Rivista "IBC" XXVII, 2019, 4

Dossier: Esplorazioni sul patrimonio culturale in Europa

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, dossier /

CHEurope: i critical heritage studies per l’Europa

Kristian Kristiansen
[Professore di archeologia presso l’Università di Gothenburg, Direttore scientifico di CHEurope]

I critical heritage studies - letteralmente studi critici sul patrimonio - sono un settore interdisciplinare emergente che si occupa di esplorare i modi in cui il passato viene utilizzato nel presente, focalizzando la ricerca su ciò che scegliamo (o meno) di conservare e perché scegliamo di farlo. I c.h. studies indagano quindi le relazioni di potere e politiche del passato nel presente come pure i processi di identificazione, conservazione e gestione del patrimonio; e il rapporto tra memoria pubblica e privata e le azioni che ne derivano.
Il progetto CHEurope si concentra sullo sviluppo di un nuovo quadro teorico e metodologico per gli studi critici sul patrimonio culturale e sulla loro applicazione per corsi formativi nella gestione del patrimonio e lo sviluppo delle industrie culturali in Europa. Il nostro programma esplora i processi attraverso i quali il patrimonio si costruisce come tale per essere sottoposto alle convenzionali attività di identificazione, cura e gestione. Le ricerche condotte in questa direzione dovrebbero avere un impatto più diretto sulle future politiche del patrimonio ed essere esplicitamente collegate a nuove modalità di formazione. Professionisti formati secondo queste modalità critiche avranno una maggiore consapevolezza che permetterà loro di instaurare un dialogo più democratico aggiornato con chi opera a vario livello nel settore del patrimonio culturale oggi e con il pubblico nel ventunesimo secolo.
Il nuovo approccio integrato al patrimonio culturale sviluppato attraverso CHEurope trae ispirazione, per quanto riguarda le basi teoriche, da questo ambito emergente dei critical heritage studies.
La vitalità di questo filone è testimoniata, fra l’altro, dalla prima conferenza internazionale dei c.h. studies che si tenne a Göteborg nel 2012 e alla quale parteciparono circa 500 studiosi. Considerando il fatto che il patrimonio culturale come ambito specifico si è inizialmente costituito al di fuori del mondo accademico e quindi nel settore operativo della gestione del patrimonio, la conferenza di Göteborg è stata il primo momento in cui si sia riconosciuta una convergenza tra mondo accademico e ambito gestionale anche se il rischio che le due dimensioni rimangano separate continua a persistere. Proprio in questa direzione, il nostro progetto CHEurope ha sviluppato un programma di formazione  mirato ad un rafforzamento dell’interazione fra questi due ambiti.
Sia i critical heritage studies che CHEurope possono contribuire in modo sostanziale alla comprensione dei meccanismi di patrimonializzazione e allo sviluppo di soluzioni creative ai problemi sociali, economici ed ecologici, che sorgono a seguito di conflitti tra i diversi sistemi di valore presenti nelle società contemporanee.
È un dato di fatto che il patrimonio culturale sia un fenomeno globale così pervasivo, da acquisire un'influenza fondamentale su come abbiamo modellato e rimodellato i nostri ambienti costruiti e naturali. Tale potente influenza culturale nelle società globali contemporanee suggerisce la necessità e l’urgenza di una visione globale – da tempo attesa - capace di gestire la complessità delle modalità in cui si esplica il patrimonio stesso nelle sue correlazioni con le questioni "critiche"  emergenti che il mondo oggi deve affrontare.
Il programma CHEurope finanziato dalla comunità europea, propone alla riflessione comune alcuni di  questi nuovi campi emergenti nel dibattito critico, ciascuno dei quali costituisce uno dei 5 ambiti di ricerca in cui è suddiviso il nostro progetto e che saranno descritti negli articoli successivi di questo dossier. Tali ambiti sono: 1. Il futuro del patrimonio in Europa, 2. Aver cura della città, 3. Il Patrimonio nel mondo digitale 4. Patrimonio e benessere e 5. La gestione del patrimonio e il coinvolgimento del pubblico.

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