A Ferrara il prossimo 3 febbraio si tiene un convegno sul rapporto tra documentazione e volontariato. All'incontro, organizzato dal locale Centro servizi per il volontariato, la Regione Emilia-Romagna sarà rappresentata da Vera Negri Zamagni, vicepresidente ed assessore alla cultura della Giunta, e da Rosaria Campioni, soprintendente per i beni librari e documentari.
La legge quadro n. 266 del 1991 prevede la costituzione di centri di servizio per il volontariato, con funzioni di formazione, consulenza, informazione e documentazione; il finanziamento proviene dai contributi accantonati dalle fondazioni bancarie e i servizi offerti sono gratuiti. Dal 1996 ad oggi in Italia di questi centri ne sono nati cinquanta, ma tra tutte le funzioni previste quella documentaria risulta ancora la meno sviluppata. Questo significa che il reperimento, l'analisi e la selezione dei documenti prodotti, la produzione di strumenti di documentazione e la necessaria messa in rete di questi centri con il sistema pubblico sono tutti da organizzare.
Nello stesso ambito, prima e dopo la nascita dei centri di servizio per il volontariato, hanno operato ed operano dei centri di documentazione specializzati. In Italia ce ne sono centotrentatre e in Emilia-Romagna arrivano a venti (i dati, aggiornati ad ottobre, sono stati rilevati dall'associazione Centro documentazione handicap di Bologna). C'è quindi bisogno che i centri di servizio per il volontariato si colleghino e si confrontino sempre di più con i centri di documentazione esistenti: e questo è appunto lo scopo principale del convegno.
I lavori si svolgono presso la sala CEDOC di Ferrara (via 20 settembre, 47), per informazioni il telefono è: 0532 765 728; l'e-mail: csv@comune.fe.it.
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