Rivista "IBC" XXIV, 2016, 1

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / convegni e seminari

Si è svolta a Milano la XXIV Conferenza generale dell'ICOM dal titolo "Musei e Paesaggi culturali".
Quando il paesaggio è museo

Valentina Galloni, Margherita Sani
[Istituto per i beni culturali Regione Emilia-Romagna]

La ventiquattresima Conferenza Generale di ICOM (International Council of Museums) "Musei e Paesaggi Culturali", tenutasi dal 3 al 9 luglio 2016 a Milano, ha affrontato un tema caro alla museologia italiana e particolarmente legato alle caratteristiche storiche, culturali e morfologiche del nostro paese, ricco di emergenze culturali, che gli hanno valso la denominazione di "museo a cielo aperto".

Nello scegliere questa tematica, ICOM Italia ha voluto aprire con i colleghi di tutto il mondo un confronto per discutere, da un lato come i musei possano assumere il ruolo di centri di interpretazione e presidi di tutela del territorio e dall'altro come possano contribuire a diffondere la conoscenza non solo dei beni che conservano al loro interno, ma anche del patrimonio culturale diffuso che si trova nel territorio circostante.

La conferenza ha visto una larga partecipazione di professionisti museali, con oltre 3400 delegati da 129 paesi e ovviamente con una forte presenza di italiani.

Tra questi, anche 59 operatori dei musei dell'Emilia-Romagna, cui l'Istituto per beni culturali regionale ha offerto la possibilità di vivere in prima persona un evento internazionale di così grande portata e con un così alto potenziale in termini di networking, facendosi carico delle quote di iscrizione all'iniziativa.

Ma la preparazione alla conferenza e il coinvolgimento delle istituzioni regionali in realtà sono iniziati molti mesi prima, con l'indagine lanciata da ICOM Italia in collaborazione con CINECA a fine 2015 per censire i progetti museali legati alla valorizzazione del paesaggio culturale e del territorio. Nella nostra regione la ricerca è stata promossa da ICOM Emilia-Romagna, IBC e Polo Museale dell'Emilia-Romagna e ha avuto risultati incoraggianti: quasi un terzo dei progetti rilevati a livello nazionale provengono dalla nostra regione.

Questo esito non stupisce, considerando che fin dagli anni settanta le politiche dei beni culturali in ambito regionale - che diedero origine anche alla nascita dell'Istituto - sono state improntate a una concezione ampia del patrimonio, interpretato, conservato e valorizzato in stretta connessione e con un diretto rimando a quel paesaggio culturale che altro non è se non la sedimentazione geografica, storica, culturale, artistica del territorio stesso.

Proprio questa relazione con il territorio ha con il tempo contribuito a ridefinire l'identità del museo in Emilia-Romagna: non più solo luogo della conservazione, contenitore di beni materiali da tramandare alle future generazioni, ma luogo da cui far partire una serie di processi culturali di responsabilizzazione e coinvolgimento dei cittadini e riferimento strategico per la comunità.

I progetti con cui i musei della regione hanno partecipato al censimento ICOM presentano tipologie di intervento molto diverse. Ce ne sono alcuni in cui il tema del paesaggio culturale coincide con la ragione d'essere stessa del museo (ad esempio gli ecomusei); per altri esso costituisce un elemento di forte valenza educativa, per altri ancora di tipo documentale, anche al fine di produrre materiali illustrativi e promozionali; esistono poi situazioni che hanno rielaborato il paesaggio e creato percorsi a tema, della memoria o letterari, o costruito eventi di valorizzazione del territorio, quali festival, fiere e workshop. Ci sono infine progetti, in particolare di natura archeologica, dove il museo svolge a pieno il suo ruolo di presidio di tutela del territorio e altri dove sono stati ricostruiti insediamenti storici open air e dunque il museo stesso viene a coincidere con il paesaggio culturale.

In tutti i casi in corso di realizzazione i musei hanno generato partnership con istituzioni ed enti del territorio e sovente hanno collaborato con biblioteche e archivi, arricchendo le iniziative di inediti aspetti culturali che superano i singoli ambiti disciplinari. Spesso hanno coinvolto se non nuove, certamente altre professionalità rispetto a quelle solitamente impiegate (come grafici, registi, agenzie di comunicazione); diversi progetti hanno realizzato nuovi sussidi per la fruizione partecipata (in particolare siti, mappe geo-emotive, allestimenti partecipati) e in alcuni casi sono stati avviati processi di negoziazione ambientale.

Da un punto di vista qualitativo, tutti i progetti hanno raggiunto un livello medio-alto, al punto che 10 di loro sono stati indicati come best practices a livello nazionale e hanno avuto l'opportunità di presentarsi al pubblico nella vetrina internazionale offerta dalla conferenza ICOM.

Anche per quanto attiene gli aspetti educativo-didattici, ambito nel quale una valutazione puntuale è stata condotta dal Museo Officina dell'Educazione (MOdE) del Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna, tutti progetti hanno dimostrato di rispondere a agli standard di qualità individuati dal centro di ricerca dell'Ateneo bolognese.

La pubblicazione scaturita dal censimento e pubblicata da IBC in italiano e inglese, Musei e Paesaggi Culturali, è stata distribuita ai 3500 partecipanti alla conferenza ICOM ed è consultabile online.

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