Rivista "IBC" XIII, 2005, 2
biblioteche e archivi / mostre e rassegne, pubblicazioni
"Le fiabe mi stavano in mente come un seme, ci voleva soltanto un soffio di vento, un raggio di sole, una goccia d'erba amara, ed esse sbocciavano". Scriveva così Hans Christian Andersen. Si sono aperte in Danimarca il 2 aprile (data esatta della nascita) le celebrazioni internazionali del bicentenario dello scrittore danese artefice della reinvenzione del genere fiabesco, ma non solo: fu anche giornalista dall'acuto senso critico, affascinato studioso di testi scientifici, sensibile esistenzialista, entusiasta redattore di diari e taccuini di viaggio, appassionato scrittore di romanzi, ritagliatore minuzioso di immagini cartacee, e molto altro.
Andersen nacque nel 1805 nei bassifondi di Odense da un ciabattino e da una lavandaia. Orfano a undici anni, a quattordici partì solo per cercare fortuna a Copenaghen. Ripresi e conclusi gli studi grazie all'intervento filantropico di Jonas Collin, uno dei direttori del Royal Theater, Andersen si dedicò in un primo momento alla carriera di attore e cantante. Nel 1835 iniziò a scrivere fiabe, che formalmente erano dedicate ai bambini (ne compose 156, fino al 1874), ma che nel contempo strizzavano l'occhio al mondo adulto e che poco o niente avevano a che fare con i tradizionali racconti popolari. In un contesto storico nel quale ogni forma narrativa dedicata all'infanzia doveva contenersi nei limiti di un ragionato ammonimento educativo, irrompeva l'assoluta scompostezza dei suoi personaggi fiabeschi, l'incolmabile dolore degli umili e dei docili, la denuncia dei destini di separatezza dei diversi, la consapevolezza che non tutto può avere necessariamente un lieto fine, non su questa terra, come accade per esempio ne La piccola fiammiferaia.
La fama e il successo che cambiarono definitivamente il destino di Hans Christian Andersen furono dovute unicamente all'entusiastica accoglienza delle sue "storie" da parte dei bambini e delle bambine di tutta Europa, tanto che oggi, a duecento anni dalla sua nascita, le sue fiabe non hanno perso la forza e la suggestione che hanno stregato generazioni di bambini di ogni paese e, più attuali che mai, superano la fama del loro autore, e vivono di vita propria. Oltre 500 eventi sono in corso nel 2005, in Danimarca e nel mondo, per celebrare la nascita del grande scrittore danese, tra mostre, convegni, concerti, spettacoli di teatro e danza, film, nuove edizioni e riedizioni di libri e anche l'Italia non è da meno.
A Bologna, nella prestigiosa Sala Farnese di Palazzo, si è svolta, dal 13 aprile al 15 maggio, una grande mostra dedicata alle illustrazioni delle fiabe di Andersen, inaugurata in contemporanea con l'apertura dell'edizione 2005 della Fiera internazionale del libro per ragazzi. Le opere di grandi illustratori e fumettisti internazionali sono state esposte con l'intento non di celebrare, ma di leggere la grande attualità di Andersen e del suo universo fantastico. A corredo della mostra - promossa da Biblioteca Sala Borsa Ragazzi, Fiera del libro per ragazzi e Hamelin associazione culturale con il sostegno della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC e il patrocinio dell'Università di Bologna e dell'Ambasciata di Danimarca a Roma - sono stati pubblicati due volumi.
L'ombra e altri racconti è la raccolta inedita di fiabe di Andersen, alcune delle quali raramente proposte a un pubblico di bambini, pubblicata da Orecchio acerbo e illustrata dagli autori di Ole Chiudilocchio. Segue illustrare Andersen. illustrating Andersen, il catalogo bilingue italiano-inglese, pubblicato nella collana "Immagini e documenti" della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC ed edito da CLUEB, che documenta e approfondisce dal punto di vista critico la mostra grazie agli interventi di due massimi esperti di illustrazione e arti visive come Antonio Faeti e Jeffrey Garret.
Faeti racconta gli illustratori che illustrano Andersen e, attraverso i suoi ritratti, i diversi volti del grande autore danese, dall'Andersen "incantatore" insidiosamente sornione che complica le trame disegnato da Karel Thole, al personaggio sottilmente perverso che gioca con le figurine ritagliate di Anastassja Archipova, al cantastorie equivoco delle notti di tante fiabe tratteggiato da Kat Menschik, al sognatore pessimista di William Heath Robinson, al palcoscenico che Joel Stewart disegna sul suo volto, ma con la tela calata; e poi c'è Lilian Brøgger che lo chiude in una gabbietta, e Chiara Carter che lo ritrae due volte, mentre racconta una fiaba a se stesso.
Garret riconosce alla mostra del bicentenario il merito di avere riportato Andersen a casa, in quell'Italia che può dirsi la sua seconda patria, spiritualmente la prima, quella che gli ispirò il suo primo romanzo e in cui ambientò il più lirico dei suoi scritti di viaggio, Il Bazar di un Poeta. Il suo saggio ci accompagna poi a visitare la mostra, specie la prima sezione, in una sorta di "viaggio" attraverso il mondo delle illustrazioni contemporanee di Andersen, alcune delle quali appositamente create per tale occasione. Commentano l'esposizione anche gli altri saggi presenti nel catalogo.
Gli illustratori che si sono confrontati con l'opera di Andersen sono presentati nelle due sezioni distinte della mostra e di questo catalogo. La prima, "Le Nuove Illustrazioni dell'Imperatore", a cura della Fiera del libro per ragazzi in collaborazione con IBBY (International Board on Books for Young People), si compone di circa quaranta opere, una parte firmata da grandi illustratori internazionali cui è stato attribuito il premio Andersen, conferito ogni due anni dall'IBBY, e una parte composta da una selezione delle proposte di artisti affermati e più giovani che hanno aderito al concorso indetto dalla Fiera. Così, accanto alle opere di alcuni dei maestri riconosciuti dell'arte dell'illustrazione come Lisbeth Zwerger, Robert Ingpen, Kveta Pakovska, Quentin Blake, Ib Spang Olsen, Jorg Müller, Mitsumasa Anno, Anthony Browne, Dusan Kallay sono esposte quelle di illustratori di talento, ma meno conosciuti nel mondo. Chiude la sezione una rassegna, a cura di Giannino Stoppani cooperativa culturale, delle edizioni più significative dell'opera di Andersen uscite nel mondo in occasione del bicentenario.
La seconda sezione, "Ole Chiudilocchio", curata dalla Biblioteca Sala Borsa Ragazzi e da Hamelin associazione culturale, raccoglie circa quaranta opere inedite di fumettisti e illustratori chiamati, per il loro segno e la loro poetica, a reinterpretare una fiaba, a fare emergere con forza la modernità del tema che contiene. Vi si trovano i più significativi fumettisti e illustratori del panorama internazionale, da Lorenzo Mattotti a David B. e Blutch, da Francesca Ghermandi a Javier Olivares, da Stefano Ricci a Franco Matticchio, da alcuni tra i più originali disegnatori tedeschi come Anke Feuchtenberger e Markus Huber a Fabian Negrin, uno dei più originali e versatili illustratori in Italia.
illustrare Andersen. illustrating Andersen, a cura di Hamelin Associazione Culturale, Bologna, IBC-CLUEB, 2005 (Immagini e documenti), 175 p., _ 30,00.
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