Rivista "IBC" XXIV, 2016, 1

musei e beni culturali / mostre e rassegne

Tre giorni di eventi nei teatri storici e luoghi dello spettacolo in Emilia-Romagna, con uno sguardo alle grandi ricorrenze.
A scena aperta

Lidia Bortolotti
[Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna]

Nel nostro territorio quella dell'edificio teatrale è stata un'esperienza inventiva straordinariamente vivace. Edifici singolari, scaturiti dalla geniale operatività di straordinarie figure di architetti e scenografi e fortemente voluti dalle comunità, sia di città capoluogo che di centri minori. Quelli che, edificati tra la seconda metà del Settecento e la prima metà del Novecento, tuttora si conservano (sono oltre cento quelli finora censiti), rappresentano solo una significativa porzione di un fenomeno imponente e capillare che ha visto trionfare sul piano architettonico e su quello produttivo il cosiddetto "teatro all'italiana".

Testimoni di una storia collettiva, questi teatri sono spesso collocati al centro della topografia cittadina, o comunque secondo una precisa strategia e sulla scena urbana si presentano sovente con una ben definita fisionomia che li rende ben riconoscibili. La connotazione di polo laico destinato alla cultura e al loisir è data soprattutto dalla facciata che somma funzionalità e volontà rappresentative di decoro e, se possibile, di magnificenza. Di pregio e grande fascino essi sono sistemi complessi e articolati in cui architettura e tecnologia, arte e decorazione colloquiano in armoniosa sinergia affinché al loro interno possa prender vita quello straordinario evento che è lo spettacolo dal vivo.

Il 9 e 10 aprile scorso 39 teatri storici dal piacentino al riminese hanno accolto il pubblico con una serie di eventi in buona parte ad hoc e extra stagione nell'ambito del progetto A scena aperta promosso dall'Istituto regionale per i beni culturali. L'iniziativa, sviluppando l'idea alla base di quelle precedenti, I luoghi del Belcanto realizzatenel 2012 e 2013, ha inteso promuoverne la conoscenza e la valorizzazione. L'adesione è stata ampia e di spessore, così ai grandi teatri quali il Regio e il Farnese di Parma, il Municipale e l'Ariosto di Reggio Emilia e i teatri comunali di Modena, Ferrara, Bologna, l'Alighieri di Ravenna e il Bonci di Cesena si sono affiancati quelli di più contenute dimensioni, ma certamente non meno preziosi e rilevanti, tutti con attività e proposte diversificate e di notevole interesse.

I teatri erano liberi di proporre iniziative di loro interesse, garantendo almeno un giorno di apertura al pubblico del teatro nel week end stabilito, proponendo visite, intrattenimenti musicali, di prosa o di danza e, avendone la possibilità, coordinandosi con le locali scuole di musica, recitazione, danza, ecc. per allestire spettacoli, concerti ecc. a ingresso libero gratuito e al contempo dando possibilità a giovani e ragazzi che seguono questi specifici indirizzi formativi di esibirsi in pubblico. Inoltre è stato suggerito di considerare i significativi anniversari che ricorrono nel 2016.

Nel 1516 Ludovico Ariosto, uno dei massimi poeti della letteratura italiana, pubblica la prima edizione dell' Orlando Furioso che rappresenta una potente rottura con i canoni del tempo; l'edizione definitiva arriverà nel 1532 poco prima della morte del poeta.

Ricorrono inoltre i quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare e Miguel de Cervantes: di quest'ultimo sono innumerevoli le trasposizioni sceniche, musicali e cinematografiche del Don Chisciotte.

Se per ovvie ragioni erano esclusi dalla manifestazione i teatri resi inagibili dal terremoto del 2012 e non ancora recuperati, va segnalata la presenza di alcuni teatri parzialmente recuperati o in attesa di restauro, quali quelli di Brisighella, Gualtieri e Portomaggiore nell'ottica di un'attenzione che deve mantenersi alta e sensibile. Inesploso. Dentro alla macchina teatraleè il titolo del progetto del Teatro Sociale di Gualtieri che nei due giorni ha portato i visitatori a un incontro molto ravvicinato con questo teatro novecentesco realizzato all'interno dell'antico Palazzo Bentivoglio cui ha fatto seguito la performance di danza verticale Di fragile essenza.

A Portomaggiore con il Live al Concordia, just for one day i visitatori hanno potuto assistere a momenti musicali realizzati dal coro misto Nuovo Echo e dal quartetto di violoncelli Obtortocello nella sala teatrale in attesa di restauro: un modo suggestivo per farla rivivere anche solo per un giorno. A Brisighella visita all'inagibile Teatro Pedrini con un delegato del Fondo Ambiente Italiano e concerto degli allievi della locale scuola di musica nel salone antistante la sala teatrale.

Dunque grandi e piccoli teatri si sono attivati con proposte eterogenee e diversificate; se la musica è indiscussa protagonista, non è mancata la possibilità, attraverso specifiche visite guidate, talvolta animate come al Regio di Parma, di osservare da diverse angolature questi spazi così particolari, le sale teatrali e i palcoscenici, ma anche gli spazi adiacenti, foyer e ridotto, destinati a quella socialità che il teatro induce naturalmente, richiamando l'attenzione del pubblico verso quella straordinaria "macchina" che è la sala teatrale. È il caso del Teatro Farnese di Parma, del Pavarotti di Modena, dell'Alighieri di Ravenna, dei teatri di Lugo e Bagnacavallo. In altri casi alla visita guidata seguivano, o ne erano parte integrante, performance musicali, prosa o narrazione come al Regio di Parma, al Ruggeri di Guastalla, al Comunale di Carpi, ai teatri Comunali di San Giovanni in Persiceto e Sant'Agata Bolognese, all'Abbado di Ferrara, al Bonci di Cesena, al Comunale di Cesenatico, al Massari di San Giovanni in Marignano e al Mariani di Sant'Agata Feltria dove la performance musicale era dedicata ai dialetti nelle valli del mondo. Quindi laboratori come al Bismantova di Castelnuovo Monti, o anche solo lo spettacolo programmato come a Fontanellato e Novellara, o il musical come al Teatro del Fiume di Boretto; e ancora un classico del teatro partenopeo, Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, al Rosaspina di Montescudo, mentre al Comunale di Cervia gli allievi della locale Scuola Comunale di Musica Rossini dell'anno 2015-2016 (ragazzi dagli 8 ai 14 anni) hanno intrattenuto il pubblico con musiche di Andersen, Donizetti, Kabalevsky e Mozart per pianoforte, flauto, percussioni e batteria. Infine al Verdi di Fiorenzuola d'Arda Valerio Massimo Manfredi ha intrattenuto gli studenti con una narrazione sulle olimpiadi nel mondo classico.

Con musica, rappresentazioni, letture scelte attuate nell'ottica delle commemorazioni si è stata contraddistinta l'offerta di altri teatri che hanno aderito all'iniziativa. Tra questi Vigoleno nel cui castello è racchiusa una minuscola, molto gradevole sala teatrale che i visitatori hanno potuto ammirare nel corso della visita; nel cortile del castello è andata in scena Molto rumore per nulla di Shakespeare.

Il Comunale di Russi, dopo un'introduzione alle curiosità del teatro e alla sua storia, ha proseguito con lo spettacolo di danza A proposito di Shakespeare,una pièce composta da tre movimenti ispirati a Giulietta e Romeo, Sogno di una notte di mezza estate, La tempesta eseguiti dagli allievi della scuola Idea Danza.

Nel segno dell'Ariosto sono state invece le iniziative proposte dai principali teatri di Reggio Emilia, lectio magistralis di Gino Ruozzi Ariosto, Orlando e le furie della modernità al Valli, dov'era allestita una specifica mostra; e ancora racconti e letture di Marco Baliani, L'assai furioso Orlando all'Ariosto. Anche al Teatro Zeppilli di Pieve di Cento il reading è stato un omaggio all' Orlando furioso.

All'Herberia di Rubiera Eroi.. per raccontarsi attraverso Orlando, Don Chisciotte e Cirano, protagonisti del viaggio narrativo di Simone Maretti con musica dal vivo.

L'opera di Cervantes ha assunto un ruolo primario nelle iniziative del Teatro Bibiena di Sant'Agata Bolognese e di Castello d'Argile. A Castel S. Pietro Terme al Teatro Il Cassero è stato realizzato Il coraggio vien mangiando, a tavola con Don Chisciotte, un adattamento sul testo di Cervantes realizzato dagli studenti dell'Istituto alberghiero Scappi con il gruppo teatrale Bottega del Buonumore.

Il Dragoni di Meldola ha dedicato all'opera di Shakespeare e di Cervantes una mostra di cartelloni e locandine di rappresentazioni realizzata in questo teatro.

Nell'ambito della rassegna un particolare itinerario bolognese consentiva di conoscere ben quattro teatri, godendo delle rispettive proposte culturali nell'arco della domenica. Al Comunale, dopo la visita al teatro, il concerto Boccioli d'aprile e cose rare offriva, un excursus musicale dai madrigali sulla poesia dell' Orlando furioso fino a celebri pagine liriche composte sui testi di alcune commedie e tragedie di Shakespeare con il Coro Giovanile e Coro delle Voci Bianche del Comunale di Bologna, con la direzione del coro di Alhambra Superchi, al pianoforte Cristina Giardini e gli allievi della scuola di recitazione Galante Garrone.

Al Manzoni dopo una visita guidata al teatro con breve spiegazione della storia del luogo si è svolto nel foyer il concerto Don Chisciotte ed altre follie, un programma inedito dedicato al capolavoro di Cervantes con musiche originali eseguite su strumenti barocchi da un gruppo di giovani musicisti del Conservatorio di Bologna, sotto la guida del docente Daniele Salvatore, compositore di tutti i brani eseguiti. Ai brani musicali si sono alternate le voci di giovani poeti con le loro composizioni.

All'Arena del Sole una visita guidata del teatro e la presentazione di una sessione di lavoro dello spettacolo Allarmi, con la compagnia ErosAntEros hanno intrattenuto il pubblico.

Il percorso terminava al Teatrino di San Salvatore dove andava in scena Pene d'amor perdute di Shakespeare, libero adattamento e regia di Francesca Pierantoni, con performance conclusiva del laboratorio di recitazione condotto da Officine Guitti.

Nel corso delle due giornate i teatri, simbolo del sapere attivo, luoghi dell'incontro e della socievolezza, interpretando con formule diverse un'antica amicizia hanno confermato una dinamicità mai sopita.

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