Rivista "IBC" XIII, 2005, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / itinerari, pubblicazioni
Esce in aprile, in occasione del sessantesimo anniversario della Liberazione, una guida del Touring Club Italiano ai luoghi della Resistenza e del Secondo conflitto mondiale in Emilia-Romagna, che ha visto la collaborazione dell'Assessorato regionale al turismo (Servizio qualità delle aree urbane), con l'Istituto regionale per i beni culturali e la Soprintendenza per i beni librari e documentari. Il volume, che conterà 160 pagine, sarà stampato in italiano e inglese per una tiratura iniziale di 5.000 copie. Strutturata in 24 itinerari che coprono tutto il territorio regionale, la guida vuole essere uno strumento di facile consultazione per stimolare la conoscenza e la visita ai luoghi dove hanno operato le formazioni partigiane e dove negli anni 1944-1945 si sono contrapposti l'esercito alleato e quello tedesco.
Con un ricco corredo di mappe, foto in bianco e nero e a colori, la guida permetterà di percorrere centri urbani, borghi, valli e crinali facendo conoscere episodi e protagonisti di una regione che "dopo essere stata nell'Ottocento un grande laboratorio della politica e delle passioni civili, è stata plasmata dal Novecento e dai suoi conflitti conservandone i segni, le memorie dolenti ma anche la forza e la capacità per ricostruirsi, forte di quell'esperienza, nella nuova stagione democratica". Se al tempo della Grande Guerra l'Emilia-Romagna era stata risparmiata dal coinvolgimento diretto nel conflitto per essere soltanto il retrovia logistico per i rifornimenti al fronte, luogo di cura per i feriti nei suoi ospedali specialistici e provvisorio conforto per gli sfollati nei suoi campi di accoglienza, nella fase finale della Seconda guerra mondiale, essa diventava zona di operazioni per due eserciti che si combattevano in ogni angolo del suo territorio calpestando convenzioni e legalità internazionali in uno scontro totale nel quale veniva coinvolta la popolazione civile, e la lotta di Liberazione raggiungeva dimensioni e radicamento sconosciuti in altre regioni italiane.
Prescelta per la sua morfologia a ospitare parte di quel complesso sistema difensivo approntato dai tedeschi per rallentare l'avanzata alleata verso il fianco meridionale della Germania, la Linea Gotica, fu quella stessa morfologia di colline, di pianure e di valli densamente popolate a permettere la convivenza e la sopravvivenza delle formazioni partigiane nei lunghi inverni della sosta del fronte. Le ferite della guerra sono state in gran parte riassorbite, di esse restano tracce nei manufatti e nei campi trincerati disseminati lungo i crinali e le coste, ma, soprattutto, vanno ricercate in musei, monumenti, cippi, lapidi, cimiteri di guerra e raccolte di opere d'arte presenti in maniera capillare nei piccoli come nei grandi comuni. Per leggere correttamente la storia di un periodo complesso, partecipato e sofferto, costellato di lutti e di grandi aspirazioni, occorre una conoscenza complessiva dei soggetti, del tempo e dei territori e questa guida, immaginata per un viaggiatore attento e curioso, permette di coglierne i segni e decifrarne i messaggi.
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