Rivista "IBC" XI, 2003, 2

Dossier: Non solo film

biblioteche e archivi, dossier /

Istituti e fondi
In ordine geografico per provincia


BIBLIOTECA PANIZZI
via Farini, 3 - 42100 REGGIO EMILIA
tel. 0522/456063 - 456055
fax 0522/456081
Panizzi@comune.re.it
www.panizzi.comune.re.it

Presso la sezione di conservazione e storia locale della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia sono conservati materiali documentari inerenti il cinema di particolare interesse, l'Archivio Cesare Zavattini e il fondo dei manifesti del cinema muto della Raccolta Rossi.

Archivio Cesare Zavattini
Cesare Zavattini (Luzzara 1902 - Roma 1989) inizia la sua carriera giornalistica nel 1928 a Parma per continuarla poi a Milano. La sua attività di narratore, per lo più umoristico, satirico, ironico, comincia nel 1931 col volume Parliamo tanto di me; scrive inoltre poesie in italiano e nel dialetto della sua terra. Dal 1935 si dedica con assiduità al cinema come soggettista e come sceneggiatore: è famosa in proposito la sua trentennale collaborazione con Vittorio De Sica, collaborazione che dà agli schermi film come Sciuscià (1945), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1950), Umberto D. (1951). Zavattini si distingue non soltanto per la sua tenace battaglia in favore del Neorealismo, ma anche e soprattutto per l'opera a favore del rinnovamento di tutte le forme di espressione artistica. Zavattini ha scritto una sola commedia Come nasce un soggetto cinematografico (1959). Oltre che scrittore, sceneggiatore cinematografico e di fumetti, commediografo, poeta, animatore culturale in Italia e all'estero, Zavattini è anche pittore sensibilissimo (inizia la sua attività pittorica nel 1942). Nel 1955 gli è assegnato il "Premio mondiale per la Pace". Nel 1982 dirige ed interpreta il suo unico film da regista: La Veritàaaa.
L'archivio Cesare Zavattini si è venuto formando come archivio di persona nella casa romana dell'artista emiliano. I suoi materiali sono stati ordinati con il controllo e la cura scientifica di Arturo Zavattini, e da tempo è stato avviato il trasferimento alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. L'archivio ha oggi un elenco di consistenza, che fornisce le coordinate di massima del materiale in gran parte ordinato e catalogato su base informatica.
Epistolario - Carteggio. Tra lettere dei corrispondenti e minute di risposta di Zavattini, la consistenza sopravanza di gran lunga le centomila unità. Tra i corrispondenti moltissimi sono i nomi prestigiosi: da De Sica a Blasetti, da William Wyler a Pier Paolo Pasolini, da Giorgio Strehler a Dario Fo, Renato Rascel, Totò, ecc.
Dopo una indispensabile organizzazione dello sterminato materiale che lo compone, operata presso l'archivio romano ed una prima inventariazione delle lettere dalla A alla C, l'imponente "corpus" dei carteggi è stato trasferito presso la Biblioteca Panizzi e sottoposto ad un'accurata catalogazione.
Lavori cinematografici. I lavori cinematografici, consegnati alla Biblioteca Panizzi nel 1992, rappresentano un fondo particolare dell'Archivio Cesare Zavattini. Essi si compongono di materiali in gran parte inediti e di varia lunghezza, per lo più dattiloscritti con numerose ed ampie annotazioni manoscritte. Nel fondo, in generale, oltre ai soggetti, sono presenti anche le sceneggiature, i trattamenti, le scalette, le note di lavorazione, i riferimenti bibliografici e altro ancora. In alcuni casi il soggetto non c'è, sostituito in genere dalla sceneggiatura. I lavori cinematografici di Zavattini sono in totale 222: 64 di questi sono stati realizzati; 158 non hanno avuto esito cinematografico. Sono raccolti in fascicoli per titolo di film (realizzato e non) comprendenti un numero elevato di pagine (cartelle dattiloscritte prevalentemente solo nel v.). Nel complesso il fondo si compone di circa diecimila pagine (cartelle ds.).
Di tutti i film realizzati esiste o il soggetto o la sceneggiatura o entrambi. I soggetti associati ai 64 film realizzati sono 41 e 51 le sceneggiature; quelli relativi ai film non realizzati sono 128 e 29 le sceneggiature. Naturalmente sia i soggetti che le sceneggiature possono trovarsi in più versioni rivedute e corrette o diverse tra loro come nel caso non infrequente di film ad episodi.
Di questa sezione esiste un catalogo informatizzato.
Eco della Stampa. La raccolta degli "Eco della Stampa" comprende alcune decine di migliaia di ritagli di giornali e riviste, che documentano quanto è stato scritto in relazione a Zavattini, per oltre cinquant'anni. Essa costituisce una rilevante fonte di informazioni soprattutto in relazione al poco documentato periodo pre-bellico. Gli "Echi" sono stati raccolti dalla fine degli anni Trenta ad oggi. Ve ne sono un buon numero che presentano articoli dello stesso Zavattini, altri con le "storiche" interviste sugli argomenti più diversi, ed altri ancora sono "Echi" da periodici stranieri. Oltre alla sua attività pittorica, ai libri e ai film cui collaborò, le tematiche che vi ritroviamo sono quelle che hanno caratterizzato la multiformità della sua opera: il Neorealismo, la cooperazione culturale, l'ANAC (l'Associazione nazionale autori cinematografici, di cui fu presidente), l'attività in Spagna e nell'America Latina, la Pace, i convegni, l'attività letteraria ed editoriale, quella poetica, teatrale e molto altro. Ed ancora "Echi della stampa" su persone ragguardevoli che furono in relazione con Zavattini (da Michelangelo Antonioni a Luigi Ghirri, fino a Paolo Valmarana).
Attualmente, per questa sezione, è allo studio un catalogo informatizzato.
Oltre alle sezioni sopra enucleate, l'archivio si compone di migliaia e migliaia di carte che lo stesso Zavattini organizzò in categorie attribuendo a ciascuna un titolo.
Per tali carte è stato redatto soltanto un sommario elenco di consistenza. Nell'elenco si trovano voci, tra le quali è difficile distinguere dalle altre quelle esclusivamente cinematografiche.
In fase di primo riordino i titoli attribuiti dallo stesso Zavattini ad ogni categoria del proprio archivio sono stati riuniti nelle seguenti sezioni: attività cinematografica e, talvolta, contemporaneamente letteraria (o viceversa); attività di animazione e cooperazione culturale (dove i riferimenti al cinema sono prevalenti); attività di promozione culturale e cinematografica all'estero; attività teatrale; attività esclusivamente letteraria; attività letteraria e fotografica; attività giornalistica; attività poetica; attività radiofonica; attività televisiva; attività per la pace; convegni su Zavattini; attività per Luzzara e la "Bassa" padana; attività pittorica; varie.
Infine nell'archivio sono conservate le registrazioni audio del noto programma radiofonico di Radio Uno "Voi ed io (punto e a capo)" (unitamente ai 22 fascicoli relativi ad ognuna delle puntate, con appunti e note), oltre a quelle di altre numerose iniziative alla radio o in convegni e manifestazioni culturali. Allo stesso modo sono stati riprodotti e conservati molti materiali video relativi a Zavattini, comprese le sue numerose interviste televisive. Da queste ultime, grazie alla collaborazione della Rai, è stato possibile trarre brevi, ma significativi frammenti che sono stati montati per comporre una piccola enciclopedia multimediale zavattiniana, che sarà possibile consultare direttamente nel sito internet a lui dedicato.

Raccolta Rossi
La raccolta Rossi venne acquistata dalla Biblioteca Municipale di Reggio Emilia nel 1918 per la cifra di £. 300. Essa contiene materiali inerenti la storia dello spettacolo a Reggio Emilia - volantini, manifesti, locandine, pieghevoli, stralci di giornali, borderò di sala - per gli anni che vanno dal 1808 al 1916. Eugenio Rossi, ufficiale della R. Intendenza di Finanza, svolgeva anche funzioni di bigliettaio presso il Politeama Ariosto e il Teatro Municipale. I materiali del fondo a lui intestato furono raccolti per interesse personale verso lo spettacolo teatrale e cinematografico, aiutato in questo dalle mansioni che svolgeva.
La sezione di maggior interesse è composta dai manifesti e dalle locandine teatrali e cinematografiche. La collezione conta in totale novemila pezzi, un migliaio databile dal 1808 al 1899, circa ottomila per i restanti anni.
Per quanto riguarda i manifesti del cinema muto a Reggio Emilia, esiste un catalogo informatizzato con cui si possono ricercare circa mille pezzi fra locandine, manifesti, giornali, volantini dal 1910 al 1915. È possibile effettuare la ricerca secondo le seguenti voci: titolo; parola del titolo; autore; luogo di proiezione; data.
La consultazione dei fondi documentari avviene presso la Biblioteca Panizzi secondo i previsti orari di apertura della sezione di conservazione e storia locale.
Attualmente sono consultabili on-line sul sito della Biblioteca Panizzi, tra i cataloghi speciali, il Carteggio Zavattini e il catalogo dei manifesti del cinema muto, mentre a breve sarà possibile accedere anche al catalogo dei lavori cinematografici.
Si segnala inoltre che sarà possibile consultare sul sito www.cesarezavattini.it, ancora in costruzione, i cataloghi informatizzati dei Carteggi, dei Lavori cinematografici e dei Dipinti di Cesare Zavattini.
[G. Boccolari]


ASSOCIAZIONE FONDO LILIANA CAVANI
c/o Assessorato alla Cultura, Comune di Carpi
via San Rocco, 5 - 41012 CARPI
tel. 059/649905 - fax 059/649901
cultura@comune.carpi.mo.it

L'Associazione, nata su iniziativa congiunta del Comune di Carpi, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dell'imprenditore locale Alfredo Saltini, si costituisce formalmente nel 1991, ma risulta attiva fin dal 1990, con l'organizzazione di una rassegna retrospettiva e di un convegno di studi dedicati a Liliana Cavani.
Nel proprio atto istitutivo si propone di "raccogliere, conservare, mantenere e divulgare l'opera cinematografica, audiovisiva e letteraria" della regista carpigiana. Al fine di evitare che tale patrimonio vada danneggiato o disperso a causa della cattiva conservazione, e per renderlo disponibile a studiosi, critici, circoli del cinema, l'Associazione intende inoltre "raccogliere, conservare e catalogare pubblicazioni, scritti, atti e documenti riguardanti l'opera della regista" e promuoverne iniziative di ricerca, studio e momenti di approfondimento, quali convegni, tesi di laurea, mostre, rassegne di proiezioni ecc.
Di Liliana Cavani (nata a Carpi nel 1933), dapprima autrice di documentari per la televisione, poi regista cinematografica e, in anni più recenti, di opere liriche, l'Associazione documenta l'intera attività, grazie al proprio patrimonio documentario costituito principalmente da un fondo di documentazione filmografica e videografica. Le pellicole sono state depositate presso la Cineteca comunale di Bologna, ai fini di una più adeguata conservazione ed una maggiore fruizione e circuitazione. A Carpi invece è a disposizione del pubblico presso la Videoteca comunale il materiale in videocassetta VHS, che raccoglie lungometraggi, cortometraggi, documentari e le opere liriche di cui è stata effettuata la registrazione televisiva.
Attualmente l'Associazione sta reperendo materiali epistolari, fotografie di scena, locandine, manifesti, ecc. per l'allestimento di una personale dedicata all'artista che si terrà a Carpi l'autunno prossimo, operando nella prospettiva di un arricchimento e incremento del proprio patrimonio documentario.
In relazione alle iniziative curate e agli studi promossi dall'Associazione si segnalano le seguenti pubblicazioni:
- Lo sguardo libero. Il cinema di Liliana Cavani, a cura di Paola Tallarigo e Luca Gasparini, Firenze, La Casa Usher, 1990;
- Il cinema di Liliana Cavani, atti del Convegno 1990, a cura di Primo Goldoni, Bologna, Grafis, 1993;
- Gaetana Marrone, Lo sguardo e il labirinto. Il cinema di Liliana Cavani, Venezia, Marsilio, 2003.


CINETECA DEL COMUNE DI BOLOGNA
via Riva di Reno, 72 - 40122 BOLOGNA
tel. 051/204820 - fax 051/204821
cinetecasegreteria@comune.bologna.it
www.cinetecadibologna.it

La Cineteca del Comune di Bologna, nata negli anni Sessanta, è oggi un'istituzione comunale deputata alla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio cinematografico e fotografico. Membro effettivo della Fédération Internationale des Archives du Film (FIAF) fin dal 1989, nel 1996 e 1997 entra a far parte rispettivamente dei direttivi della FIAF stessa e dell'Association des Cinémathèques Européennes (ACE).
Tra le numerose attività segnaliamo due progetti di conservazione e restauro recentemente avviati: il Progetto Chaplin, finalizzato al recupero dell'opera omnia di Charlie Chaplin e il Progetto Italia Taglia, uno studio sulle politiche censorie e un recupero dei tagli operati dalla censura italiana a partire dagli anni Cinquanta, in collaborazione con la Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale e le Università di Bologna e Padova. Delle molteplici iniziative di promozione e valorizzazione (mostre, rassegne, convegni ecc.) ricordiamo alcune delle principali manifestazioni che la Cineteca organizza: Il cinema ritrovato, festival storico e archivistico che dal 1987 indaga la storia del cinema e propone una selezione internazionale di quanto ritrovato e restaurato nelle cineteche; la Mostra delle scuole europee di cinema, che annualmente presenta cortometraggi realizzati nelle principali scuole di cinema d'Europa; Visioni italiane, panoramica sulle recenti produzioni di corto e mediometraggi italiani. A ciò si affianca l'attività didattica rivolta agli studenti e anche agli appassionati: Oradicinema è un progetto di didattica volto a mettere in luce i procedimenti tecnici e linguistici degli audiovisivi, inserendoli nel loro contesto storico e culturale, con la possibilità di realizzare da parte dei ragazzi brevi filmati.
Consistente infine anche l'attività editoriale, con la pubblicazione di numerosi volumi, nonché di due riviste "Cinegrafie" e "Cineteca" mensile di informazione cinematografica.
La Cineteca, dotata da quest'anno di una nuova sede per la biblioteca (che ospita i fondi archivistici), per la sua sala di proiezione, il Cinema Lumière, oltre che di nuovi spazi espositivi e di studio, possiede il vasto e articolato patrimonio documentario di seguito descritto.

Collezioni audiovisive per un totale di 24.000 copie di film, 8.000 trailers, 3.800 videocassette. La Cineteca infatti ha acquisito fondi provenienti da produttori e distributori cinematografici, nonché da collezionisti privati, fra cui si segnalano per particolare importanza: la collezione di cinema muto italiano; la collezione dei cinegiornali e dei documentari italiani; la collezione di cinema sovietico (la più importante raccolta esistente fuori dall'ex URSS); la collezione di cinema popolare italiano dagli anni Trenta agli anni Sessanta; il fondo Tortolina sui maggiori capolavori del cinema classico di autori hollywoodiani ed europei; la collezione Vallero.

Archivio fotografico. Due sezioni dedicate al cinema (250.000 fotografie) e a Bologna e suo territorio (825.000 fotografie). In gran parte relativo alla produzione e alla storia del cinema italiano, ma anche americano, sudamericano, europeo e giapponese, il patrimonio della sezione cinema si è formato, a partire dal 1964, attraverso l'acquisto di fotografie di scena e di lavorazione, ritratti di attori e registi. L'arricchimento annuale è garantito dall'acquisizione dei materiali fotografici distribuiti in occasione dei più importanti festival cinematografici italiani ed europei. Principali fondi:
- raccolte Giuseppe Galliadi e Piero Tortolina. Complessivamente circa 10000 negativi ritrovati a Cinecittà nel deposito di un distributore romano, relativi a riproduzioni di foto di scena di film degli anni Trenta e Quaranta, prodotti da Columbia, UFA e da alcune case francesi, film che l'EIA aveva fatto circolare in Italia. Sul fondo Galliadi nel 1996 è stato realizzato un intervento conservativo, di riproduzione e catalogazione;
- collezione Joseph Alexis Joye. Composta fra il 1898 e il 1919, consta di 2.282 fotogrammi relativi a 64 film e 21 documentari, prodotti dalle principali case italiane;
- fondo Franco Pinna (1925-1978), donato dalla moglie Anna Maria Greci. Pinna, oltre a documentare le ricerche etnografiche di Ernesto de Martino e realizzare reportages e servizi di attualità per i principali settimanali europei, fotografò Visconti, Pasolini, Ferreri, i fratelli Taviani, fino all'incontro nel 1963 con Federico Fellini di cui divenne assiduo collaboratore. Su Pinna la Cineteca ha curato il volume: I set di Fellini fotografati da Franco Pinna, a cura della Cineteca del Comune di Bologna, Ravenna, Essegi, 1988;
- fondo Libero Grandi. Piccolo nucleo di negativi e fotografie di set "bolognesi";
- fondo Mario Natale. Circa 20.000 immagini acquisite dal fotografo nel 1999. Il fondo, in corso di inventariazione e catalogazione informatizzata, comprende foto di scena, di set, di studio, cartoline e biografie di attori;
- fondo Angelo Novi. Comprende positivi, negativi, diapositive, provinature, realizzate dal grande fotografo di cinema, donati dalle figlie nel 2001. Il fondo, sottoposto ad un intervento conservativo, è in corso di inventariazione e catalogazione. Collaboratore assiduo di Bertolucci, nel fondo Novi si trovano migliaia di immagini legate ai suoi film;
- collezione Toponi (dal nome del collezionista privato che l'ha ceduta). Circa 3.000 ritratti dei più famosi attori e attrici del periodo muto, tra cui Francesca Bertini, Lyda Borelli, Rodolfo Valentino, immortalati da grandi fotografi del tempo;
- raccolta di album fotografici per lo più commissionati dalle Case di produzione ai più celebri fotografi italiani di scena (Vasetti, Gneme, Bragaglia) per il lancio pubblicitario dei film italiani tra gli anni Trenta e Quaranta.

Archivio Charlie Chaplin. La famiglia Chaplin ha affidato alla Cineteca l'archivio cartaceo di Charles Chaplin di cui si prevede il riordino, la scansione e lo studio e infine la pubblicazione dei risultati in rete.

Fondo Renzo Renzi. Nato nel 1920, giornalista, scrittore, regista e critico cinematografico. Il fondo, acquisito, riordinato, inventariato e catalogato presso la casa privata di Renzi in collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, è costituito da:
- carteggio personale: 1.103 fascicoli di corrispondenza. Tra i nomi più significativi Aristarco, Antonioni, Fellini, Visconti, Zavattini;
- manoscritti: 80 fascicoli contenenti corrispondenza, soggetti, sceneggiature, appunti, note, carte manoscritte e dattiloscritte, ritagli stampa e anche positivi fotografici relativi alle diverse fasi di elaborazione dei film o a progetti letterari e giornalistici. Il fondo contiene documenti a partire dal 1939 e comprende tutti i diari di guerra scritti dal 1941 al 1943 tra l'Italia, la Bosnia, la Grecia e la Germania;
- fondo fotografico composto da una sezione di storia locale e da:
- 10.000 foto (47 bb.) utilizzate per le collane editoriali Cappelli "Dal soggetto al film", "Inchieste e documenti", "Retrospettive" e "NUC cinema". I fascicoli contengono il materiale pubblicato, il materiale di riserva, le diapositive, gli allegati documentari;
- circa 2000 positivi in bianco e nero relativi agli articoli per il "Progresso d'Italia" (1940-1950), ai film presentati alla "Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia" (1946-1950) e al cortometraggio Le fidanzate di carta;
- biblioteca: 1.688 volumi relativi al cinema e 1.198 di storia locale, oltre a 162 testate di periodici, quasi tutte italiane contenenti per lo più articoli, saggi e monografie dello stesso Renzi.

Fondo Mino Doletti. Figura di spicco della critica cinematografica italiana nel periodo del fascismo e del dopoguerra, fu per lungo tempo redattore e primo critico cinematografico del Resto del Carlino. Nel 1938 fondò il settimanale "Film" rivista di regime in difesa del cinema italiano. Nel dopoguerra diresse il settimanale "Film d'Oggi" fino agli anni Sessanta (nell'emeroteca della Biblioteca sono conservate entrambe le raccolte complete).
L'archivio (carte d'amministrazione, relazioni, corrispondenza) per un totale di 25-30.000 pezzi relativi ai settimanali "Film" e "Film d'Oggi", copre l'arco cronologico 1937- 1957. Fra i corrispondenti Giuseppe Marotta, Emilio Cecchi, Lucio D'Ambra, Luigi Freddi, Luigi Chiarini, Cesare Zavattini, Gino Cervi. Particolare interesse rivestono la corrispondenza del periodo 1943-1945 col Ministero della Cultura Popolare e con le Prefetture di Milano e Venezia (quest'ultima nuovo centro del cinema della RSI), le trattative per le edizioni tedesca e spagnola della rivista.

Fondo Guido Aristarco. Importante critico cinematografico del secondo dopoguerra, direttore della rivista "Cinema Nuovo", Aristarco fu inoltre saggista e docente universitario. Il fondo si compone di 400 libri, 50 periodici, numerosi manoscritti e videocassette.

Fondo Associazione Ipotesi Cinema. Laboratorio cinematografico fondato da Ermanno Olmi nel 1982 a Bassano del Grappa per formare giovani registi. I materiali non ancora riordinati sono conservati in un centinaio di scatoloni.

Archivio della grafica. Conserva diversi materiali a partire dal 1900:
manifesti: 300.000 pezzi fra manifesti, fotobuste e locandine, di vario formato e di diversa nazionalità. Fra questi segnaliamo un nucleo di 300 manifesti francesi e 2.000 manifesti svizzeri dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, oltre ad alcune locandine riguardanti il cinema a Bologna dei primi anni del Novecento;
brossure: circa 3.000 pezzi fra brossure e guide pubblicitarie a partire dagli anni Venti. In particolare le guide pubblicitarie contengono tutto il materiale promozionale che le case di produzione inviano agli esercenti (presentazione del film, interviste ad attori e registi, foto di scena, slogan e flani da utilizzare per la pubblicità sulla stampa, compresi i costi relativi alle inserzioni, l'indicazione del corredo pubblicitario da noleggiare);
caricature: 150 caricature originali (a matita, china, acquerello) relative agli anni Quaranta e Cinquanta, realizzate da: Michele Majorana, Umberto Onorato, Rinaldo Geleng, Dario Sabatini, Giovanni Santelli, Alvaro Corghi. Le caricature, pubblicate nei periodici di cinema, talvolta in rubriche fisse, in genere prendevano di mira attori, registi, produttori, ma anche momenti delle riprese, incidenti di lavorazione, ecc.;
francobolli: si tratta di centinaia e centinaia di serie, interni postali, buste first day, foglietti, magnum, ecc. dedicati al cinema, e in parte a radio, fumetti, televisione e teatro;
dischi: 2.000 colonne sonore di film dal 1930 al 1990. Le copertine dei dischi riproducono il materiale di lancio del film (il manifesto, le foto degli attori, i fotogrammi del film); in alcuni casi si trova riprodotto il bozzetto originale da cui è stata tratto il manifesto. Talora sono presenti anche copertine pop-up.

Biblioteca. 23.500 volumi di argomento cinematografico, 5.000 volumi dedicati a fotografia, teatro, arti figurative contemporanee, fumetto, grafica, 1000 testate di periodici correnti e cessati. Si segnala un fondo di circa un centinaio di libri e venti testate di periodici appartenuti a Kenneth MacPherson (1903-1971), artista scozzese, fotografo, romanziere, filmmaker e direttore di "Close-Up" (1927-1933) prima rivista ad occuparsi di avanguardia cinematografica.

È in corso la catalogazione informatizzata, l'inventariazione e la riproduzione digitale finalizzata alla consultazione delle raccolte e dei fondi documentari. Tutti i materiali documentari sopra descritti sono consultabili presso le rispettive sezioni della Cineteca secondo le previste modalità e orari di apertura. In particolare sul sito della Cineteca è possibile accedere all'elenco delle pubblicazioni curate dall'istituzione e all'elenco dei film restaurati tra l'autunno del 1992 e l'autunno del 2001, indicando di ogni restauro il titolo originale, gli essenziali dati filmografici, la lunghezza, la durata, la velocità di proiezione consigliata, la versione e gli archivi che hanno realizzato il restauro.
[Paolo Caneppele]


MUSEO MICHELANGELO ANTONIONI
corso Ercole I d'Este, 17 - 44100 FERRARA
tel. 0532/209988 - fax 0532/203064
diamanti@comune.fe.it

Il Museo Michelangelo Antonioni nasce il 31 marzo 1995 nell'ambito delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara come momento significativo di un progetto diretto a preservare l'opera filmica del regista ferrarese e a promuoverne lo studio unitamente alle altre sue espressioni creative: pittura, sceneggiatura, epistolari, interventi critici, documenti fotografici.
I materiali che il Museo Antonioni ospita per ora, documentano l'attività pittorica dell'artista nel corso della sua vita - Le montagne incantate - e alcuni manifesti e locandine dei suoi film.
Il Museo Antonioni, oltre alle opere pittoriche (circa 100), conserva inoltre i seguenti fondi documentari, attualmente non ancora consultabili:
- dattiloscritti, manoscritti, epistolario (circa 1.000);
- archivio fotografico delle opere filmiche (circa 25.000 immagini);
- collezioni di cartoline e fotografie (circa 10.000);
- affiches (circa 100); cineteca (film e documentari circa 150);
- biblioteca (circa 3.700 volumi);
- discoteca (circa 1000 dischi);
- premi e oggetti personali (circa 200); rassegne stampa (album e buste circa 80).
[L. Beninin]


ARCHIVIO CINEMATOGRAFICO DEL SETTORE CINEMA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
via di Roma, 69 - 48100 RAVENNA
tel. 0544/35142 - fax 0544/35245
procultura@provincia.ra.it

Il Settore Cinema della Provincia di Ravenna ha costituito l'Archivio cinematografico nel 1993 raccogliendo materiali di documentazione sul cinema di varia provenienza presenti nel territorio provinciale. L'interesse per tali materiali, soprattutto per il cosiddetto "materiale minore" che accompagna la realizzazione dei film, si era già concretizzato negli anni immediatamente precedenti con l'organizzazione da parte della Provincia di mostre, rassegne e convegni su generi e periodi cinematografici.
L'archivio, in espansione grazie a donazioni ed acquisti, è dotato di una sala proiezioni nonché di un laboratorio fotografico attrezzato per la riproduzione dei manifesti e per lo sviluppo e la stampa. Ha collaborato inoltre con la Cineteca di Bologna al recupero e restauro di alcuni film muti (due sulla vita di Dante e uno su Anita Garibaldi).
I fondi documentari e audiovisivi conservati dall'archivio consistono in:
- manifesti e locandine: (714 manifesti, 3.048 locandine, 1.195 fotobuste), catalogati e riprodotti su supporto informatico grazie alla collaborazione tecnica con il Max Planck Institut di Gottingen e l'Università di Bologna. Il fondo, in costante aumento per l'accordo con gli esercenti della zona che depositano annualmente copia della documentazione relativa alla programmazione stagionale, è nato oltre dieci anni fa da alcune donazioni. A questo proposito notizie più dettagliate si possono ritrovare nel catalogo pubblicato dalla Provincia di Ravenna: Sogni di carta. La sezione manifesti dell'archivio cinematografico della Provincia di Ravenna, a cura di Gianfranco Casadio, Ravenna, Longo, 1998;
- archivi di sale cinematografiche: la Provincia di Ravenna ha acquisito la documentazione completa del Cinema Marconi di Ravenna (1945-1986) e Cinema Modernissimo di Marina di Ravenna (1940-1943, 1958-1967). In essi troviamo borderò e relativi registri settimanali, nonché testimonianze tra l'altro della programmazione degli spettacoli e il gradimento dei film. Tali fondi sono inventariati sommariamente;
- materiali di sala (385 pezzi);
- pellicole (43 film fiction, 38 documentari, 86 news e attualità);
- videocassette (248);
- fondo De Santis, (23 film fiction, 105 documentari e spezzoni di film), facente parte della Cineteca del Museo Nazionale delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna;
- fondo cinematografico dell'ex Azienda di cura e soggiorno dell'Ente provinciale per il turismo (42 documentari in 16 e 36 mm).
- biblioteca di 563 volumi e 12 collezioni di riviste specializzate.
I materiali documentari sono consultabili presso l'archivio secondo i previsti orari di apertura.
[S.Suprani]


CENTRO CINEMA CITTÀ DI CESENA - MUSEO DELL'IMMAGINE
c/o Centro Culturale San Biagio
via Aldini, 24/26 - 47023 CESENA
tel. 0547/355712 - 355718
fax 0547/355719
ufficiocinema@comune.cesena.fc.it
www.sanbiagiocesena.it


Il Centro Cinema Città di Cesena nasce nel 1980 nel ristrutturato ex convento di San Biagio come Ufficio cinema del Comune di Cesena, primo nucleo del Centro Culturale San Biagio, destinato ad ospitare gli istituti culturali pubblici. Il Centro Cinema dispone di una sala che programma film d'essai (Cinema San Biagio) e ha un pubblico composto essenzialmente di appassionati, cinefili, universitari. Dotato di una biblioteca di 9.000 volumi specializzata in cinema e spettacolo, il Centro raccoglie principalmente materiali di documentazione e di supporto all'attività didattica rivolte alle scuole; il patrimonio audiovisivo ammonta ad oltre 6.000 film.
Il Centro Cinema organizza e cura le seguenti iniziative: dal 1989 Videoland, concorso nazionale riservato alle videoproduzioni degli enti locali e delle istituzioni pubbliche; dal 1998 CliCiak, concorso nazionale per fotografi di scena; Cinedays; dal 1998 la rassegna cinematografica Altri sguardi. Film d'oltreconfine. Diverse le iniziative realizzate in collaborazione con il Coordinamento degli Uffici cinema dell'Emilia-Romagna. Con il Centro Giovani del Comune di Cesena si è dato vita nel 2002 alla prima edizione di Giovani videomakers, concorso per videomakers locali. Tali iniziative sono accompagnate da una accurata attività promozionale che va dalla produzione di manifesti e pieghevoli alla pubblicazione di cataloghi, saggi, atti di convegni. Un'intensa attività editoriale ha infatti da sempre contraddistinto il Centro Cinema che attualmente ha affiancato alla storica collana dei "Quaderni", le collane "Videoland", "CliCiak" e "Altri sguardi" legate agli eventi omonimi, nonché le collane "Archivio Pietrangeli" e "Fondo Terzi" create per la valorizzazione dei materiali documentari presenti nei rispettivi fondi.
Dal 1991 il Centro Cinema ha iniziato la raccolta di archivi di cineasti e uomini di cinema (Antonio Pietrangeli, Vittorio Bonicelli, Corrado Terzi, Gian Vittorio Baldi) - tutti ricevuti in donazione -, e di fondi fotografici di fotografi di scena (Vittorugo Contino, Mario Tursi, Paul Ronald, Mimmo Cattarinich, Divo Cavicchioli, G.B. Poletto, Pierluigi, Angelo Novi), cui inoltre si deve aggiungere il fondo fotografico del concorso CliCiak. Gli archivi cartacei e fotografici sono stati riuniti a partire dal 1996 nel Museo dell'immagine, con sede presso lo stesso Centro Culturale. Il Museo conserva inoltre testimonianze sulla nascita e lo sviluppo della civiltà dell'immagine a Cesena (fra gli altri, vecchie macchine per la proiezione, fotografie e locandine).
Il Centro Cinema, di fronte alla ricchezza di simili materiali, ne ha intrapreso un'opera di studio e valorizzazione, sia tramite la progressiva catalogazione e inventariazione dei fondi sia attraverso la propria attività editoriale. La consultazione dei fondi documentari e fotografici, di cui è data di seguito la descrizione analitica, è possibile previo appuntamento con l'Ufficio cinema del Comune di Cesena.

Archivio Antonio Pietrangeli
Antonio Pietrangeli (Roma 1919 - Gaeta 1968), una delle personalità di maggior spicco del cinema italiano del dopoguerra, fu dapprima critico cinematografico per le principali riviste specializzate, poi sceneggiatore e collaboratore per importanti cineasti (da Visconti a Rossellini, da Germi a Lattuada), e infine, a partire dal 1953, regista.
Nel suo archivio privato, donato nel 1991 dai figli Carlo e Paolo, Pietrangeli ha conservato moltissimi documenti del suo lavoro, in particolare inerenti l'attività di regista e sceneggiatore, nonché un ricco fondo fotografico. L'archivio si compone di:
- soggetti e sceneggiature dattiloscritte (130 fascicoli);
- fotografie (50 cartelle);
- scritti, appunti, contratti e corrispondenza (50 cartelle);
- giornali e ritagli stampa (30 buste).
In particolare il fondo fotografico presenta oltre 6.000 foto di scena di scena (ma anche di set, di sopralluoghi, provini), 4.500 circa riguardanti i film da lui diretti e le restanti 1.500 raccolte da Pietrangeli nel corso della sua attività di critico o relative a film cui collaborò.
L'archivio conserva inoltre tutte le sceneggiature dei suoi film (presenti nelle varie fasi di elaborazione - dal soggetto alla scaletta, dal trattamento al copione definitivo - e in varie versioni), diversi altri materiali inerenti ai film realizzati (carteggi con autori, attori e produzioni, una ricchissima rassegna stampa, story board e diari di lavorazione, piani di lavorazione di vari film). Numerosi sono anche i soggetti e i materiali inediti relativi a film non realizzati.
Dei materiali documentari esiste un inventario sommario ed è in corso la catalogazione analitica, che si è conclusa invece per il fondo fotografico. Parte dei materiali è stata oggetto di pubblicazione: il Centro Cinema infatti ha già pubblicato otto volumi (i primi cinque raccolgono l'intero corpus critico) e altri sono in preparazione; questi i titoli:
- Antonio Pietrangeli, Verso il realismo, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Fernaldo Di Giammatteo, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1994;
- Antonio Pietrangeli, Sala di proiezione, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Gian Piero Brunetta, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1994;
- Antonio Pietrangeli, Neorealismo e dintorni, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Antonio Costa, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1995
- Antonio Pietrangeli, Panoramica sul cinema italiano, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Carlo Lizzani, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1995;
- Umberto Barbaro, Antonio Pietrangeli, Appunti sulla regia cinematografica, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Giorgio Cremonini, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1995;
- Suso Cecchi d'Amico, Antonio Pietrangeli, Soggetti inediti, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Suso Cecchi d'Amico, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1997;
- Antonio Pietrangeli, Lampi d'estate e altri soggetti, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Ugo Pirro, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1997;
- Serajevo. Trattamento per un film, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Dario Fo, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1998.

Archivio Vittorio Bonicelli. Vittorio Bonicelli (S. Valentino in Abruzzo Citeriore 1919 - Roma 1994), dapprima giornalista e importante critico cinematografico, a partire dal 1960 iniziò la sua attività di sceneggiatore sia per il cinema che per la televisione. Per il cinema ha scritto, tra gli altri, La Bibbia di John Huston, Waterloo di Sergej Bondarciuk, Giovinezza giovinezza di Franco Rossi, Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica e L'inchiesta di Damiano Damiani.
L'archivio di Vittorio Bonicelli, donato dalla moglie Silvana Sirotti, rende testimonianza solo in parte della sua lunga e prestigiosa carriera di scrittore per il cinema e per la televisione. Il fondo è costituito da soggetti, trattamenti e sceneggiature (circa 80 documenti complessivamente); i copioni, talora solo abbozzati, sono a volte presenti anche in diverse versioni. Del lavoro bonicelliano per il cinema restano le testimonianze de L'inchiesta, II giardino dei Finzi Contini e di Come una rosa al naso. Di notevole interesse un resoconto sulle varie fasi realizzative de La Bibbia e la sceneggiatura inedita de Il Graal firmata da Robert Bresson.
Di questo materiale esiste un inventario sommario; il Centro Cinema, utilizzando materiali presenti nell'archivio Bonicelli, ha poi curato le seguenti pubblicazioni:
- Vittorio Bonicelli critico e sceneggiatore, a cura di Antonio Maraldi, con un saggio di Lorenzo Pellizzari e uno scritto di Franco Rossi, Cesena, Centro cinema Città di Cesena, 1992;
- Vittorio Bonicelli, Principe in maschera nera. Materiali per un film su Cesare Borgia, a cura di Antonio Maraldi, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1997.

Fondo Corrado Terzi. Corrado Terzi (Bergamo 1923 - Milano 1996), giornalista, critico cinematografico e storico del cinema, a partire dall'immediato dopoguerra fu collaboratore delle principali testate specializzate in Italia e in Francia. In particolare è stato critico dell'edizione milanese de "L'Avanti" dal 1954 al 1966. Cultore della letteratura francese, bibliofilo e collezionista, Corrado Terzi ha lasciato un fondo personale ricco di vari materiali di carattere cinematografico, donato dal nipote Andrea Terzi, che ha però trattenuto presso di sé il carteggio. Il fondo comprende:
- scritti, articoli e materiale di genere vario (20 cartelle);
- una biblioteca di 1.111 volumi;
- un'emeroteca in cui figurano riviste italiane e straniere;
- una videoteca con 1.051 videocassette (407 originale e 644 registrate), molte con la versione originale del film sottotitolata in francese.
In particolare la biblioteca comprende la celebre serie di monografie "Cinéma d'aujourd'hui" delle Editions Seghers, mentre nell'emeroteca rientrano le annate pressoché complete di "Cinema", "Bianco e Nero", "Cinema Nuovo", "Sequenze", "Rassegna del film", "Schermi", "Jeune Cinéma", "L'Avantscéne du cinéma", e i primi numeri di "L'art cinématographique" (dal 1927 al 1931) e di "Positif". La videoteca poi raccoglie diversi lavori di registi francesi (da Marcel Allegret a Autant-Lara, da Christian-Jacque a Duvivier) mai approdati in Italia.
Attualmente non è stato ancora redatto un inventario dei materiali documentari mentre sono stati catalogati i materiali librari ed audiovisivi. Per quanto riguarda il fondo Terzi, il Centro Cinema ha pubblicato il volume:
- Corrado Terzi, La quadratura del cinema. Scritti 1940-1995, a cura di Lorenzo Pellizzari, Cesena, Società editrice "II Ponte Vecchio", 1997.

Archivio Gian Vittorio Baldi. Gian Vittorio Baldi (nato a Bologna nel 1930) regista e produttore, dapprima di documentari e cortometraggi poi di lungometraggi, fondò nel 1960 l'Istituto Italiano del Documentario e nel 1964 fu tra i promotori dell'Association Internazionale des Documentaristes. Nel 1962 fondò la IDI Cinematografica, società di produzione che nel corso di circa tredici anni realizzerà importanti pellicole di autori tra cui Nelo Risi, Pasolini e Bresson. Nel suo curriculum rientrano anche l'insegnamento di Filmologia all'Università di Bologna - dal 1977 al 1980 - e la raccolta di racconti Varianze.
Il fondo documentario, donato dallo stesso regista, testimonia la sua pluriennale attività nel campo cinematografico, attraverso molteplici e cospicui materiali; essendo tuttora in corso di schedatura non è possibile indicarne con precisione la consistenza. Il fondo conserva soggetti, sceneggiature, contratti, corrispondenze, fotografie di scena, manifesti, brossure, rassegne stampa nazionali e internazionali relativi sia a tutti i film diretti (documentari e cortometraggi compresi), sia a quelli prodotti. Sono presenti inoltre diversi materiali riguardanti i film non realizzati: numerose infatti sono le testimonianze circa l'Istituto Italiano del Documentario e l'Associazione internazionale dei documentaristi (AID), nonché il lavoro della IDI Cinematografica, attraverso cui Baldi ha avuto modo di raccogliere molte proposte per film che poi non si sono concretizzati.
Nel fondo sono conservati tra gli altri soggetti inediti di Bernardo Bertolucci, Robert Bresson (comprese varie versioni della sceneggiatura), Alberto Arbasino,Tinto Brass, Gianfranco Mingozzi, Carmelo Bene, Jean Renoir, Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini, Luigi Polidoro e Rafael Azcona, Tullio Kezich, Cesare Zavattini, Gabriel Garcia Marquez. Tra i materiali raccolti nel corso degli ultimi anni figurano anche i copioni di Paolo Benvenuti, Theo Angelopulos e Henri Storck.

Archivio fotografico Vittorugo Contino. Vittorugo Contino (nato a Palermo nel 1925), operatore e direttore della fotografia per quasi un decennio, dal 1959 al 1964 lavorò come fotografo di scena, documentando fra gli altri set di Rossellini, Antonioni, Pontecorvo, Rosi, Brass. A partire dal 1967 collaborò strettamente con Ezra Pound, pubblicando Spots and Dots. Ezra Pound in Italy e Pound. Flash back. Fotoreporter per riviste italiane e straniere, docente di tecnica fotografica presso l'Accademia di belle Arti di Roma, attualmente si occupa di fotografia industriale. L'archivio fotografico di Vittorugo Contino è composto da 24 contenitori comprendenti 22.000 negativi (in gran parte in bianco nero) e i rispettivi contatti, 2.700 provini a contatto senza negativi negativi. Oltre a fotografie di scena ritroviamo foto di sopralluoghi, ritratti di attori e registi, foto di set e un reportage sul nuovo cinema cecoslovacco.
Per ogni film fotografato esiste un elenco del materiale fotografico presente. Il Centro Cinema, relativamente a Vittorugo Contino, ha curato il volume:
- Fotografi di scena del cinema italiano. Vittorugo Contino, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Lorenzo Pellizzari, con uno scritto di Francesco Rosi, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1994.

Fondo fotografico Mario Tursi. Mario Tursi (nato a Roma nel 1929), dapprima fotoreporter poi direttore dell'agenzia VEDO - Visioni Editoriali Diffuse Ovunque, cominciò dagli anni Sessanta a lavorare come fotografo di scena, avviando tra l'altro una collaborazione con Luchino Visconti che lo volle sul set di tutti i suoi ultimi lavori. Da allora documentò oltre una settantina di film, lavorando con molti dei maggiori registi italiani (Pasolini, Petri, Rosi, Lattuada, Cavani, Scola) e con vari registi stranieri (Polanski, Annaud, Scorsese e Rappeneau). Numerosi i suoi impegni anche con registi più giovani come Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci, Giuseppe Tornatore e Massimo Troisi. A Mario Tursi il Centro Cinema ha dedicato una personale nel 1996. Le oltre 180 foto esposte nella mostra sono state lasciate in dono dal fotografo. In tale occasione il Centro Cinema ha curato la pubblicazione:
- Fotografi di scena del cinema italiano. Mario Tursi, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Cesare Biarese, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1996.

Fondi fotografici del concorso CliCiak. Oltre ai complessi documentari sopra elencati si devono aggiungere i fondi fotografici del concorso CliCiak e delle personali ad esso collegate. A partire dal 1998, come prima accennato, il Centro Cinema organizza il concorso fotografico CliCiak, rivolto a fotografi italiani che hanno lavorato sul set di film, anche televisivi, usciti negli ultimi tre anni. Al di là della competizione il vero fine per cui è nato il concorso è quello di creare e incrementare progressivamente una fototeca sul cinema italiano contemporaneo. Attualmente il fondo consiste di circa 3.000. Per ogni edizione il Centro Cinema cura la pubblicazione del catalogo, in cui sono riportati i fotografi presenti e i film documentati ed allestisce esposizioni di una selezione dei materiali fotografici a concorso. Tali mostre vengono poi riproposte puntualmente in varie città italiane e francesi. Accanto al concorso, CliCiak rende omaggio ogni anno ad un maestro del passato con esposizioni di foto per lo più inedite, appositamente ristampate, scelte da importanti archivi spesso dimenticati. Fino ad oggi il Centro Cinema ha allestito le seguenti personali dedicate a:
Paul Ronald (nato a Hyères nel 1924) attivo in Italia dal 1947, fotografo di scena sul set di tutti i film di Visconti fino a Il lavoro, episodio di Boccaccio 70, collaborando tra gli altri con Blasetti, Fellini, Ferreri, Lattuada, Pietrangeli, Risi e Scola. L'ultimo film seguito è stato Storia di una capinera (1994) di Franco Zeffirelli.
Mimmo Cattarinich (nato a Roma nel 1937) fotografo di scena per registi quali, tra gli altri, Salce, Risi e Fellini, si è dedicato progressivamente all'attività di reporter del mondo dello spettacolo e fotografo per numerose testate giornalistiche settimanali e mensili.
Giovanni Battista Poletto (Roma 1915-1988) fotografo di laboratorio in Aeronautica durante il secondo conflitto mondiale, fu fotografo di scena a partire dall'immediato dopoguerra, lavorando per oltre un ventennio con i più importanti nomi del cinema italiano (Monicelli, Lattuada, Risi, Rossellini, Fellini, Loy, Pietrangeli, Zeffirelli ecc.). A partire dal 1973 seguì esclusivamente l'attività del proprio laboratorio fotografico.
Divo (Germano) Cavicchioli (Cecina 1924 - Cartagena 1996) fotografo di scena per circa 25 anni, lavorò sul set di importanti registi, quali, tra gli altri, Germi, Pasolini, Scola, Ferreri, Montaldo, Vancini, non disdegnando pellicole di genere, dalle commedie ai western.
Pierluigi Praturlon (Roma 1924-1999). Specializzato come autore di veri e propri special sui set, strinse rapporti con numerosi attori e registi italiani e stranieri (De Sica, Fellini, Risi, Rosi, Blake, Vidor, Wyler, Zinnemann, Terence Young ecc.). Personaggio lui stesso della Dolce vita che documentò e di cui contribuì a creare il mito con i suoi scatti, dopo un trentennio di attività si ritirò dalla professione, cedendo il suo immenso archivio all'agenzia Reporters Associati di Roma.
Angelo Novi (Lanzo d'Intelvi 1930-1997) dapprima fotoreporter per "Il giorno", poi fotografo di moda per le riviste "Vogue" e "Paris Match", Novi approdò al cinema nel 1960 con uno special su Era notte a Roma di Rossellini. Da allora lavorò con importanti registi italiani (Comencini, Zurlini, Lattuada, Bolognini), arrivando a costruire duraturi sodalizi con Pasolini, Leone e soprattutto Bernardo Bertolucci.
Le immagini delle personali, circa 120 foto ciascuna, sono state donate e costituiscono piccoli nuclei documentari all'interno del patrimonio fotografico del Centro Cinema, che ormai ammonta complessivamente tra stampe e negativi a circa 35.000 foto di scena. Per ognuna di esse poi il Centro Cinema ha curato la pubblicazione di un volume e più precisamente:
- Fotografi di scena del cinema italiano. Paul Ronald, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Lorenzo Pellizzari, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1998;
- Fotografi di scena del cinema italiano. Mimmo Cattarinich, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Piera Detassis, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 1999;
- Fotografi di scena del cinema italiano. G.B. Poletto, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Cesare Biarese, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 2000;
- Fotografi di scena del cinema italiano. Divo Cavicchioli, a cura di Antonio Maraldi, prefazione di Mario Monicelli, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 2001;
- Fotografi di scena del cinema italiano. Pierluigi, a cura di Antonio Maraldi e Andrea Crozzoli, in collaborazione con Cinemazero, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 2002;
- Fotografi di scena del cinema italiano. Angelo Novi, a cura di Antonio Maraldi e Raffaela Cossarini, prefazione di Marcello Garofalo, Cesena, Società Editrice "Il Ponte Vecchio", 2003.


ARCHIVIO DI STATO DI FORLÌ
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tel. 0543/31217 - fax 0543/31678

Archivio privato Paulucci di Calboli - fondo Giacomo Paulucci di Calboli Barone (1925 - 1940)
L'archivio privato Paulucci di Calboli, depositato nel 1995 dall'attuale proprietario ed erede ambasciatore Rinieri, presso l'Archivio di Stato di Forlì, è costituito da alcuni fondi documentari riconducibili soprattutto all'attività politico diplomatica dei due membri principali della nobile famiglia forlivese: il marchese Raniero Paulucci di Calboli ed il genero Giacomo Barone naturalizzato successivamente Paulucci di Calboli. Entrambi svolsero una brillante carriera diplomatica nelle più prestigiose sedi di legazione dalla fine del secolo XIX alla prima metà del secolo XX. Furono pertanto testimoni privilegiati dei più importanti e sconvolgenti avvenimenti che segnarono la loro epoca, dei quali conservarono una ampia e ricca testimonianza documentaria.
La carriera diplomatica di Giacomo Paulucci di Calboli Barone iniziata presso la legazione italiana di Berna nel 1915, proseguì fino al 1932 nell'ambito del ministero degli affari esteri, presso cui ricoprì anche la carica di segretario di Gabinetto del ministro degli affari esteri, Mussolini, dal 1922 al 1927. Nel 1933 all'ambasciatore Paulucci di Calboli Barone, temporaneamente allontanato dalla diplomazia, venivano commessi gli incarichi di direttore e presidente dell'Istituto nazionale Luce, che, pur istituito da pochi anni, già versava disastrate condizioni finanziarie. Lasciata la direzione generale dopo i primi anni, Giacomo Paulucci di Calboli Barone ricoprì la carica di presidente dell'Istituto nazionale Luce fino al 1940 allorché venne reintegrato nella carriera diplomatica con l'incarico di ambasciatore nella sede di legazione di Bruxelles.
L'archivio privato, depositato in condizioni di estremo disordine, è stato fatto oggetto presso l'Archivio di Stato di Forlì di una prima ricognizione, che ha permesso di articolarlo nei vari fondi prodotti dai singoli membri della famiglia e quindi agli stessi rispettivamente attribuiti, corredati da un inventario sommario. Il fondo relativo a Giacomo, che conserva una copiosa documentazione, frutto di una vita professionale quanto mai ricca e complessa, è stato suddiviso in serie distinte sia per ambiti tematici, che cronologici, corrispondenti ai numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti. Gli atti riferibili all'attività svolta dall'ambasciatore in qualità di presidente, e inizialmente, come si è detto, anche di direttore generale del Luce e di organismi comunque collegati all'industria cinematografica del tempo, sono reperibili nelle seguenti serie:
- Istituto Luce 1925-1940 bb. 12 (la data del 1925 è da riferire ad incarichi esterni e consulenze affidati a Paulucci di Calboli anche anteriormente all'incarico di Presidente);
- ENIC 1935-1940 bb. 4;
- Soc. Au. Stefano Pittaluga 1934-1935 bb. 2 (con precedenti dal 1932);
- Monopolio film esteri 1938-1940 b. 1;
- CIFIT, SICED ecc. 1933-1935 b. 1;
- carteggio relativo alla presidenza dell'Istituto Luce bb. 23;
- carteggio relativo alla presidenza ENIC e Società S. Pittaluga bb. 5.
La documentazione conservata ed inventariata sommariamente contiene appunti, relazioni, alcuni documenti ufficiali in originale (contratti) e in copia (raccolta completa di tutti gli ordini di servizio del settennato Paulucci), lettere di carattere ufficiale, ma soprattutto privato. È quest'ultimo in particolare il contenuto delle 23 buste di carteggio, contenenti, accuratamente archiviate, missive singole distinte per mittente e conservate secondo l'ordine dato originariamente dalla segreteria.
Considerato sia il carattere sommario dello strumento di corredo approntato, sia la complessa attività professionale di Paulucci di Calboli, sia infine l'epoca in cui si svolsero le vicende testimoniate, l'intreccio tra affari privati e pubblici è sempre presente e pertanto non si può escludere che affari riferiti all'Istituto Luce siano anche trattati nel copioso carteggio archiviato e inventariato come corrispondenza di carattere privato.
Il fondo comprende anche una interessante documentazione fotografica relativa ai vari servizi che l'Istituto Luce produceva in particolari occasioni, finalizzati alla propaganda di regime; tra questi si segnalano i servizi per il viaggio di Hitler a Roma nel 1938, per la missione del Partito nazionale fascista di cui era capo Paulucci, in Giappone e Manciukuò nello stesso anno, ed alcuni servizi cinematografici tra i quali si ricorda quello per il film Scipione l'Africano.
[M.R. Celli Giorgini]


CINETECA DEL COMUNE DI RIMINI
via Gambalunga, 27 - 47900 RIMINI
tel. 0541/26399 - 22627 - 56827
fax 0541/24227
cinetecarimini@libero.it
www.comune.rimini.it/cultura/

Fondata nel 1987, la Cineteca del Comune di Rimini ha fra i suoi compiti istituzionali la raccolta e la conservazione di materiali per la promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, la diffusione dei materiali nel campo della didattica del linguaggio cinematografico e televisivo, nonché la conservazione e la salvaguardia dell'opera dei cineasti riminesi. Fra le numerose attività, dal 1988 al 1997, la Cineteca ha organizzato il festival Riminicinema e nel 2000-2001 il festival Degenere: il cinema come racconto; nel 1998-1999 ha invece partecipato alla realizzazione di Adriaticocinema. Cura inoltre rassegne (I martedì della cineteca, I venerdì della cineteca, Cartoni in cineteca) e predispone iniziative finalizzate all'uso didattico dell'audiovisivo. Significativa anche l'attività editoriale della Cineteca che, oltre alla collana "Quaderni" e a diverse pubblicazioni, ha curato per ciascuna edizione di Riminicinema, Degenere e Adriaticocinema i cataloghi generali nonché monografie di approfondimento su sezioni specifiche dei festival.
Oltre ad una biblioteca di 9.000 volumi, ad un'emeroteca in cui sono conservate le riviste storiche italiane (quasi tutte quelle contemporanee e alcune delle principali internazionali), ed una raccolta audiovisiva formata da videocassette (oltre 6.500 titoli) e da un fondo di pellicole di lungo, corto e mediometraggio, in 16 e 35 mm, buona parte delle quali di autori riminesi o girate nel riminese, il patrimonio documentario di cui la Cineteca dispone è composto da:
- archivi dei festival Riminicinema, Degenere e Adriaticocinema;
- fondo di manifesti, locandine e fotobuste (complessivamente circa 1.500 pezzi, datati a partire dagli anni Cinquanta), formatosi in parte grazie all'acquisto diretto sul mercato, in parte derivante dai festival e dalle rassegne organizzate dalla Cineteca;
- archivio fotografico composto da quasi 2.000 foto di scena di varia provenienza raccolte nel corso delle molteplici attività della Cineteca.

Gli archivi dei festival. L'archivio cartaceo di un festival documenta il percorso compiuto per la sua realizzazione: le idee e i progetti abbozzati, quelli iniziati, quelli portati a compimento. I documenti possono essere suddivisi in:
- lettere. È la parte più consistente: raccoglie gli inviti a partecipare rivolti ai produttori e distributori internazionali; le richieste di prestito di pellicole retrospettive a cineteche e distributori cinematografici; le richieste di collaborazione a critici e studiosi, collezionisti privati (in casi più rari ai distributori); gli inviti a registi, autori e critici e le relative risposte;
- comunicati e documentazione per ospiti e stampa, prima e durante il festival;
- liste degli ospiti e accreditati (cineasti, giornalisti, operatori culturali);
- liste dialoghi dei film da tradurre in simultanea;
- bozzetti del materiale pubblicitario;
- saggi, articoli e altro materiale per le pubblicazioni;
- manifesti e fotografie dei film presentati;
- manifesti, locandine, dépliant, cartoline e altro materiale pubblicitario del festival;
- contratti coi collaboratori del festival a diverso titolo: curatori di rassegne, conduttori di incontri, addetti stampa, proiezionisti, addetti alla segreteria, all'ospitalità, ecc.
La Cineteca conserva questo tipo di materiale relativo ai festival direttamente organizzati (Riminicinema e Degenere) e alle due edizioni di Adriaticocinema, di seguito descritti.

Mostra internazionale Riminicinema, organizzata dalla Cineteca del Comune di Rimini dal 1988 al 1997, in dieci anni di attività ha, soprattutto, esplorato e mostrato un tipo di cinema che attraversasse culture e confini non solo geografici ma anche tra i "generi" stessi. La Mostra ha mantenuto, negli anni, una struttura divisa per sezioni: un concorso internazionale, una o più monografie ("Il cinema beur" ovvero dei francesi di origine araba, "Le donne Tarzan", "Il cinema 3D", per esempio), una personale (Depardon, Gitai, Frank, Franco_), un concorso dedicato alle scuole di cinema, il Premio Fellini (assegnato a Turturro, Kusturica, Bigelow, Landis), unitamente a rassegne ed incontri occasionali. L'archivio consta di circa 80 buste e di un fondo fotografico di oltre 2.500 pezzi, di cui circa 2.000 fotografie spedite a corredo dei film presentati nelle varie edizioni del festival e circa 500 realizzate dal vivo durante lo svolgimento della manifestazione.

Degenere: il cinema come racconto è stato realizzato dalla Cineteca nel 2000 e 2001, ed aveva come principale obbiettivo l'esplorazione e la rappresentazione dei generi; si proponeva infatti di mostrare lo stato dei generi nel cinema contemporaneo, allestendo un panorama di film internazionali e un concorso video, oltre ad incontri e convegni. L'archivio che ne è scaturito consta di circa 11 buste e oltre 200 fotografie dei film presentati al concorso.

Adriaticocinemaè stato organizzato nel 1998 e 1999 dall'Associazione cinema dell'Adriatico, con l'intento di fondere le esperienze dei tre festival della riviera romagnola: Anteprima del cinema indipendente italiano di Bellaria - Igea Marina, Riminicinema, MystFest di Cattolica. Tutto l'archivio è conservato presso la Cineteca di Rimini e consta di circa 35 buste e di un fondo fotografico di circa 500 pezzi, di cui circa 400 foto inerenti i film presentati nella manifestazione e circa 100 foto scattate dal vivo nel corso della rassegna.

Per quanto riguarda i fondi documentari, è stato ordinato alfabeticamente il fondo di manifesti e locandine, di cui si è realizzata una pre-catalogazione, rendendo così possibile la ricerca per titolo del film e regista (le schede riportano inoltre data, dimensione, eventuali segnature e particolarità del pezzo, tipografia).
Per quanto riguarda le ricerche bibliografiche e filmografiche la Cineteca dispone di cataloghi a stampa; per la fruizione del materiale audiovisivo è attrezzata con 6 postazioni, di cui 4 multimediali, per il materiale cartaceo con una sala di lettura. È consentita la sola consultazione in sede, durante i previsti orari di apertura al pubblico.


FONDAZIONE FEDERICO FELLINI
via Oberdan, 1 - 47900 RIMINI
tel. 0541/50085 - 50303
fax 0541/57378
fondazione@federicofellini.it
www.federicofellini.it

Nata nel 1995, la Fondazione Federico Fellini ha l'obiettivo di conservare e promuovere la figura e l'opera del regista riminese con attività permanenti e iniziative temporanee. Alla testa della Fondazione tre registi: Woody Allen, che affianca Maddalena Fellini nella presidenza onoraria, Ettore Scola, che è il presidente effettivo, e Pupi Avati, come vicepresidente.
Fra le varie attività, oltre all'organizzazione di convegni di studi, rassegne, esposizioni, la Fondazione cura la pubblicazione del trimestrale "Fellini-Amarcord. Rivista di studi felliniani". Inoltre sta attualmente collaborando con la Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia alla compilazione della bibliografia internazionale felliniana "Bibliofellini", di cui è già uscito il primo volume relativo a opere e saggi in volume e numeri monografici di riviste, mentre è in corso di stampa il secondo che contiene articoli e saggi pubblicati su periodici cinematografici e non.
Alla Fondazione sarà presto affiancato un museo di cui si prevede l'apertura entro il corrente anno, in cui saranno esposti i disegni originali del maestro, i premi, la biblioteca personale, alcuni costumi ed elementi scenografici provenienti dai suoi film e una videoteca, per valorizzare al meglio il patrimonio documentario posseduto.
La Fondazione, oltre alla raccolta audiovisiva (in prevalenza videocassette ma anche pellicole e DVD) che documenta complessivamente l'intera filmografia felliniana, conserva molteplici fondi documentari, che in parte testimoniano la sua attività giovanile. Federico Fellini (Rimini 1920 - Roma 1993) infatti, prima di approdare alla regia con gli esiti universalmente noti, fu vignettista e collaboratore di alcuni giornali satirici fra cui il "Marc'Aurelio", poi gagman per la radio e il cinema, e negli anni Quaranta soggettista e sceneggiatore in pellicole neorealiste di assoluto rilievo.
Più precisamente tali fondi si identificano in:
- disegni del regista (circa 400 di cui una trentina fatti su tovaglioli di stoffa);
- dattiloscritti di sceneggiature (15 pezzi)
- copioncini giornalieri e fogli con promemoria e indicazioni varie per i set di Intervista e La voce della luna (circa 200 pezzi)
- manifesti, fotobuste e locandine (circa 100);
- collezione Rota: fra partiture, temi di film, quaderni, manoscritti, appunti, fogli con annotazioni, lettere (circa 80 pezzi);
- disegni del vignettista Gioacchino Colizzi in arte "Attalo" (24 pezzi);
- collezione completa del "Marc'Aurelio" (più di 400 numeri, dall'1 giugno 1940 all'8 settembre 1943) e circa 100 fascicoli di riviste diverse;
- biblioteca personale di Federico Fellini, (circa 2.000 volumi);
- archivio Zanelli: 1.300 ritagli, soprattutto da quotidiani, con recensioni, cronache e spunti critici, raccolti dal giornalista e critico cinematografico Dario Zanelli in oltre trent'anni e donati alla Fondazione;
- oltre 450 libri, di cui più di un terzo stranieri.
Tutto il materiale documentario è già stato sottoposto ad una prima schedatura e catalogazione informatizzata; in particolare i disegni del regista e il fondo dei manifesti e locandine sono stati riprodotti in formato digitale. La documentazione può essere consultata presso la Fondazione su appuntamento.
Nell'ambito dell'attività editoriale della Fondazione, in riferimento ai materiali conservati, segnaliamo i seguenti volumi:
- Gli ultimi sogni di Fellini, a cura di Gianfranco Angelucci, Rimini, Associazione Federico Fellini, Pietroneno Capitani Editore, 1997;
- Federico Fellini, Il mio amico Pasqualino, Roma, Edizioni dell'Ippocampo, [1942?]. Rist. anast., Rimini, Fondazione Federico Fellini, Pietroneno Capitani Editore, 1997;
- BiblioFellini, I, a cura di Marco Bertozzi, con la collaborazione di Giuseppe Ricci e Simone Casavecchia, Roma, Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia, 2002;
- Il corpo, gli interni, la città nell'opera grafica di Federico Fellini, a cura di Giuseppe Ricci e Marco Bertozzi, Rimini, Fondazione Federico Fellini, 2002.


ARCHIVIO DEL CINEMA INDIPENDENTE ITALIANO
c/o Biblioteca Comunale "A. Panzini"
via Guidi, 108 - 47814 BELLARIA - IGEA MARINA
tel. 0541/347186 - 343777
fax 0541/349563
biblioteca@comune.bellaria.igea.marina.rn.it
www.bellariafilmfestival.org
www.comune.bellaria-igea-marina.rn.it/citta/serviziculturali/arccinema.htm

Costituito nel 1991 presso la Biblioteca comunale di Bellaria - Igea Marina, l'Archivio raccoglie i materiali audiovisivi e documentari relativi ai film e video proiettati nelle sezioni competitive del Bellaria Film Festival - Anteprima per il cinema indipendente italiano. Il festival, organizzato fin dal 1983, si propone di ricercare, valorizzare e promuovere i prodotti della cinematografia italiana, privilegiando le piccole produzioni, e di favorire lo scambio e il confronto di esperienze tra i cineasti. Il materiale conservato è a disposizione di chiunque intenda conoscere e promuovere - con retrospettive, rassegne, mostre - il cinema indipendente italiano, previo consenso degli autori o aventi diritto. L'Archivio cura inoltre la pubblicazione di cataloghi e rassegne stampa legate al festival.
L'Archivio, a fianco del patrimonio audiovisivo (oltre 2.500 videocassette prevalentemente su supporto VHS e Super VHS), conserva la documentazione derivante dall'organizzazione e gestione del festival (60 bb. circa); sono conservati inoltre i dossier che accompagnano i film a concorso contenenti la scheda di iscrizione, una scheda tecnica, la sinossi del soggetto, fotografie di scena sia in bianco e nero che a colori, eventuali manifesti, locandine, volantini, cartelle stampa e materiale promozionale di vario genere. I materiali sono purtroppo lacunosi per quanto concerne i primi anni del festival, mentre a partire dal 1995 sono stati raccolti in maniera puntuale e sistematica. La documentazione relativa all'organizzazione delle edizioni 1998 e 1999 è conservata presso la Cineteca del Comune di Rimini all'interno dell'archivio del festival Adriaticocinema - evento che riuniva i festival della riviera adriatica Anteprima per il cinema indipendente italiano di Bellaria - Igea Marina, MystFest di Cattolica e Riminicinema.
La consultazione dei fondi è consentita al pubblico durante i previsti orari di apertura della Biblioteca comunale, previo appuntamento telefonico.
Per quanto riguarda i materiali documentari, devono essere sottoposti in parte ad un riordino sistematico, in quanto solo recentemente l'Archivio è rientrato nella sede attuale a seguito dell'ultimazione di lavori di ristrutturazione dell'edificio. Al momento pertanto non esistono strumenti di accesso diretto; il data base informatico utilizzato per la schedatura e catalogazione dei materiali audiovisivi a concorso, permette però di rintracciare i relativi dossier documentari, con la possibilità di effettuare ricerche per titolo del film, regista, produttore e formato del supporto. Dei materiali audiovisivi, oggetto di una catalogazione sommaria, inizierà a breve la catalogazione secondo gli standard internazionali.


CENTRO CULTURALE POLIVALENTE DEL COMUNE DI CATTOLICA
piazza della Repubblica, 31 - 47841 CATTOLICA
tel. 0541/967802 - fax 0541/967803
ccp@cattolica.net
www.cattolica.net/retecivica/italiano/cultura/

Il Centro Culturale Polivalente, inaugurato nel 1983, raccoglie le istituzioni culturali del Comune di Cattolica. A partire dal 1985 a fianco della Biblioteca è entrata in funzione la Fonovideoteca, trasformata negli anni Novanta in Mediateca, di recente ampliata negli spazi e ammodernata nelle attrezzature.
La Biblioteca, oltre alle collezioni librarie e ad una collezione multimediale di circa 7.000 titoli, possiede tra i fondi speciali quello del MystFest, il Festival Internazionale del Giallo e del Mistero, nato nel 1981 sulle ceneri del premio letterario Gran Giallo Città di Cattolica. Il fondo comprende i seguenti complessi documentari:
- la corrispondenza amministrativa delle edizioni del MystFest dal 1992 al 1996, di cui non è possibile quantificare la consistenza in quanto tale materiale non è attualmente inventariato;
- manifesti e materiale grafico pubblicitario di vario genere (cartoline, locandine, letteratura grigia) di tutte le edizioni del MystFest che si sono svolte a Cattolica;
- materiali fotografici che documentano gli eventi presentati nel corso delle manifestazioni legate al MystFest, dalle conferenze alle tavole rotonde, dalle mostre alle premiazioni, dalle conferenze stampa alle presentazioni di libri.
Nel fondo sono raccolti inoltre manoscritti e romanzi polizieschi, saggi e riviste, fumetti, oltre a materiali che trattano questi temi dal punto di vista cinematografico, con particolare riferimento agli anni Settanta, Ottanta e Novanta del Novecento. In esso sono confluiti anche i cataloghi curati in occasione delle varie edizioni del MystFest dal 1981 al 1999, nonché le registrazioni audio e video degli eventi ad esse legati (667 titoli fra video dei film presentati in concorso o in rassegna, registrazioni di eventi, materiali promozionali lasciati dalle case di produzione; vanno segnalati i 107 titoli della VideoWatchdog presentati nelle rassegne dedicate ai b-movies).
Tutti i materiali documentari sono consultabili per fini di studio previa richiesta al Centro Culturale Polivalente nei previsti orari di apertura della Biblioteca comunale. I materiali audiovisivi sono consultabili nei previsti orari di apertura presso la Mediateca del Centro, dotata di numerose postazioni multimediali fra cui 8 postazioni video doppie e uno schermo al plasma (8 posti con radiocuffia).
Con l'ingresso nella rete Bibliotecaria di Romagna, a breve sarà possibile consultare il catalogo dei materiali tramite Internet. Nel sito del comune di Cattolica invece, alle pagine dedicate al Centro Culturale Polivalente, sarà nuovamente accessibile il "progetto Generi", un piccolo sito monografico sull'immaginario di genere pensato per dare maggiore visibilità alle collezioni speciali del Centro.


Archivio della memoria visiva emiliano-romagnola
www.cinetecadibologna.it
ER - Emilia-Romagna Film Commission
www.regione.emilia-romagna.it/cinema/

L'Emilia-Romagna ha un'importante tradizione cinematografica, sia per aver dato i natali a registi e autori di fama internazionale, sia per la produzione che oggi come in passato ha frequentemente interessato il territorio regionale. Proprio al fine di agevolare le produzioni audiovisive e di promuoverne lo sviluppo sul territorio, la Regione Emilia-Romagna fin dal 1997 ha istituito la Film Commission, una struttura che opera mettendo a disposizione servizi, banche dati e assistenza logistica agli operatori del settore e alle istituzioni interessate.
La Regione Emilia-Romagna e la Cineteca di Bologna, inoltre, con la supervisione di Renzo Renzi, hanno avviato nel 1998 un censimento che misurasse nei nomi, nei film e nei luoghi le dimensioni concrete del fenomeno allo scopo di conservare, oltre ai materiali, la memoria di un così importante aspetto della cultura emiliano-romagnola. Il progetto si è concretizzato in una banca dati sulla memoria visiva dell'Emilia-Romagna. Degli oltre 1.000 titoli rintracciati fra lunghi e cortometraggi ambientati in regione e originariamente girati in pellicola, sono attualmente consultabili 350 film. Il database consultabile on-line sia sul sito della Regione Emilia-Romagna che su quello della Cineteca di Bologna, permette la ricerca per anno, provincia, titolo, location, nomi del regista e del cast tecnico ed artistico. I dati riportati nella scheda del film riguardano il titolo (originale e italiano), la regia, il cast tecnico, gli interpreti, la durata, l'anno di produzione, la casa di distribuzione, la casa di produzione, l'ambientazione ed eventuali note. A breve si prevede la catalogazione anche dei cortometraggi (oltre 700 titoli).

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