Rivista "IBC" XII, 2004, 4

biblioteche e archivi / convegni e seminari, media, progetti e realizzazioni

Liberare l'accesso alle conoscenze disponibili in rete è una delle sfide più importanti del nostro tempo. Se ne è discusso a Santander, in Spagna, durante la nona Conferenza europea delle biblioteche mediche e sanitarie.
La salute si ritrova in rete

Eleonora Belletti
[Biblioteca medica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara - Arcispedale "Sant'Anna"]

Sono ormai quasi venti anni che in Europa è attiva la European Association for Health Information and Libraries ( www.eahil.org). L'EAHIL, che riunisce bibliotecari ed enti il cui interesse comune riguarda principalmente la scienza dell'informazione in campo medico e sanitario, conta ormai più di quattrocento membri provenienti dai vari paesi europei. Attraverso la cooperazione e il confronto tra le varie esperienze l'EHAIL si pone tra il medico e il bibliotecario tracciando la rotta migliore per raggiungere efficacemente una puntuale informazione scientifica, incoraggiando il progresso in campo medico-sanitario per mezzo di iniziative culturali, tra le quali conferenze internazionali di elevato livello scientifico e divulgativo.

Lo scorso settembre, nella cittadina spagnola di Santander, in Cantabria, si è tenuta la "9th European Conference of Medical and Health Libraries". Cinque giorni di intenso lavoro in cui la professione del bibliotecario biomedico emerge accompagnata da nuove problematiche, metodologie di studio, tecnologie informatiche, servizi innovativi, nonché affiancata da approfondimenti rivolti a tematiche classiche sempre presenti nel ruolo tradizionale del bibliotecario. Sessanta gli interventi presentati e quarantacinque i poster esposti durante la manifestazione: basta questo per dimostrare quanto ci sia da cogliere partecipando a queste apprezzabili iniziative.1

Tra i molteplici contenuti trattati nel corso di queste giornate, spicca senz'altro la rivoluzione elettronica che così prepotentemente si è imposta nella società di questi ultimi anni. A questo proposito il bibliotecario, nell'esaminare periodici, collezioni e risorse elettroniche, portali e database di ricerca, indossa la veste di trainer per la navigazione in internet. Ma se il mondo dell'E-health ha primeggiato, hanno comunque trovato spazio altri importanti argomenti come il diritto d'autore, il plagio, l'informazione medica al cittadino, il document delivery, il futuro delle biblioteche biomediche e, ovviamente, la medicina evidence based. Un ruolo sempre più preponderante, per quanto riguarda il cambiamento che le biblioteche entusiasticamente fronteggiano, riguarda l'opportunità, impensabile fino a pochi anni fa di divenire esse stesse produttrici di letteratura medica.

In questo senso appare molto significativo il contributo discusso da Ulrich Korwitz della Deutsche Zentralbibliothek für Medizin (ZB MED), centrato sul nuovo ruolo che le cosiddette risorse open access vengono assumendo negli ultimi anni. Tema centrale nella politica editoriale delle testate scientifiche open access è che "l'informazione scientifica è di proprietà degli scienziati e del pubblico, non appannaggio di oligopoli editoriali". Gli obiettivi di tali nuove forme editoriali in campo medico sono il miglioramento dell'accessibilità delle fonti e l'ampliamento delle possibilità di pubblicazione. I nuovi editori open access (case editrici che forniscono libero accesso a fonti di ricerca biomedica) si configurano come le stesse biblioteche mediche, che divengono protagoniste in un duplice ruolo: offrire informazione scientifica e allo stesso tempo interagire con gli scienziati e le loro istituzioni nel ricevere la comunicazione scientifica, nel valutarla ed, eventualmente, nel renderla fruibile. La nuova area in cui viene a collocarsi la biblioteca medica le garantisce, di conseguenza, maggiore importanza, maggiore visibilità e ne favorisce la sopravvivenza.

L'esperienza della neonata German Medical Science (GMS), che Korwitz segnala nel suo intervento, costituisce uno dei primi tentativi a livello europeo di biblioteca medica editrice open access ( www.e-gms.org). Si avvale della joint venture di diversi soggetti o partner che partecipano al progetto fornendo le proprie competenze specifiche. Prima fra tutti l'Association of Scientific Medical Societies (AWMF), che avvalendosi del supporto di più di cento tra associazioni mediche e scientifiche costituisce il comitato editoriale, l'editore ed i peer reviewers. Il Deutsches Institut für Medizinische Dokumentation und Information (DIMDI) fornisce il supporto informatico ed il software che gestiscono il processo editoriale nel suo complesso, mentre la ZB MED si configura come manager e responsabile dell'organizzazione e supervisione dell'ufficio editoriale nonché del marketing. Gli obiettivi principali di GMS sono semplici: far sì che il diritto d'autore resti nelle mani degli autori, accelerare la trasmissione del sapere scientifico snellendo le procedure di pubblicazione online dei manoscritti, migliorare l'accessibilità, la rintracciabilità e l'archiviazione delle fonti.

GMS riceve e valuta per la pubblicazione comunicazioni scientifiche a livello nazionale ed internazionale, in lingua tedesca o inglese, e pubblica articoli, report e lettere all'editore. L'intero processo editoriale è supportato, dal punto di vista operativo, da un moderno sistema informatico di tipo modulare (Modular Operating System) che gestisce ogni fase: dalla ricezione del manoscritto, alle comunicazioni tra autori revisori ed editore, fino alla pubblicazione. GMS ha fatto il suo ingresso nel web di recente, basti pensare che è disponibile online dal luglio del 2003 e già nel settembre dello stesso anno ha organizzato il suo primo convegno come casa editrice. Nel 2004 il portale di GMS offre i periodici scientifici di cinque società scientifiche riconosciute a livello internazionale.

Le ragioni di un successo immediato come questo, commenta Ulrich Korwitz nella sua relazione su GMS, sono molteplici: innanzitutto l'elevata qualità dell'informazione scientifica proposta, resa possibile da un rigoroso ed efficiente processo di revisione, in secondo luogo la costante e mirata attività di marketing e di ricerca di nuovi clienti portata avanti da ZB MED. L'incentivo alla divulgazione mediante un approccio editoriale decentralizzato (un portale che fornisce più riviste specializzate) costituisce certamente un altro dei fattori vincenti di GMS. Nei suoi primi anni di vita German Medical Science è stata lanciata sfruttando risorse provenienti da fondazioni e società di ricerca tedesche (German Research Foundation, German Federal Ministry for Health); nel futuro si prefigge l'obiettivo di provvedere al proprio fabbisogno di risorse grazie alla sola attività editoriale, favorendo l'ingresso di nuove riviste e giornali afferenti ad associazioni scientifiche riconosciute e mediante l'organizzazione e pubblicazione di atti di convegni internazionali promossi da enti ed associazioni di ricerca.

Un altro dei temi concernenti l'innovazione nel settore della biblioteconomia medica open access affrontato nel meeting di Santander è l'open peer review process online. La peculiarità della peer review, intesa in senso classico e come affermata nel settore della pubblicistica scientifica negli ultimi trecento anni, risiede nella rapporto intercorrente fra l'autore ed il revisore, la cui identità durante la valutazione della comunicazione scientifica rimane sconosciuta all'autore stesso. Tale metodica, sottolinea Laura Cavazza della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna,2 nella sua versione tradizionale va sempre maggiormente incontro a mutamenti profondi dovuti a molteplici ragioni. Il mutamento dei principi che regolano il mercato dell'informazione biomedica, l'innovazione tecnologica entrata di prepotenza nel processo editoriale, l'aumento riscontrato negli ultimi decenni nei costi dell'informazione, nonché i numerosi conflitti d'interesse, tentativi di plagio e frode che hanno manifestato necessità di nuove forme di revisione e pubblicazione, in grado di rendere il processo editoriale e quello della diffusione scientifica più semplice, rapido e limpido.

La risposta che appare più promettente in tale nuovo contesto e che sembra dare migliori risultati, osserva Cavazza, è la open peer review, a cui un numero sempre crescente di riviste scientifiche si converte. Supportata dai nuovi mezzi di comunicazione dell'era di internet, a disposizione dei soggetti coinvolti nel processo di valutazione, revisione e pubblicazione, la open peer review si propone come un mezzo per garantire l'aderenza dell'informazione scientifica agli standard di esattezza, livello scientifico, e qualità più elevati e nello stesso tempo permette che l'autore, l'editore, il revisore ed il lettore interagiscano insieme, dialogando e confrontandosi. Le fasi cruciali della nuova procedura di pubblicazione, che si differenzia in maniera sostanziale dal processo di revisione classico, sono quindi la possibilità di dialogo tra autori, revisori e lettori senza l'intermediazione del soggetto editore. L'utilizzo di un sistema di comunicazione veloce di tipo online fornisce inoltre la possibilità a tutti i soggetti coinvolti di confrontarsi, in merito alla pubblicazione, durante ogni sua fase, dalla accettazione del manoscritto iniziale fino ed oltre la pubblicazione dell'articolo in forma definitiva.

L'utilizzo della procedura di open peer review viene sempre più frequentemente adottato da online open access journals che, sebbene stiano ancora trovando una collocazione stabile nel mercato dell'informazione scientifica trovano in tale approccio un punto di forza rispetto a giornali di tipo tradizionale, poiché fornisce maggiori garanzie per gli autori in termini di trasparenza, imparzialità, affidabilità, e velocità. La online open peer review inoltre favorisce la visibilità e diffusione della ricerca scientifica per mezzo di internet, migliorando di fatto il contenuto della comunicazione da un punto di vista della qualità e sfavorendo gli effetti dei conflitti d'interesse. Rimane ancora da chiarire quali siano, se ci sono, i vantaggi da un punto di vista economico di un processo di revisione tipo online open peer review: studi statistici mirati a valutare tali vantaggi divengono in questo senso indispensabili soprattutto per le case editrici.

Per mezzo della online peer review il modo di scrivere gli articoli si trasforma e gli articoli stessi si arricchiscono continuamente di commenti, discussioni, repliche. Il modello dell'open access migliora la qualità e la quantità nella diffusione delle informazioni nella ricerca grazie anche all'online peer review, che inizia il proprio iter prima della pubblicazione dell'articolo, in maniera veloce e trasparente. Cavazza conclude affermando che nel panorama delle pubblicazioni a libero accesso l'online peer review può essere effettivamente considerata la strategia più adeguata per la valutazione degli articoli inviati a rivista per la pubblicazione.

Tema ulteriore e attualissimo, discusso a Santander da Chiara Bassi (Centro per la valutazione dell'efficacia e dell'assistenza sanitaria, Modena) e Vanna Pistotti (Istituto Mario Negri, Milano) riguarda un'indagine effettuata tra alcuni quotidiani italiani sulla precisione e accuratezza dell'informazione medica fornita al cittadino. Lo studio evidenzia come i media rivestano un ruolo importante nel comunicare l'informazione scientifica interfacciandosi tra scienza, politica e pubblico; nel caso specifico si prendono in considerazione otto giornali di cui quattro nazionali e quattro locali e si esamina un campione di articoli scelti in base ad alcuni criteri, tra cui: tematica trattata, citazione delle fonti e accuratezza con cui viene riportata, proprietà di linguaggio nella comunicazione scientifica, posizione e lunghezza dell'articolo all'interno del giornale. Soprattutto in riferimento all'accuratezza della citazione si è rilevato che due quotidiani nazionali molto noti non riportano assolutamente la citazione della fonte e nei pochissimi casi in cui questo si verifica essa appare incompleta.

Gli argomenti più discussi sono rappresentati principalmente dall'oncologia e dalla salute mentale, poco considerati l'HIV e i problemi relativi al tabacco. Altri dati dimostrano che nei quotidiani esaminati non esiste una sorta di rubrica per le notizie relative alla salute e che l'informazione data viene spesso esposta in forma colloquiale: trattandosi per lo più di un'intervista rilasciata da un professionista in campo medico. L'indagine ha dimostrato che sarebbe importante, nel riportare notizie sulla salute, tenere presenti alcune regole di base per rendere più corretta l'informazione, soprattutto quando questa è diretta al grande pubblico. Tali precetti possono riassumersi brevemente in tre punti: il dovere, da parte del giornalista, di dichiarare sempre sia i benefici che i danni derivanti da uno specifico trattamento; citare sempre la fonte completa, chiara e corretta da cui è stata tratta la notizia; considerare che sono di interesse ricerche riguardanti qualsiasi tipo di trattamento o procedura diagnostica, non solo ricerche su nuovi farmaci e i loro effetti.

Le esperienze riportate rappresentano alcuni esempi di quanto ci sia ancora da fare e da mettere realmente in pratica nel campo dell'informazione medica. Le biblioteche specializzate ed i documentalisti sanitari compiono continuamente nuove imprese per svolgere al meglio la loro missione di fornitori di cultura, informazione e ormai anche di strategie comunicative. Ci si augura sempre più che la spinta innovativa che ha caratterizzato la conferenza di Santander possa continuare il proprio percorso, "illuminato" dall'intelligenza di tutti coloro che con grande passione hanno contribuito a rendere la figura del bibliotecario di medicina indispensabile in tutte le strutture ospedaliere e sanitarie in Europa.


Note

(1) Per leggere in formato elettronico i testi degli interventi pronunciati nel corso della conferenza di Santander, compresi quelli citati in questo articolo, si può consultare il sito: ibio.humv.es/biblioteca/eahil/Programme.htm.

(2) L'intervento può essere consultato anche in www.ibc.regione.emilia- romagna.it/soprintendenza/got/pub/peerreview.pdf.

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