Rivista "IBC" XIII, 2005, 1

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

Trame di luce. Disegno e colore nei tessuti liturgici modenesi, a cura di C. Ciaravello e R. Fangarezzi, "Quaderni d'Arte Sacra" 4, San Giovanni in Persiceto (Bologna), Grafiche Beccari, 2004.
Trame nonantolane

Barbara Corradi
[collaboratrice del Museo civico di Modena]

Ancora una volta il Museo benedettino nonantolano e diocesano di arte sacra di Nonantola (Modena) è divenuto protagonista di una mostra degna di attenzione che, come le precedenti, non ha deluso le aspettative di un pubblico sempre più eterogeneo ma anche attento ai particolari, specialista ed esigente. Felice riscontro di un grande e impegnativo lavoro di catalogazione attuato in questi anni nelle diocesi di Modena e Nonantola, per altro ancora in corso, "Trame di luce" (aperta dal 6 novembre 2004 al 9 ottobre 2005) propone opere e manufatti pressoché inediti, rinvenuti negli armadi, nei dedali inesplorati di sagrestie di perduta memoria delle parrocchie della circoscrizione vescovile, esclusa la città di Modena.

L'esposizione progettata da Alfonso Garuti ha solide basi, fondate su lunghi anni di lavoro svolto mediante le schedature del patrimonio storico-artistico ecclesiastico, condotte prima dalla Soprintendenza poi, in tempi recentissimi, dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ed ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana. All'attività promossa dall'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, si affianca quella della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia, curatrice dei restauri, e dell'Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.

La mostra, che si propone fondamentalmente come un percorso didattico, si presta tuttavia a molteplici letture su piani molto più articolati. Se da un lato l'intelligente abbinamento di paramenti sacri a quadri e suppellettili ecclesiastiche permette di avere un riscontro immediato, diretto dell'utilizzo delle vesti liturgiche, dall'altro la qualità e la quantità delle opere esposte, per lo più tessili, trasformano questo appuntamento in un evento imperdibile per gli studiosi di tessuti. Nelle teche si schierano pianete, piviali, stendardi, calici, ostensori di epoche e manifatture diverse, illuminanti, nelle loro specificità, dell'evolversi e del divenire dell'arte al servizio della Chiesa. Tra le opere più importanti, senz'altro da segnalare le due pianete di Montebonello e Vesale risalenti alla seconda metà del XVI secolo, le più antiche finora ritrovate, esposte insieme al calice conservato nella parrocchia di Ciano, raro esemplare quattrocentesco ancora custodito in diocesi.

Non mancano inoltre esempi significativi delle diverse tipologie tessili e di lavorazione: i vivaci ricami policromi dei "racemi abitati" tipici dell'Emilia sei-settecentesca, il naturalismo e le sofisticate elaborazioni, condotte tecnicamente sul filo dell'impossibile, dei tessuti operati "stile Revel". Decori raffinati su sete preziose, migliaia di trame broccate passate e ripassate per dare e riflettere luce; civetterie e bizzarrie cedute dal mondo laico a quello religioso, trasformate, ricamate, ritagliate, divenute lecite, sacre. Una sezione è dedicata all'abito talare concesso, in via del tutto straordinaria, da papa Giovanni Paolo II, accompagnato da due uniformi: una da Cameriere Segreto, l'altra da Cameriere d'Onore soprannumerario di Spada e Cappa di Sua Santità, anche queste ultime memoria di fogge non più in uso in ambito pontificio.

Chiude il percorso l'allestimento che riproduce la celebrazione dell'Eucarestia in quarto; sacerdote, diacono, suddiacono e assistente rappresentano una storia ancora molto vicina a noi, ma già completamente sconosciuta alle nuove generazioni. Concepita come memoria del "dramma liturgico", "Trame di luce" rende di nuovo visibili oggetti, colori, segni che erano parte fondamentale e insostituibile dello svolgersi della messa, offerti ai fedeli come ulteriore veicolo di coinvolgimento del sentimento religioso; inoltre, il dispiegarsi delle tele dipinte, assurte al ruolo di glosse visive, guida perfettamente lo spettatore passo dopo passo rendendolo compartecipe di questo cammino.

Il catalogo, curato da Chiara Ciaravello e don Riccardo Fangarezzi, offre inoltre la possibilità di ammirare in anteprima due dei tre reperti tessili di epoca altomedioevale rinvenuti recentemente all'interno dell'Abbazia. Pezzi unici, di dimensioni impensabili, che presto saranno oggetto di un importante e complesso intervento di restauro e, speriamo in tempi relativamente brevi, visibili al pubblico. Straordinario lo sciamito purpureo a grandi "rote", di cui viene pubblicata solo l'immagine della prima parte ritrovata, con immense aquile dalle ali spiegate e il capo rivolto a destra, verso Oriente, attribuibile, secondo Paolo Peri, alla prima metà del IX secolo; altrettanto misterioso il secondo sciamito in seta giallo paglia, ricamato con leoni e cervi, probabilmente di manifattura meridionale o fatimita dell'XI-XII secolo, entrambi testimoni della più remota storia dell'Abbazia di Nonantola.

 

Trame di luce. Disegno e colore nei tessuti liturgici modenesi, a cura di C. Ciaravello e R. Fangarezzi, "Quaderni d'Arte Sacra" 4, San Giovanni in Persiceto (Bologna), Grafiche Beccari, 2004, 159 p., _ 25,00.

 

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it