Rivista "IBC" XXV, 2017, 1

musei e beni culturali / storie e personaggi

Le carte di una committenza. Alberto Burri nell'Archivio della Regione

Gabriele Bezzi
[Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna]

Nel 1985 – a conclusione dei lavori per la sede regionale di viale Aldo Moro 30, primo edificio della Regione Emilia-Romagna nel Fiera District, costruito tra il 1982 e il 1985 su progetto di Kenzo Tange e Ferdinando Forlay – viene valutata dall’amministrazione regionale l’acquisizione di opere d’arte appositamente concepite per realizzare una decorazione funzionale all’arredamento dell’atrio dell’edificio, tra cui i due arazzi di Alberto Burri, ora esposti nell’atrio dell’edificio di viale Aldo Moro 52.

Sulla base dei documenti conservati nell’archivio della Giunta regionale si possono ricostruire con precisione i tempi di realizzazione di tali opere. La ricerca d’archivio si è concentrata sul fascicolo relativo alla proposta di deliberazione di acquisizione delle opere d’arte di Burri e sulla documentazione di tipo contabile – consistente in fatture, mandati di pagamento e bolle di accompagnamento –, spesso considerata di scarso valore documentario, ma tradizionalmente molto utile per definire, con rigore documentale, gli autori, i tempi e le modalità realizzative.( 1)

Seguiamo dunque la vicenda realizzativa degli arazzi sulla scorta dei documenti, a partire dall’esecuzione del bozzetto originale. Per individuare gli artisti e le opere da realizzare e acquisire si sono chiesti la consulenza e l’intervento di un esperto di chiara fama quale il Maestro Franco Farina, allora direttore della Galleria Civica di Arte Moderna del Comune di Ferrara.( 2) Il 13 settembre 1985 il direttore Farina scrive all’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Giuseppe Corticelli di aver consegnato in tale data “all’Arch. curatore della nuova sede regionale il bozzetto di Alberto Burri in scala 1:5 per la realizzazione degli arazzi nella sede in parola”( 3). L’architetto citato dovrebbe essere Ferdinando Forlay, co-progettista dell’edificio e incaricato di seguire la realizzazione dello stabile e degli interni.( 4)

Dalla citata lettera e da altra documentazione si comprende anche il ruolo di intermediario con Burri svolto da Farina che per la realizzazione degli arazzi si impegna a svolgere i “necessari controlli circa l’esecuzione e la loro collocazione, così come ha stabilito lo stesso Autore” e precisa che “l’opera dovrà essere realizzata secondo i crismi necessari e nell’assoluto rispetto del bozzetto”.( 5)

Ai primi dell’ottobre 1985 la ditta Cartarredo di Bologna, dopo aver esaminato “l’opera d’arte del Maestro Burri intitolata ‘Bozzetto per arazzo’ ricevuta in consegna dal Maestro Farina di Ferrara della misura di circa cm. 102x152”( 6), presenta un preventivo per la “esecuzione di n. 2 arazzi da muro di ml. 6,50 x 1,00 in lana 100%, lavorazione a mano, su bozzetto del Maestro Alberto Burri”.( 7) Il preventivo presenta due possibili soluzioni: una più economica in “Qualità DIADEM” e un’altra più costosa in “Qualità VERANO”, che viene consigliata, su indicazione della fabbrica, vista la complessità dell’opera, in quanto “oltre al disegno, ci sono innumerevoli sfumature di colore”. Con la qualità VERANO, “usando un filato sottilissimo di lana e un numero di punti per mq. superiore alla qualità DIADEM, si riesce maggiormente a rendere più nitidi i distacchi tra ogni passaggio di colore e le innumerevoli righe che compongono il disegno”. Il preventivo segnala inoltre di ritenere la fabbrica JAB di Bielefeld in Germania “l’unica in Europa che possa eseguire a regola d’arte l’opera”. Il preventivo contempla già la spedizione dell’opera del Maestro Burri in Germania e il suo ritorno.

Il 19 novembre 1985 l’Assessore Corticelli scrive a Burri ringraziandolo “per la proposta artistica e l’esecuzione in bozzetto degli arazzi per l’atrio della sede regionale del Fiera District”.( 8) La stessa lettera segnala però che, per ragioni di bilancio, l’acquisizione del bozzetto e la realizzazione degli arazzi è rimandata all’anno successivo. In effetti nel marzo 1986 la Giunta della Regione Emilia-Romagna delibera di acquisire opere d’arte e realizzare “un arazzo”( 9) per la sede regionale di Viale Aldo Moro 30.

La delibera riferisce del “parere concorde” dell’architetto Ferdinando Forlay e del Maestro Franco Farina, per la realizzazione delle seguenti opere:

  • “2 arazzi di mt. 6.5x1 da realizzare in lana e da collocare nell’atrio principale, affidandone l’ideazione del bozzetto al Maestro Alberto Burri e l’esecuzione dell’arazzo alla ditta Cartarredo di Bologna corrispondente della ditta JAB di Bielefeld, Germania, unica fabbrica europea atta ad eseguire a regola d’arte l’opera…”
  • “1 pannello da porre sulla parete dell’atrio di accesso della aula magna posta al piano terra della sede di Viale Aldo Moro e ben visibile dall’intero atrio, al maestro Pirro Cuniberti”.

La delibera inoltre prende atto del preventivo della ditta Cartarredo per “la realizzazione di due arazzi presso la ditta JAB di Bielefeld, da attuarsi in lana 100% di qualità Verano in quanto si ottengono più punti e quindi una maggiore corrispondenza dell’arazzo al bozzetto originale”.

I prezzi sono ritenuti congrui da una commissione di funzionari interni (uno dell’Assessorato Cultura e Tempo Libero e due del Provveditorato, che avevano seguito la pratica) che “ritiene altresì oltremodo produttivo l’investimento delle opere d’arte proposte dagli artisti Cuniberti e Burri”.( 10) Lo stanziamento complessivo è stato di L. 71.790.486, di cui 23.010.000 per la realizzazione degli arazzi da parte della ditta Cartarredo.

Il 4 luglio 1986 viene saldata la fattura emessa dal Maestro Burri per il “Diritto di riproduzione di n. 1 bozzetto per arazzo”.( 11)

Il 22 luglio 1986 vengono consegnati dall’Ufficio Provveditorato della Regione Emilia-Romagna alla ditta Cartarredo “i bozzetti in legno di due opere del prof. Burri, di proprietà regionale affinché provveda a realizzare 2 arazzi in lana 100% presso la ditta JAB di Bielefeld – Germania. Le opere vengono consegnate per visione, per poi essere ritornate a questa Amministrazione in perfetto stato di conservazione”.( 12)

Ai fini assicurativi le opere vengono dichiarate avere un valore di 40 milioni di lire.

Gli arazzi sono eseguiti dalla ditta JAB e consegnati, dopo una lunga lavorazione, alla Regione in viale Aldo Moro 30 dalla ditta Cartarredo il 23 marzo 1987, come si deduce dalla bolla di accompagnamento conservata in originale nel fascicolo d’archivio relativo alla proposta di deliberazione come testimonianza del completamento dell’attività deliberata.( 13)

1 A mero titolo di esempio si può citare l’avviso o mandato di pagamento a firma di Gian Lorenzo Bernini del dicembre 1669 esposto nella mostra Lux in arcana. L’archivio segreto vaticano si rivela, Roma, Musei Capitolini, 29 febbraio-9 settembre 2012 e pubblicato nel catalogo della mostra (Palombi Editori, 2012) alla pagina 33.
2 Franco Farina nei trent’anni (dal 1963 al 1993) della sua direzione ha compiuto a Ferrara un’instancabile operazione di divulgazione di artisti e opere d’arte contemporanee e ha avuto il merito di far rivivere il fasto del Palazzo dei Diamanti dandogli una nuova destinazione d’uso, cioè trasformandolo in un perfetto contenitore museale, nel quale ha allestito oltre 900 piccole e grandi mostre, che hanno reso Ferrara e il Palazzo dei Diamanti uno dei luoghi più rappresentativi per l’arte contemporanea in Italia e nel mondo.
3 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, Fondo “ Direzione generale centrale risorse finanziarie e patrimonio – Servizio Patrimonio e Provveditorato”, serie “Proposte di atti deliberativi della Giunta regionale (1970-1994)”, anno 1986 fascicolo n.1927 “Chiarimenti 802/86”, lettera della Direzione Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara a Giuseppe Corticelli Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna, Ferrara, 13 settembre 1985.
4 Ferdinando Forlay, morto nel 2011, fu uno dei principali architetti bolognesi dell’epoca. Aveva già lavorato con Kenzo Tange e nel Fiera District per la progettazione della sede della Banca del Monte di Bologna e Ravenna (1978-1983). Ricorda Giulio Maccaferri di lui: “ Dotato di un’innata creatività esecutiva supportata dalla sua vasta esperienza operativa, Forlay ad ogni problema tecnico, funzionale o estetico che gli veniva posto, trovava immediatamente la soluzione riproducendola istantaneamente con i suoi schizzi a mano che rappresentavano quanto di meglio si potesse immaginare. Con Kenzo Tange instaurò subito una forma di cordiale e franca familiarità, oltre a un fecondo e costruttivo rapporto professionale, tant’è che il grande Maestro lo volle come Direttore dei lavori nella esecuzione del padiglione di ingresso alla fiera dalla piazza pedonale. Di carattere brillante ed espansivo, non senza una vena di simpatico e schietto umorismo, lavorare con lui fu un vero piacere e una scuola di vita, perché anche nei momenti più impegnativi e difficili, riusciva sempre a trovare la battuta spiritosa o il richiamo alle note piacevoli della vita” (Giulio Maccaferri, I colori del Fiera District, Bologna, Pendragon, 2016, p. 26).
5 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit, lettera cit.
6 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit., lettera ditta Cartarredo di riconsegna opera, Bologna 2 ottobre 1985.
7 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit., preventivo Cartarredo, Bologna 2 ottobre 1985, P.N. 6134/AG del 7 ottobre 1985. Il preventivo per la realizzazione in qualità Verano era di L. 19.500.000 + IVA.
8 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit., lettera Bologna, 19/11/1985 n 15047.
9 Delibera della Giunta Regionale n. 802 del 10 marzo 1986 con oggetto “Acquisizione di opere d’arte per l’arredamento e l’abbellimento dell’atrio dell’edificio regionale di viale A. Moro – Bologna”.
10 Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit. “Acquisto di opere d’arte e realizzazione di un arazzo per l’atrio della sede regionale del Fiera District”, verbale della Commissione del 10 marzo 1986.
11Come da fattura n. 1/86 emessa in Citta di Castello il 14 giugno 1986 e indirizzata all’Ufficio Provveditorato I Dipartimento e successiva richiesta “urgentissima” di emissione mandato del 23 giugno 1986 e mandato di pagamento n. 2780. La somma pagata è stata di L 35.400.000 (30.000.000 + IVA). Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, Mandati di pagamento, anno 1986, cap. 04335. Il capitolo di bilancio è definito “Spesa per l’acquisto di materiale artistico di pregio teso ad incrementare il proprio patrimonio artistico”.
12Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit., lettera prot. n. 5334 del 21/7/1986 con oggetto: “Arazzi Fiera District” e sottoscrizione per ricevuta in data 22/7/1986.
13Archivio Storico della Regione Emilia-Romagna, loc. cit., Bolla di accompagnamento n. 3020 del 23/03/1987. In pari data è stata emessa la fattura di conclusione lavori per la “esecuzione di 2 arazzi da muro della misura di ml 6.5 di altezza e di ml. 1,00 di larghezza cad. su bozzetto del maestro Alberto Burri”. Gli arazzi sono di “Qualità Verano”.

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