. L'esposizione, diretta da Fausto Gozzi, traeva spunto dal ritrovamento di un dipinto giovanile dell'artista, databile intorno al 1618, conservato presso i depositi dei Musei Vaticani e già attribuito ad anonimo bambocciante. Nel 1998 fu lo stesso Pulini a identificarne la corretta paternità artistica ravvisandone il soggetto, una Fiera sul Vecchio Reno come all'epoca se ne svolgevano nel letto disseccato del fiume, deviato nel 1459 nel nuovo alveo che da sud scartava la città di Cento per scongiurare i danni delle alluvioni: Tale ipotesi è confermata dai resti dell'arco di un ponte in pietra, raffigurati alla sinistra dell'avvallamento.
Nessun dubbio, quindi, che l'opera rappresenti un documento di grande rilevanza e per più di un settore di studio: esempio precocissimo di scena popolare italiana in anticipo sulle "bambocciate", fondamentale per gli studi sull'attività iniziale del Guercino, testimonia un aspetto storico preciso della campagna nei pressi di Cento o di Renazzo. Come i numerosi disegni di paesaggio prodotti dal maestro, che indulge di tanto in tanto alla descrizione quasi fiamminga dell'ambito locale: basti pensare alla Rotta del Reno conservata nelle raccolte grafiche di Chatsworth, allusione evidente allo straripamento del 1635, o al Paesaggio con fiume e nuotatori della Pierpont Morgan Library di New York, ripreso dalla sponda centese del fiume confermata, al confronto, dalla rappresentazione cartografica del Lucatelli.
Queste ed altre intuizioni, avvallate contemporaneamente dalla sezione iconografica della mostra "Bologna e l'Invenzione delle acque", curata dall'IBC, hanno permesso di riconsiderare con uno sguardo più ampio la tematica del paesaggio e la vitalità del soggetto popolare e descrittivo nella pittura bolognese, della quale appare finalmente ricucito il filo iconografico che dalle Botteghe e dalle Macellerie di Passerotti e Annibale Carracci porterà fino ai Mestieri del Mitelli e alle Scene di cortile di Giuseppe Maria Crespi. Un panorama ben più ampio, dunque, di quanto non figurasse due anni or sono nel capitolo dedicato a Bologna dalla mostra bresciana sulla scena di genere italiana, dove non comparivano, fino al Settecento, quelle più complesse interpretazioni del naturale inevitabilmente escluse dalla traccia prevalente dell'ideale classico emiliano. Oggi, grazie a questi fondamentali aggiornamenti, è possibile modificare ancora il disegno storiografico consolidato e delineare una logica e percettibile continuità nel solco di una ininterrotta attenzione al paesaggio.
Guercino, racconti di paese. Il paesaggio e la scena popolare nei luoghi e
nell'epoca di Giovanni Francesco Barbieri, a cura di M. Pulini, Milano,
Federico Motta Editore, 2001, 207 p., L. 110.000.
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