Rivista "IBC" XIII, 2005, 2
musei e beni culturali, biblioteche e archivi / immagini, pubblicazioni
"Acta photographica", nuova rivista di fotografia, cultura e territorio, edita dall'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD) e da Bononia University Press, ha dedicato il secondo numero del 2004 al Mediterraneo, come luogo di scambio culturale, fra Oriente e Occidente, secondo l'impostazione dell'esordio, con la scelta di un tema dominante. Allora fu Ravenna, l'immagine della città d'arte fra Ottocento e metà Novecento, dalla documentazione per la tutela dei monumenti di Corrado Ricci ai lasciti rovinosi di due guerre mondiali. La seconda uscita si è fatta attrarre dall'"ansietà d'oriente" che già promana dall'antica città bizantina, e si è aperta a una straordinaria carrellata di fotografie storiche, dalla Grecia al Marocco, passando per Turchia, Siria, Libano, Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia e Algeria. Siti e monumenti archeologici, fortificazioni e moschee, città e porti, mercati e gruppi di persone, 180 immagini selezionate dai vastissimi fondi posseduti dall'ICCD.
Il saggio di apertura, di Manuela De Leonardis, è dedicato al Cairo, visto intorno al 1890 dal viaggiatore Wilhelm Hummel, illustrato da lastre fotografiche estratte dal fondo Di Loreto della corposa collezione André: emoziona percepire il vuoto assolato e il silenzio di spazi ora completamente modificati dalla crescita della megalopoli, dall'incedere del turismo di massa.
Angelo Maggi ci propone fotografie di interni e di decorazioni moresche dell'Alhambra, dai calotipi di Ignazio Cugnoni, fotografo che visitò Granada nel 1860. Il dettaglio architettonico e il sapiente intercalo di luci e ombre sono colti con grande efficacia, il complesso architettonico risulta letto con profonda veridicità, restituendo visibilità alle descrizioni "fotografiche" dell'americano Irving, che in The Alhambra (1832) rivelava al mondo la straordinaria qualità di questa cittadella reale.
Marina Sapelli indaga sulla collezione di sculture e ceramiche cipriote del Museo di antichità di Torino, formata sin dal 1847 e poi notevolmente incrementata intorno al 1870, e ancora nel 1877. Il ricco nucleo, che si somma all'importantissimo museo egizio, sottolinea la vocazione di Torino come centro dell'archeologia mediterranea e orientale. Le fotografie mostrano le vetrine con gli oggetti nell'allestimento del 1965 e nell'esposizione attuale nelle "Orangeries" di Palazzo reale.
Le 33 immagini di Luigi Fiorillo che documentano Alessandria d'Egitto dopo il bombardamento inglese dell'11 luglio 1882 ci introducono, nel saggio di Federico D'Alessandro, in un inaspettato scenario di guerra, quasi archetipo per le immagini tristemente note che ci lascerà in abbondanza il Novecento. Fra le paurose rovine stanno rare persone, dalle macerie traspare una città coloniale, il segno di una consolidata presenza europea, la cui stessa forza militare stroncherà col cannone la sommossa xenofoba del movimento nazionalista egiziano.
Non manca infine uno sguardo sull'immaginario fotografico occidentale dell'eros d'Oriente, nelle fotografie esposte nell'articolo di Alberto Manodori Sagredo, esempi di un campionario d'iconografia erotica prodotto dallo studio Lehnert & Landrok, aperto a Tunisi nel 1904. Immagini crude, di giovani inconsapevoli dello scarto profondo fra la loro domestica povertà e gli estranianti stereotipi dell'immaginario europeo, in uno scenario esotico costruito nel chiuso di un patio, finalizzato alla vieta fantasia erotica della donna schiava.
"Acta photographica. Rivista di fotografia, cultura e territorio", I, 2004, 2, "Mediterranea".
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